«In/al Vaticano»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

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olaszinho
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«In/al Vaticano»

Intervento di olaszinho »

Buonasera,
ho un dubbio che nasce da una discussione avuta su un altro fòro. A mio parere, si può usare tanto al quanto in col termine Vaticano per indicare lo stato in luogo:
risiedere al/in Vaticano;
vivere al/in Vaticano;
rimanere al/in Vaticano, ecc.

Alcuni locutori, soprattutto dell'Italia del Nord, sostengono invece che l'unica forma corretta ed idiomatica sia in, voi che ne pensate?
Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno dare un parere.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Millermann
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di Millermann »

Riconosco che la forma piú usata (e che viene spontanea anche a me) è proprio in Vaticano, tuttavia non la ritengo altrettanto corretta.
Andrebbe bene se non fosse il nome di un «piccolo stato» e se non fosse accompagnato dall'articolo.
Tenendo conto, invece, di tali caratteristiche, credo che la vera forma corretta sia al Vaticano, cosí come si dice a San Marino, ad Andorra o, per cercare esempi con l'articolo, all'Aquila e alla Spezia (che sono, sí, delle città, ma anche la Città del Vaticano, a suo modo, lo è). ;)
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Marco1971
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di Marco1971 »

Nella Biblioteca Italiana Zanichelli, che permette d’interrogare oltre mille testi della nostra letteratura dalle origini al Novecento, tutti i casi di stato in luogo e di moto a luogo, salvo errore da parte mia, sono rappresentati dal sintagma in Vaticano. Le occorrenze di al Vaticano costituiscono altri complementi (ad esempio, per le concessioni governative al Vaticano [Faldella, 1905], o da...a: dal Gianicolo al Vaticano [D’Annunzio, 1903]). Bisognerebbe fare una ricerca nei quotidiani e nelle pubblicazioni recenti, ma per me, la forma canonica è andare/risiedere in Vaticano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
valerio_vanni
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di valerio_vanni »

Per me andrebbe bene anche:

Risiedere nel Vaticano
DON FERRANTE
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di DON FERRANTE »

Non stona né in un modo né nell'altro. Se partiamo dal nome ufficiale dello stato (Città del Vaticano), l'articolo sarebbe d'uopo. In Vaticano mi riporta più alla sede che allo stato.
Anche se è vero che tutti diciamo andiamo in Francia/in Germania ecc..., poi le risorse della Francia/della Germania..., ma anche i reali di Francia.
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Millermann
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di Millermann »

Riflettendo meglio, si può affermare che per lo stato del Vaticano valgono diverse consuetudini, almeno due o tre, a seconda che se ne consideri il nome nella sua completezza oppure no.

Se prendiamo il nome completo, Città del Vaticano, esso si comporta come un nome di città, o di piccola isola, o di piccolo stato: non richiede l'articolo e preferisce la preposizione semplice a: «essere/andare a Città del Vaticano», un po' come si farebbe con una vera città, come Città del Messico.
Però lo stesso nome può essere interpretato come se «città» non ne costituisse una parte integrante, e quindi si dice anche «essere/andare nella Città del Vaticano», come se si stesse parlando d'una qualunque altra città.

Se, invece, prendiamo il nome breve, Vaticano, è come se fossimo di fronte a un nome di grande isola o di [grande] stato: si usa l'articolo e, come ha chiarito il nostro Marco, la preposizione in: «essere/andare in Vaticano», cosí come diciamo in Messico.

La quarta possibilità, «al Vaticano», a questo punto rimane marginale: sarebbe corretta, se vista come analoga al caso delle «piccole isole con articolo»: l'Elba, l'Asinara, per le quali si usa, appunto, tale costruzione (essere/andare all'Elba, e non *in Elba).

