Paratassi e ipotassi

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

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Ladim
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 14:36

Intervento di Ladim »

bubu7 ha scritto:
Ladim ha scritto: ma domanderei: quale euristica utilità abbiamo da questa sovrapposizione?
Secondo me, nessuna, ma questo è un altro discorso.
Caro Bubu7, appunto dicevo che non ne farei un problema di nomenclatura (in questo caso vorrei tacere, che avrei poco o nulla da dire; e il mio, allora, sarebbe un «altro discorso»).

Solo altre 'due' parole.

Per i dizionari e le grammatiche: tutto sommato, non serve curarsene. È un argomento fin troppo specialistico, e i pochi che vi si dedicano, a quanto pare, hanno [più e meno] consapevolmente orientato la loro scelta. Per quel che riguarda me, troverei interessante, nella subordinazione completiva, l'ipotesi paratattica per questioni di coerenza e di comprensione. Chi decreta la forma corretta in cui compare il complementatore, in verità, sta arbitrariamente normalizzando, proponendo una sua idea, infine trascurando un aspetto operante della lingua. In un altro filone, Marco1971 ha fornito, al riguardo, un ampio elenco dell'uso senza complementatore: ne deduciamo che la paratassi subordinante è, da sempre [anche in questo caso], una possibilità della lingua italiana: dire 'mettete il che' è allora un problema idiosincratico, personalissimo (da valutare in altra sede). Un passo avanti della comprensione, invece, vede l' 'alunno' attento a osservare il comportamento della subordinazione, che possiamo morfologizzare anche solo nel modo verbale (in questo caso – ad esempio –, la paratassi subordinante si comporta pacificamente o richiede uno studio più attento della lingua?). Per comprendere questo aspetto (o semplicemente per parlarne in modo coerente), bisognerebbe capire bene in quale modo usare le categorie di 'paratassi' e 'ipotassi' – se poi questa particolare questione grammaticale pare inutile (o malpensata), ecco che anche la struttura concettuale di una così fatta proposta pare ugualmente inutile (o malpensata).

Quando si proporrà autorevolmente (in modo accurato e sorvegliato sotto ogni punto di vista) un'interpretazione anche sull'uso del complementatore italiano, appunto adoperando la paratassi subordinante, forse qualcun altro rivedrà meglio il concetto di paratassi e accetterà [per l'italiano] di sganciarlo dalla pacifica distinzione 'coordinazione-subordinazione'.

Ma faccio punto.
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

Mi è piaciuto quest'ultimo messaggio perché spesso si dimentica (soprattutto nelle scuole) che l'analisi logica dovrebbe servire a insegnare a scrivere (ma anche a parlare: in generale, a usare le parole e strutturare un discorso – e quindi un pensiero –).
Del resto, anche studiando latino ci si imbatte spesso in costruzioni che non possono essere comprese non si sa almeno vagamente come sono nate la subordinazione (intesa come ipotassi) o le preposizioni, e simmetricamente quelle "eccezioni" sono molto utili per rendere meno astratto e piú comprensibile il discorso storico.
Ecco quindi che anche questo esercizio definitorio su paratassi e ipotassi può essere orientato allo stesso scopo di comprendere meglio la lingua (giustamente, soprattutto se nel contesto di una riflessione piú generale sull'argomento): e sarebbe poco?
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