«Né prepararmi niente»

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Trevigiana
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«Né prepararmi niente»

Intervento di Trevigiana »

Buonasera a tutti voi.

La congiunzione "né" equivale a "e non".

Mi pare tuttavia che in certi costrutti questa congiunzione produca un effetto abbastanza stridente.

Non aspettarmi per cena né prepararmi niente.

Forse la mia osservazione è sciocca, data l'evidenza degli effetti, anche solo a livello d'orecchio, di una siffatta frase; ma gradirei conoscere la vostra opinione sulla questione.

Può darsi che la regola decada in presenza di una particella pronominale?

Grazie in anticipo.
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Millermann
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Re: «Né prepararmi niente»

Intervento di Millermann »

Piú che altro, a me pare che non si sposi bene con [la seconda persona del]l'imperativo. Infatti la frase, se trasformata in modo che gli infiniti siano tali (e non usati come imperativi), suona già meglio:
«Ti chiedo di non aspettarmi per cena né prepararmi niente».
Non trova anche lei? :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Infarinato
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Re: «Né prepararmi niente»

Intervento di Infarinato »

Trevigiana ha scritto: lun, 15 mar 2021 13:41 Buonasera a tutti voi.

La congiunzione "né" equivale a "e non".
Semanticamente, non morfosintatticamente né etimologicamente (nemmeno in latino). ;)

Trevigiana ha scritto: lun, 15 mar 2021 13:41 Mi pare tuttavia che in certi costrutti questa congiunzione produca un effetto abbastanza stridente.

Non aspettarmi per cena né prepararmi niente.
Non produce un «effetto abbastanza stridente»: produce una frase agrammaticale. :P L’enclisi del pronome atono con un imperativo affermativo (Preparami un caffè) è un residuo della nota legge Tobler-Mussafia. Tuttavia, con un imperativo negativo, il costrutto tradizionale prescrive la proclisi (Non mi preparare nulla), cui solo in tempi recenti si è affiancato il costrutto enclitico (Non prepararmi nulla).

Ma in una negazione [di sapore letterario] introdotta da l’enclisi è —direi— impossibile, per cui potremo unicamente dire: Non aspettarmi per cena né mi preparare niente o, ancor piú toscanamente: Non mi aspettare per cena né mi preparare nulla, che suona dimolto, ma dimolto meglio. :)

«Tu non glielo dire, né lo dire a nessuno del paese…» (Verga, I Malavoglia)

«Amami, né mi far torto» (Scelta di lettere familiari, a cura di Leonardo Nardini)

etc.
Trevigiana
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Re: «Né prepararmi niente»

Intervento di Trevigiana »

La ringrazio, Infarinato, per il suo intervento chiarificatore. Ho imparato nozioni a me sconosciute. Le frasi proposte, tuttavia, benché certamente grammaticali, al mio orecchio profano suonano comunque "stridenti".

Non aspettarmi per cena né mi preparare niente

Non mi aspettare per cena né mi preparare nulla
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Infarinato
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Re: «Né prepararmi niente»

Intervento di Infarinato »

La prima, in effetti, pur essendo del tutto grammaticale, è una sorta di «chiasmo morfematico» con un’enclisi estranea al mio parlare [piú] spontaneo nella prima frase. La seconda, invece, potrei averla pronunciata l’altro giorno, se non fosse che siamo confinati in casa da un bel po’ ormai… :roll:
Ligure
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Re: «Né prepararmi niente»

Intervento di Ligure »

Andrebbe, forse, detto che, in merito a espressioni del tipo di "non m'aspettare" - tralasciando anche completamente la questione relativa al -, non pochi insegnanti hanno condotto una guerra senza prigionieri. Proscrivendo come errata la proclisi pronominale, segnalando come inaccettabile l'elisione (come in molte altre occorrenze) e imponendo "regole" tassative nei cui confronti soltanto allievi appartenenti a famiglie colte e ben salde nei propri usi e nelle proprie competenze linguistiche potevano conservare "tacite" alternative, almeno, rispetto ai compiti e alle aule scolastiche.

Un atteggiamento di questo tipo - a mio parere - ha contribuito anche a modificare la sensibilità nei confronti di queste costruzioni, tradizionalmente adoperate senza remore ingiustificate.
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