«Come se fosse (stato)»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Trevigiana
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«Come se fosse (stato)»

Intervento di Trevigiana »

Salve e buona vigilia a ognuno di voi.
Vorrei chiedervi una cosa che per molti sarà elementare.
La locuzione come se impone il congiuntivo, e fin qui siamo tutti d'accordo.
Per esprimere contemporaneità rispetto alla reggente al presente, si usa l'imperfetto.
Parla come se fosse un intellettuale.
Ma quando la reggente è al passato, la contemporaneità si esprime sempre con l'imperfetto oppure ci si avvale del trapassato?
Parlò come se fosse/fosse stato un filosofo.

Grazie e scusate se turbo le vostre feste...
:lol:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Marco1971 »

Sembra che coesistano le due possibilità. Lascio a chi vorrà farla l’analisi degli esempi che riporto, tutti tratti dai Promessi sposi. Buone feste a tutti! :)

Il cocchiere sorrideva anche lui alla moltitudine, con una grazia affettuosa, come se fosse stato un gran personaggio...

Sappiate ora, mio caro signore, che la cosa è andata così e così, e che il diavolo ch’io ho fatto, è stato d’aiutar Ferrer, come se fosse stato un mio fratello...

Io ho bensì pregato, e pregherò per lui: di cuore ho pregato, proprio come se fosse stato per un mio fratello.

La striscia di luce, che uscì d’improvviso per quella apertura, e si disegnò sul pavimento oscuro del pianerottolo, fece riscoter Lucia, come se fosse scoperta.

Ma noi, co’ fatti alla mano, come si suol dire, possiamo affermare che, se colui non aveva avuto parte nella sciagura di Renzo, se ne compiacque però, come se fosse opera sua, e ne trionfò co’ suoi fidati, e principalmente col conte Attilio.

Appena partito Attilio, arrivò il Griso da Monza sano e salvo, e riferì al suo padrone ciò che aveva potuto raccogliere: che Lucia era ricoverata nel tal monastero, sotto la protezione della tal signora; e stava sempre nascosta, come se fosse una monaca anche lei...

...né che tornasse tranquillamente indietro per la medesima strada, come se fosse usanza de’ malfattori di trattenersi più del bisogno nel luogo del delitto...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Trevigiana
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Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Trevigiana »

Potremmo arrischiarci a dire che l'imperfetto indica contemporaneità e il trapassato anteriorità
rispetto alla reggente, indipendentemente dal tempo di quest'ultima?
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Infarinato »

No, non potremmo. Si rilegga gli esempi manzoniani. ;)
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Trevigiana »

Quindi, se coesistono le due possibilità, senza elementi di disambiguazione nel testo, il trapassato potrebbe indicare tanto la contemporaneità quanto l'anteriorità? Scusate per le domande collaterali, ma sono una semplice utente, non un'esperta...
Carlo_Porta04
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Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Carlo_Porta04 »

Allora "come se" è una locuzione congiuntiva introducente una proposizione subordinata comparativa ipotetica, come anco "quasi", "quasiché", "come" etc. Per questa ragione, il verbo deve essere coniugato al congiuntivo: in fatti esprime remota possibilità/irrealtà. In un linguaggio elegante si adoperano adunque l'imperfetto o il trapassato, seguendo la consecutio temporum -in particolare l'imperfetto per indicare posteriorità/contemporaneità rispetto a un tempo principale, il trapassato per indicare anteriorità rispetto a un tempo principale e contemporaneità "generica" rispetto a un tempo storico-. Malgrado gli esempî manzoniani, a mio modesto parere questa è la regola generale. È chiaro che poi ci siano delle varianti meno ricercate, in cui non solo si utilizza l'imperfetto pure per i tempi storici, ma anco il congiuntivo presente e il passato. Per ulteriori delucidazioni c'è questo pdf: https://www.academia.edu/349667/Proposi ... n_italiano.
Avatara utente
lorenzos
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Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di lorenzos »

Carlo_Porta04 ha scritto: lun, 28 dic 2020 1:13 Malgrado gli esempî manzoniani
Grazie.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Infarinato »

Carlo_Porta04 ha scritto: lun, 28 dic 2020 1:13 In un linguaggio elegante si adoperano adunque l'imperfetto o il trapassato, seguendo la consecutio temporum -in particolare l'imperfetto per indicare posteriorità/contemporaneità rispetto a un tempo principale, il trapassato per indicare anteriorità rispetto a un tempo principale e contemporaneità "generica" rispetto a un tempo storico-. Malgrado gli esempî manzoniani, a mio modesto parere questa è la regola generale.
Non è esattamente cosí. Ma procediamo con ordine…

Innanzitutto, bisogna costatare che alle comparative ipotetiche/condizionali sono dedicate pochissime pagine da quasi tutte le grammatiche tradizionali (Dardano-Trifone §11.12.14, Serianni §XIV.222–4, etc.). La Grande Grammatica Italiana Italiana di Consultazione non le nomina nemmeno (dedicando due righe di sfuggita a come se: vol. II, VIII.3.4.2); qualcosina di piú si trova nella Grammatica dell’italiano antico (vol. II, XXVII.3.4.3).

Tralasciando il recente saggio citato qui sopra, lo studio piú completo sulle comparative (comprese le comparative ipotetiche) rimane quello di Giulio Herczeg: «Sintassi delle proposizioni comparative nell’italiano contemporaneo», Acta Linguistica Academiae Scientiarum Hungaricae, vol. 27, n. 3/4 (1977), pp. 325–54.

