Forma implicita all’infinito e contesto disambiguante

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Noctisdomina
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Iscritto in data: dom, 15 set 2019 2:31

Forma implicita all’infinito e contesto disambiguante

Intervento di Noctisdomina »

Buonasera,
va sempre recisamente respinta, anche qualora il contesto parlato (o assimilabile a quello orale) renda la frase univoca, la difformità di soggetti tra reggente e dipendente non completiva all'infinito?
Si pensi all'enunciazione Dopo aver richiesto le caramelle, la cassiera ha ironicamente commentato: "Una spesa pasquale": se l'interlocutore era a conoscenza del proponimento del parlante di acquistare le caramelle, e sul piano logico è il cliente a domandare la merce, l'impiego istintivo del costrutto implicito può essere giudicato veniale?
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: Forma implicita all’infinito e contesto disambiguante

Intervento di Marco1971 »

Ci sono casi in cui, nel parlato informale, ci si affranca dalla logica grammaticale. È il caso, frequente, dell’anacoluto o del che polivalente. Ma la coreferenza tra l’infinito della proposizione subordinata implicita all’infinito e il soggetto della principale rappresenta una legge, a mio parere, inderogabile. Senza grandi modifiche, la frase poteva semplicemente essere formulata cosí: Dopo la richiesta delle caramelle, la cassiera...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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