«Omosessuale»

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edoram
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«Omosessuale»

Intervento di edoram »

Riflettendo sul termine "omosessuale", mi sono reso conto di non riuscire a capire come possa aver preso piede con tanta naturalezza nel linguaggio comune. Ho dato uno sguardo ai principali dizionari e tutti ne riconducono il significato ad un aspetto puramente sessuale; cito ad esempio il Garzanti on line:
omosessuale: si dice di chi prova attrazione sessuale per individui del suo stesso sesso.
Dando per scontato che un termine non possa essere sbagliato a priori, ma solo il modo o il contesto in cui lo si usa, trovo assurdo che l'unico modo per descrivere l'attrazione nei confronti di una persona dello stesso sesso sia prendere in prestito un termine che prevede nella sua accezione esclusivamente l'aspetto sessuale.

Non sentite anche voi un certo senso di incompletezza? Se io fossi "omosessuale" (il fatto che ora lo stia usando per spiegarmi valorizza la mia posizione) troverei quanto meno offensivo il termine: è possibile che non sia subentrata una parola che preveda nel suo significato semplicemente l'attrazione?

Per dire che amo e sono attratto dalle persone del mio stesso sesso sono costretto a dire: "badate bene ascoltatori, non fraintendetemi, vorrei proprio avere un rapporto sessuale!"

Ho cercato anche tra i sinonimi nella speranza di trovare un termine meno specifico; ma anche la traduzione di omofilo sul Garzanti non mi ha dato una risposta in merito:
omofilo: omosessuale.
In generale vi chiedo: non credete che sarebbe più rispettoso usare (o coniare se non esiste) un termine più genercio per descrivere chi è attratto dal persone del proprio sesso?
Ultima modifica di Infarinato in data mer, 24 apr 2019 18:30, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Riformattato oggetto intervento; corretto refuso
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Federico
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Re: "omosessuale"

Intervento di Federico »

Edoram ha scritto:In generale vi chiedo: non credete che sarebbe più rispettoso usare (o coniare se non esiste) un termine più genercio per descrivere chi è attratto dal persone del proprio sesso?
Ma infatti il termine prevalente ormai è gay; poi c'è chi parla di omoerotismo, chi aggiunge la q di queer alla sigla LGBT[Q], chi propone di usare con orgoglio "insulti" come frocio e finocchio, ecc. È decisamente una giungla: se n'è accennato qui e discusso diffusamente qui, ma credo che sia impossibile trarre qualsivoglia conclusione dalle discussioni interminabili che ci sono sempre sui termini e le definizioni e il fatto stesso di voler dare delle definizioni e assegnare delle etichette.
edoram
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Intervento di edoram »

Grazie Federico per le segnalazioni, molto interessanti.
Tuttavia "gay" seppur dal sapore meno clinico, resta sempre uno stretto sinonimo di omosessuale; tant'è che il Garzanti on line si limita a definirlo così: "gay: omosessuale".

Inoltre ci terrei a precisare meglio il mio intervento; non era un'accusa alla società o un monito per usare più correttamente i termini, ciò che mi interessa capire è: chi (come molti frequentatori di questo forum) conosce la lingua italiana ed è abituato a soffermarsi sul significato delle parole, usa "gay" o "omosessuale" per descrivere chi prova attrazzione per persone del prorpio sesso?
Non è tanto la questione etica che mi interessa, quanto il corretto uso del termine.

Se devo scrivere ad un amico: "caro Marco, ho da poco saputo che sei gay" provo un certo imbarazzo; non certo per la condizione del mio amico (ci mancherebbe) ma per il fatto che mi sembra di usare un termine non adatto.
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Fabio48
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Intervento di Fabio48 »

Copio e incollo la definizione che ho trovato su "Sabatini Coletti":

omosessuale [o-mo-ses-su-à-le] agg., s.
• agg. Attratto da persone dello stesso sesso; riferito a passione, amore, rivolto a persone dello stesso sesso: rapporto o.

• s.m. e f. Chi prova inclinazione amorosa e attrazione sessuale per individui del suo stesso sesso (si contrappone a eterosessuale)

• a. 1908

Mi sembra che non si riferisca solo al sesso, ma che parli anche di semplice attrazione e di inclinazione amorosa.
Se il termine in questione non è corretto, allora non lo è nemmeno il termine "eterosessuale".

Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Fabio48 ha scritto:Mi sembra che non si riferisca solo al sesso, ma che parli anche di semplice attrazione e di inclinazione amorosa.
Se il termine in questione non è corretto, allora non lo è nemmeno il termine "eterosessuale".
Infatti, e mi sembra sinceramente una questione profondamente inutile (cosí come chi polemizza col termine "transessuale" o simili).

Peraltro, non capisco proprio l'argomentazione di fondo. Che problema c'è nel fatto che il termine faccia in qualche modo riferimento alla sfera sessuale?

In fondo È di questo che si parla. Si può "amare" una persona dello stesso senso senza essere omosessuali. Io posso benissimo dire che provo amore per i miei genitori, no? Eppure mio padre è del mio stesso sesso. E di che tipo di "attrazione" si parla? Si potrebbe anche dire di essere attratti nel senso che un certo soggetto dello stesso sesso è affascinante, o carismatico, o anche semplicemente simpatico, senza intendere che provo attrazione fisica/erotica/sessuale. Sarebbe adatto in tal caso il termine omosessuale? Non direi.

Piuttosto, bisognerebbe riuscire a parlare di tali argomenti senza imbarazzi.
Edoram ha scritto:Per dire che amo e sono attratto dalle persone del mio stesso sesso sono costretto a dire: "badate bene ascoltatori, non fraintendetemi, vorrei proprio avere un rapporto sessuale!"
Non mi sembra proprio. Lo stesso, appunto, si applicherebbe al termine "eterosessuale".
Io sono eterosessuale, questo non significa mica che voglio portarmi a letto tutto ciò che di sesso opposto al mio incontri.
Il sonno della ragione genera mostri.
edoram
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Intervento di edoram »

Di certo la definizione di "omosessuale" riportata da Fabio48, per quanto mi riguarda cambia completamente le cose. Direi che esattamente ciò che intendevo. A questo punto, perdonatemi se mi sbilancio, direi che è la definizione del "Garzanti on line" ad essere riduttiva.

Per riallacciarmi a quanto dice methao_donor, ora sono perfettamente d'accordo con lui, alla luce della nuova definizione.
Peraltro, non capisco proprio l'argomentazione di fondo. Che problema c'è nel fatto che il termine faccia in qualche modo riferimento alla sfera sessuale?
Vedo infatti che usi parole come "faccia in qualche modo riferimento" e non "faccia esclusivamente riferimento", esattamente il punto su cui faceva leva il mio ragionamento.

Cito dal Garzanti:
eterosessualità: s. f. attrazione sessuale verso l'altro sesso.
come nel caso di "omosessuale" si prende in considerazione la sola componente sessuale e, anche in questo caso, a mio avviso è riduttiva.

Quindi riassumendo, forse sono stato un po' precipitoso a limitarmi alle defnizioni di due o tre dizionari, avrei dovuto cercare con maggior attenzione.

Grazie Fabio48, la definizione del "Sabatini Coletti" era in effetti (senza saperlo) ciò che stavo cercando.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Beh, in un certo senso i dizionari sono come le persone: ognuno ha la sua opinione. :)

Del resto, le sfumature possibili nelle interpretazioni di un termine ci sono spesso, e questo ne mostra anche la pregnanza.

Personalmente resto dell'avviso che il concetto in sé, effettivamente, riguarda la sfera sessuale (e conseguenze di essa). Non capisco che altro si debba aggiungere. O meglio, le altre possibili considerazioni, mi sembra, discendono direttamente dal fatto stesso di essere umani, e non c'entrano nulla con omosessualità, eterosessualità, bisessualità, transessualità e via dicendo.
Il sonno della ragione genera mostri.
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Tecumseh
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Tecumseh »

Forse può interessare questa breve disquisizione terminologica a opera della parte interessata.
In particolare mi ha parzialmente spiazzato la conclusione, ma è pur vero che 749 000 occorrenze sono un dato intorno al quale riflettere, comunque la si pensi, con un adeguato livello di attenzione.
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G.B.
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Re: «Omosessuale»

Intervento di G.B. »