Veniamo al punto che c’interessa:
G. Herczeg, op. cit., p. 346, ha scritto:Il predicato verbale della subordinata comparativa sta all’imperfetto o al trapassato del congiuntivo; il primo è obbligatorio, quando nella proposizione principale il predicato verbale è sia al presente che in un qualsiasi tempo del passato; il secondo si usa, quando si vuole accentuare l’anteriorità di fronte all’azione della proposizione principale.
Giusto… a patto d’intenderci sul significato di «anteriorità di fronte all’azione della proposizione principale». ;)

La cosa si chiarisce procedendo nella lettura del saggio dello Herczeg:
G. Herczeg, op. cit., pp. 346–7 (sott. mie), ha scritto:
Poi, con molta lentezza, si vestiva dei panni migliori, come se avesse dovuto andare alla festa, e con qualche amica si recava al passeggio per il Corso (Moravia, Racconti 107).
Si tratta, evidentemente, di un’ellissi: il paragone si fonda sulla proposizione principale e sulla subordinata introdotta da come, la quale contiene il soggetto e il predicato verbale identici a quelli della proposizione principale; l’azione della subordinata comparativa è però immaginata, ipotetica:
…si vestiva dei panni migliori, come si vestirebbe se avesse dovuto andare alla festa [meglio: come si sarebbe vestito se fosse dovuto andare alla festa (NdR)].
Le proposizioni comparative ipotetiche sorgono, quindi, da una contrazione; si omette la parte che concorda con la proposizione principale sicché ciò che rimane, la subordinata ipotetica e la proposizione principale, a dire il vero, non rappresentano una conformità; al contrario, la conformità vera e proprio esiste tra la proposizione principale e la comparativa, della quale resta in piedi la sola congiunzione: come.
Dal che si evince che le comparative ipotetiche seguono, sí, la concordanza dei tempi (o consecutio temporum), ma non quella della maggior parte delle subordinate al congiuntivo, sibbene quella specifica del costrutto condizionale (con protasi al congiuntivo e apodosi al condizionale, ovviamente):

Relazione temporaleProtasiApodosi
contemporaneitàcongiuntivo imperfettocondizionale presente
contemporaneitàcongiuntivo trapassatocondizionale passato
anterioritàcongiuntivo trapassatocondizionale presente
(cfr., e.g., Serianni §XIV.162). Quindi, tornando alle comparative ipotetiche, laddove [siano possibili entrambe le opzioni e] non sia evidente un rapporto di anteriorità, la scelta fra congiuntivo imperfetto e congiuntivo trapassato (o «piucchepperfetto») dipenderà dal grado di perfettività che il parlante o lo scrivente attribuisce alla comparazione, ovvero, svolgendo la «contrazione» di cui sopra, se sottintende un’apodosi al condizionale passato (o «composto») piuttosto che al condizionale presente (o «semplice»).

Potremmo quindi riscrivere gli esempi manzoniani di cui sopra nel seguente modo:

Il cocchiere sorrideva anche lui alla moltitudine, con una grazia affettuosa, come [avrebbe sorriso] se fosse stato un gran personaggio…

Sappiate ora, mio caro signore, che la cosa è andata cosí e cosí, e che il diavolo ch’io ho fatto, è stato d’aiutar Ferrer, come [avrei fatto] se fosse stato un mio fratello...

Io ho bensí pregato, e pregherò per lui: di cuore ho pregato, proprio come [avrei pregato] se fosse stato per un mio fratello.

La striscia di luce, che uscí d’improvviso per quella apertura, e si disegnò sul pavimento oscuro del pianerottolo, fece riscoter Lucia, come [la farebbe riscuotere] se fosse scoperta.

Ma noi, co’ fatti alla mano, come si suol dire, possiamo affermare che, se colui non aveva avuto parte nella sciagura di Renzo, se ne compiacque però, come [se ne compiacerebbe] se fosse opera sua, e ne trionfò co’ suoi fidati, e principalmente col conte Attilio.

Appena partito Attilio, arrivò il Griso da Monza sano e salvo, e riferí al suo padrone ciò che aveva potuto raccogliere: che Lucia era ricoverata nel tal monastero, sotto la protezione della tal signora; e stava sempre nascosta, come [starebbe nascosta] se fosse una monaca anche lei...

…né che tornasse tranquillamente indietro per la medesima strada, come [tornerebbe] se fosse usanza de’ malfattori di trattenersi piú del bisogno nel luogo del delitto…
Carlo_Porta04
Interventi: 217
Iscritto in data: dom, 27 dic 2020 2:50

Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di Carlo_Porta04 »

Grazie per l'illuminante correzione. Non ostante, c'è ancora qualche cosa che non mi convince: capisco che la proposizione subordinata comparativa ipotetica è una effettiva contrazione di un periodo ipotetico, però resta in ogni caso il problema del tempo. Nel periodo ipotetico, difatti, si utilizzano il condizionale presente e il congiuntivo imperfetto per indicare possibilità o irrealtà nel PRESENTE; laddove per il PASSATO si adoperano invece il condizionale passato e il congiuntivo trapassato. Mi dica ella se c'è qualche abbarbagliamento nel mio ragionamento dovuto alla mia inesperienza giovanile.
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «Come se fosse (stato)»

Intervento di DON FERRANTE »

Nulla vieta un controfattuale o terzo tipo come se avessi fatto.. ora sarei. Tipo che rientra nell'anteriorita dello specchietto riassuntivo approntato da Infarinato.
... e gongolava come (gongolerebbe) se avesse vinto la medaglia d'oro
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