Aggiungo che questa risposta della Crusca, pur essendo riferita ai «nesonimi», ha in parte ispirato quanto ho scritto sopra. :)
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Marco1971
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di Marco1971 »

E va anche considerato che ci sono eccezioni: ad esempio, credo che si dica solo nel Lazio tra le regioni italiane il cui nome consta di un solo termine (mentre si dice in Toscana, in Sicilia, in Lombardia, ecc.). Il Vaticano fa storia a sé, e bisogna guardare all’uso prima di tutto (quello colto, naturalmente). Una ricerca effettuata nell’archivio del Corriere della Sera dà 5880 risultati per in Vaticano, contro 1330 per al Vaticano, di cui sicuramente buona parte non rappresentano un complemento di stato in luogo o di moto a luogo. Non sempre l’uso odierno è ligio alla tradizione, ma in questo caso pare che cosí sia a larga maggioranza. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
olaszinho
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di olaszinho »

Grazie a tutti per gli apprezzati interventi. La preposizione al è comunque piuttosto diffusa in varie aree dell'Italia centrale e meridionale, dove non è raro sentir dire al Vaticano (stato in luogo e moto a luogo). Ho anche trovato un articolo di giornale: Scandalo al Vaticano. Prendo comunque atto che la preposizione di gran lunga più usata è in.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
valerio_vanni
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di valerio_vanni »

Marco1971 ha scritto: lun, 30 nov 2020 0:05 E va anche considerato che ci sono eccezioni: ad esempio, credo che si dica solo nel Lazio tra le regioni italiane il cui nome consta di un solo termine
Più che altro, in quel caso è scartato "in" per la sequenza di consonanti.
In generale, si trova sia "in" che "nel/la".
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marcocurreli
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di marcocurreli »

olaszinho ha scritto: lun, 30 nov 2020 8:55 [...] Ho anche trovato un articolo di giornale: Scandalo al Vaticano.
Secondo me qui Vaticano è inteso come sede di governo (come si potrebbe dire, per esempio, scandalo al Quirinale).
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olaszinho
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di olaszinho »

marcocurreli ha scritto: lun, 30 nov 2020 23:01 Secondo me qui Vaticano è inteso come sede di governo (come si potrebbe dire, per esempio, scandalo al Quirinale).
Può darsi, ma sempre di stato in luogo si tratta. Ho comunque trovato anche Scandalo in Vaticano, per riferirsi allo stesso avvenimento.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Millermann
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di Millermann »

Potrebbe essere interessante osservare anche come è cambiato, nel tempo, il modo d'esprimersi. Ho provato a confrontare con Ngram Viewer l'andamento delle "collocazioni" (si può dire cosí? :?) in/al/nel Vaticano, e i risultati sembrano piuttosto significativi.
:)

Per lo stato in luogo ho cercato la frase «è in/al/nel Vaticano» e, per conferma, la frase «sono in/al/nel Vaticano».

Dai grafici appare come la preposizione piú diffusa nell'Ottocento fosse «nel», seguita a distanza da «al» e «in», quasi alla pari. Poi, «in» ha continuato a mantenersi costante, mentre le altre due hanno mostrato, col cambio di secolo, una continua flessione (significativa quella di «nel»), fino a raggiungere l'attuale, scarsa diffusione.

Per il moto a luogo ho cercato invece la frase «va in/al/nel Vaticano».

In questo caso, osserviamo la totale assenza della preposizione «nel», mentre, anche in questo caso, all'inizio del Novecento «al» cede la supremazia a «in».

Non le pare interessante, caro Olaszinho? Di certo, anche le mode hanno il loro peso! ;)

P.S. L'aspetto dei grafici è da prendere, comunque, con le pinze, poiché fortemente influenzato dal «lisciamento» (smoothing), preimpostato a un valore elevato (50). Impostando manualmente questo valore a 10 o a 20, si noterà che assumono andamenti un po' meno riconoscibili.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
olaszinho
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Re: «In/al Vaticano»

Intervento di olaszinho »

Millermann ha scritto: gio, 03 dic 2020 15:35
Non le pare interessante, caro Olaszinho? Di certo, anche le mode hanno il loro peso! ;)
P.S. L'aspetto dei grafici è da prendere, comunque, con le pinze, poiché fortemente influenzato dal «lisciamento» (smoothing), preimpostato a un valore elevato (50). Impostando manualmente questo valore a 10 o a 20, si noterà che assumono andamenti un po' meno riconoscibili.
Millermann, la ringrazio di cuore per la ricerca dettagliata. :lol: Ne avevo già letta un'altra che dava degli esiti simili. Anch'io ritengo che i risultati vadano comunque presi con le pinze, e concordo pienamente sul fatto che l'uso, in particolare delle preposizioni, possa variare considerevolmente a seconda delle epoche e delle mode. :D
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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