Tecumseh ha scritto: mer, 05 ago 2020 21:29 Forse può interessare questa breve disquisizione terminologica ...
...che continua qui.
Tecumseh ha scritto: mer, 05 ago 2020 21:29 [...] ma è pur vero che 749 000 occorrenze sono un dato intorno al quale riflettere, comunque la si pensi, con un adeguato livello di attenzione.
Senza dubbio; ma chiedo io: gaio è cosí inservibile? Notare che al plurale fa gai, che si discosta poco dall'anglismo.
G.B.
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Carnby
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Carnby »

Fabio48 ha scritto: mer, 03 feb 2010 11:46 Se il termine in questione non è corretto, allora non lo è nemmeno il termine "eterosessuale".
Rispolvero quest’intervento per una precisazione. Al giorno d’oggi il gergale etero non è sinonimo di eterosessuale. O meglio, può esserlo, ma solo in uno dei significati di questa parola, che originariamente voleva dire ‘attrazione smodata per lo stesso sesso’. Io direi che etero è l’equivalente dell’inglese straight, letteralmente ’dritto’, che si contrappone a queer ‘strano’ (anche se talvolta può comprendere il kinky, ovvero ‘inconsueto’).
G.B. ha scritto: gio, 06 ago 2020 13:20 Senza dubbio; ma chiedo io: gaio è cosí inservibile? Notare che al plurale fa gai, che si discosta poco dall'anglismo.
Certo che si può; e infatti gaio è già usato, più o meno scherzosamente, come forma italiana di gay. Il problema è che gaio ha sempre avuto il significato di «allegro», senza nessun’altra connotazione. Noto anche che la RAE consiglia gay come forma spagnola, pronunciandola però com’è scritta (ovvero /'ɡai/ e non /'ɡei/) e col plurale regolare gais, anche se molti ispanofoni la pronunciano all’inglese.
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Marco1971
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto: gio, 06 ago 2020 19:21 Io direi che etero è l’equivalente dell’inglese straight, letteralmente ’dritto’, che si contrappone a queer ‘strano’ (anche se talvolta può comprendere il kinky, ovvero ‘inconsueto’).
In inglese, nell’ambito dell’orientamento sessuale nella lingua comune, straight si contrappone a gay; queer è termine insultante («offensive») in quel senso. E straight (7.1) ha lo stesso significato di etero.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Carnby »

Devo aver fatto un po’ di confusione... In ogni caso mi è capitato d'incontrare queer anche in testi italiani (o italo-inglesi) e non aveva un senso dispregiativo, indicando semplicemente chi non è eterosessuale o cisgenere (cisgender, ovvero chi non si riconosce nell’identità di genere assegnata alla nascita).
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Marco1971
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto: gio, 06 ago 2020 20:44 ...In ogni caso mi è capitato d'incontrare queer anche in testi italiani (o italo-inglesi) e non aveva un senso dispregiativo...
Non mi stupisce... La maggior parte di chi si serve di termini inglesi non ne conosce lo spessore semantico e sociale né le connotazioni: per loro una parola vale l’altra. Ma usare queer per gay sarebbe un po’ come usare cazzo al posto di pene in un testo scientifico.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Re: «Omosessuale»

Intervento di Marco1971 »

Scusate se aggiungo una postilla, per sfumare le cose. Il Cambridge dedica una nota a questa parola (che traduco):

Questa parola può essere usata come insulto, ma si usa talvolta in maniera non ingiuriosa, in particolare per descrivere sé stessi.

E qui chiedo scusa ancora se derivo un po’. Nella pellicola Howards End a un certo punto il marito dice della sorella della moglie che è demente o malata. E la moglie dice che solo lei potrebbe cosí qualificare sua sorella, non lui. Questo ci mostra il peso e la portata delle parole. Nel nostro caso, un omosessuale, forse, si definirebbe queer, ma detto da un etero, suona come un insulto. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
valerio_vanni
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Re: «Omosessuale»

Intervento di valerio_vanni »

Marco1971 ha scritto: gio, 06 ago 2020 20:51
Non mi stupisce... La maggior parte di chi si serve di termini inglesi non ne conosce lo spessore semantico e sociale né le connotazioni: per loro una parola vale l’altra. Ma usare queer per gay sarebbe un po’ come usare cazzo al posto di pene in un testo scientifico.
Secondo me corrisponde ai nostri finocchio / frocio / buco etc.
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