«Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

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Noctisdomina
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«Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Noctisdomina »

Buonasera,
nella costruzione causativa "far credere che" il verbo dell'oggettiva dev'essere coniugato al congiuntivo conformemente alla regola generale ("Egli aveva fatto credere alla moglie che la figlia fosse scappata di casa"), giusto?
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Marco1971
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Marco1971 »

Qui l’elenco dei casi in cui credere ammette l’indicativo, e la risposta alla domanda. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di DON FERRANTE »

"Far credere" viene a significare "convincere, rendere qualcuno certo di qualcosa". Ricordando che il verbo "credere" ammette sia l'indicativo che il congiuntivo, a seconda della sfumatura semantica: "credo=ipotizzo/suppongo che sia stato lui" o "credo=sono certo che Dio esiste".
Quindi, io propenderei per l'indicativo.

Scusi, Marco, ero in contemporanea.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data mer, 01 giu 2022 18:05, modificato 2 volte in totale.
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lorenzos
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di lorenzos »

Chiedo scusa, qual è la sfumatura semantica (se c'è) che mi fa usare in 1. l'indicativo e in 2. il congiuntivo? Grazie.
1. Gli aveva fatto credere che gli asini volano.
2. Gli aveva fatto credere che la terra fosse piatta.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Marco1971
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Marco1971 »

L’indicativo è anche comune dopo predicati complessi del tipo dar a credere, far credere, tanto piú se in tal modo viene resa l’intenzione del soggetto di convincere qualcuno della (presunta) fattualità della frase dipendente:

(80 a.) Lo faceva per dare a credere che con me aveva confidenza.

(80 b.) Tu volevi farmi credere che era stato tuo figlio, non tu a telefonarmi.
(GGIC, vol. II, VIII.3.1.1.1.3., p. 435)

Userei l’indicativo anche nel secondo esempio: Gli aveva fatto credere che la Terra è / era piatta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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lorenzos
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di lorenzos »

Che la Terra è piatta, non mi riuscirebbe di scriverlo neppure dopo "I terrapiattisti dicono"!. Personale idiosincrasia.
- Grazie per non avermi rimarcato la sbadataggine della Terra minuscola.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
DON FERRANTE
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di DON FERRANTE »

Sono pienamente d'accordo con Marco. Il messaggio che trapela nel causativo analitico "far credere" è quello di convinzione indotta.
Non è un atto di opposizione verso di lei, Lorenzos. :D
C'è però una sfumatura soggettiva, psicologica diversa nei due esempi da lei riportati: il primo ha una principale al passato cui segue una subordinata con un presente acronico.
Il secondo è tutto rivolto al passato, volutamente non acronico.
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lorenzos
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di lorenzos »

DON FERRANTE ha scritto: dom, 18 ott 2020 19:35 Il secondo è tutto rivolto al passato, volutamente non acronico.
In realtà intendevo riallaccciarmi all'esempio iniziale. ma se dico "Gli aveva fatto credere che la terra sia piatta" abbiamo due presenti acronici, mi pare.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Marco1971
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Marco1971 »

 ! Messaggio da: Marco1971
Rileggete prima d’inviare, c’è l’opzione «anteprima» apposta! Non c’è tanta furia! Una minuscola dopo un punto, uno spazio in piú o in meno, o la storpiatura di un cognome non sono ammissibili! :evil:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di DON FERRANTE »

Certo, Lorenzos. Ovviamente, come pure il Serianni scrive, l'indicativo è "comune anche...", che non significa obbligatorio. Se sposto il centro psicologico, di gravità, dall'oggetto (inteso come dato obiettivo) al soggetto, cambierà sempre la prospettiva. La forza della lessicalizzazione (=influsso del senso del verbo reggente su quello della subordinata) è attiva in tanti casi; sicuramente meno in un causativo come "far credere" o " dare ad intendere" e simili.
Lei direbbe più serenamente:

"Credo che la Terra sia piatta"
o
"Gli ho fatto credere che la Terra sia piatta"?

