«Che scoprí chiamarsi»

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Moderatore: Cruscanti

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Utente cancellato 1998

«Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Utente cancellato 1998 »

Buongiorno e ben trovati,

ho letto tale periodo, sulla cui composizione interrogo il forum:

Quando la ragazza raggiunse il pianoro, lo sconosciuto - che (la ragazza) scoprì poi chiamarsi Fabio - era seduto sopra un grosso sasso.

È corretta la formulazione della frase incidentale, in particolare la funzione della particella "sì"?
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1510
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Millermann »

Per me la frase è accettabile, nel senso che è una costruzione che ho sempre sentito. È un modo (forse non scorrevolissimo) di esprimere in forma implicita una subordinata il cui soggetto è diverso da quello della reggente. :)

Prendiamo, ad esempio, una subordinata in forma esplicita:
Anna scoprí che (lei) aveva vinto
in forma implicita diventa:
Anna scoprí d'aver vinto
(si usa l'infinito preceduto da di).
Invece, se il soggetto della subordinata è diverso:
Anna scoprí che Marco aveva vinto
la forma implicita è poco idiomatica, poiché occorrerebbe esplicitare il soggetto all'interno della subordinata, ottenendo qualcosa del tipo:
Anna scoprí Marco aver vinto(come si può notare, stavolta non c'è preposizione).

Esiste, perciò, una differenza di significato tra:
Anna conosceva Marco, che scoprí aver vinto (ha vinto Marco, lo scopre Anna) e
Anna conosceva Marco, che scoprí di aver vinto (ha vinto e lo scopre Marco).

Nel suo esempio, nell'incidentale «che (lei) scoprí chiamarsi Fabio» la costruzione è la medesima, ovviamente il si è necessario perché fa parte del verbo pronominale. ;)

Tenga conto, comunque, che ho risposto in base alle mie (limitate) conoscenze; rimando dunque agli esperti per approfondimenti, eventuali rettifiche :P e indicazioni di fonti affidabili.
Ultima modifica di Millermann in data lun, 11 gen 2021 18:14, modificato 1 volta in totale.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Marco1971 »

Sí, è corretta. È il cosiddetto «accusativo con l’infinito», modellato sul latino. Rimando per questo alla grammatica di Serianni (XIV.64-65). Qualche esempio ivi citato: non dubitando esser la faccenda ormai sistemata (Morante), altri sentenziavano non essere altro, il problema meridionale, che un caso particolare della oppressione capitalistica (Levi).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Utente cancellato 1998

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Utente cancellato 1998 »

Grazie di cuore per i vostri interventi.
Un saluto
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Trevigiana »

Buongiorno,

Approfitto del filone ancora aperto per domandare se questo tipo di costruzione è possibile anche con i verbi che, di norma, richiedono il modo congiuntivo.

Ho rivisto quegli ex colleghi che pensavo essersi trasferiti fuori regione.

E, inoltre, se è ammesso l'infinito passato.

I ragazzi che si pensava fossero degli estranei, si sono rivelati essere stati tutti compagni di scuola.

Grazie a tutti per l’attenzione.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1510
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Millermann »

Anche in questo caso, le frasi da lei proposte mi sembrano perfettamente grammaticali. :)

Credo anzi che, nella seconda, quello usato sia il modo piú semplice e diretto d'esprimere il concetto, a meno di voler cambiare completamente la frase. ;)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Trevigiana »

Ringrazio il gentile Millerman per il suo riscontro. A presto
Ste. Gi.
Interventi: 94
Iscritto in data: ven, 11 mag 2018 10:58

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Ste. Gi. »

Buongiorno,
permettetemi di porre a mia volta una caso.

I danni, che mi avevi detto ammontare a 500 euro, sono stati risarciti.

È un esempio ben costruito di accusativo con l'infinito?

Grazie.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1510
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Millermann »

Per me è corretto. :)

Mi avevi detto che i danni ammontavano a 500 euro → Mi avevi detto i danni ammontare a 500 euro → I danni, che mi avevi detto ammontare a 500 euro... ;)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Ste. Gi.
Interventi: 94
Iscritto in data: ven, 11 mag 2018 10:58

Re: «Che scoprí chiamarsi»

Intervento di Ste. Gi. »

Grazie infinite, Millermann.
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