O, viceversa, in quale delle due userebbe meglio l'indicativo?
Il primo significa "suppongo, ipotizzo" e perciò seleziono il congiuntivo.
Il secondo significa "l'ho persuaso e ora lui ha assunto la seguente convinzione: la Terra è piatta".
Ultima modifica di DON FERRANTE in data ven, 13 nov 2020 13:28, modificato 2 volte in totale.
valerio_vanni
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di valerio_vanni »

Mi viene in mente un detto, che ho sempre sentito solo con l'indicativo:
"Far credere che Cristo è morto dal freddo".
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Marco1971
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Marco1971 »

DON FERRANTE ha scritto: dom, 18 ott 2020 22:40 Ovviamente, come pure il Serianni scrive, l'indicativo è "comune anche..."
Mi permetta di farle notare che questo non lo scrive Serianni, lo scrive la GGIC, abbreviazione della Grande Grammatica Italiana di Consultazione. Solo per attenerci ai fatti.

E, per favore, la Terra quando si parla del pianeta nelle sue caratteristiche di corpo celeste (cosí come la Luna).
valerio_vanni ha scritto: dom, 18 ott 2020 23:28 Mi viene in mente un detto, che ho sempre sentito solo con l'indicativo:
"Far credere che Cristo è morto dal freddo".
E c’è del vero in molti detti. :wink:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di DON FERRANTE »

Ha ragione, Marco. Del resto, era da lei stato citato qua sopra. Ero mentalmente e contemporaneamente sull'altro filone, ove si era citato Serianni. :shock:
Terra/terra pura distrazione. Me ne scuso.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data mar, 29 mar 2022 1:07, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di Marco1971 »

 ! Messaggio da: Marco1971
La disattenzione è perdonabile. La tarda ora è perdonabile. Una volta, due volte, tre volte. Ma quando diventa sistematico, c’è qualcosa che non va e che non possiamo tollerare. Soprattutto se le osservazioni fatte non vengono prese in considerazione, e basta, ogni volta, una scusa leggera a condonare i reiterati errori.

Le chiediamo inoltre di migliorare la veste grafica, informandosi da sé su come si fa il corsivo, il grassetto, ecc. E in particolare, le chiediamo di fornire, ogni volta che sia necessario, fonti autorevoli con rimandi precisi.

Per le discussioni a non finire, esistono altri spazi virtuali meno esigenti. Qui cerchiamo di mantenere un livello alto sotto ogni rispetto, di modo che i filoni consultati in futuro offrano a chiunque legga una visione la piú chiara e completa possibile del quesito posto, possibilmente senza inutili digressioni, per il bene comune.

Se desidera proseguire, la preghiamo di fare sforzi per migliorare tutti gli aspetti menzionati.

E se non è sicuro al cento per cento di avere scritto una risposta ineccepibile per contenuto e forma, la invitiamo a desistere dal pubblicarla. Non siamo su «Guozzappe». Grazie.
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lorenzos
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Re: «Far credere che»: congiuntivo o indicativo?

Intervento di lorenzos »

Mi prendo serenamente la bacchettata e prometto che non lo farò più, spero. Ho fatto copincolla e ho riprodotto l'errore, avendo la mente tutta presa dall'acronico. Forse sarebbe stato opportuno correggere l'intervento originale, da parte mia (ma non volevo celare l'onta) o intervenendo d'autorità.
Venendo a noi, mi sembra che non sempre regga la distinzione tra "suppongo, ipotizzo" (congiuntivo) e "sono convinto" (indicativo). In:
"Gli ha fatto credere che Gesù Cristo si salvò dalla croce e sia morto in India."
abbiamo i due modi verbali ma, direi, lo stesso grado di certezza/ipotesi.
Marco1971 ha scritto: dom, 18 ott 2020 23:44 E c’è del vero in molti detti. :wink:
dove si trova tutto e il contrario di tutto.
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