«Vi/ci»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

«Vi/ci»

Intervento di Federico »

A leggere la grammatica di Serianni sembrerebbe che fra ci e vi ci sia solo una differenza di registro, a parte alcuni casi in cui vi non può essere usato: è davvero cosí?
Voglio dire, a me sembra che vi sia abusato: non solo a volte viene adoperato per darsi un tono col solo effetto di "stonare", ma ci sono casi in cui proprio mi sembra fuoriluogo.
Purtroppo non mi sono segnato le frasi, e ultimamente sto leggendo solo libri di scrittori valenti, che non sono utili (si sa che si impara di piú cogli errori): voi cosa ne pensate?
Ultima modifica di Federico in data mar, 04 apr 2006 18:20, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Il vi è certamente abusato. L’uso corretto è quello descritto da Luca Serianni, e chi sa scrivere vi si attiene. ;)
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:L’uso corretto è quello descritto da Luca Serianni...
Bah, per la verità spiega solo quando non si può usare vi e per il resto parla solo di differenze di registro...
Marco1971 ha scritto:...e chi sa scrivere vi si attiene. ;)
Ecco, ad esempio in questo caso non mi sembra possibile scrivere ci: perché?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Appunto, tranne alcuni casi in cui entra in gioco l’eufonia, la differenza è prettamente stilistica, di registro (e io avrei aperto il filone in Retorica e stilistica).

Avrei potuto scrivere ci si attiene, con una piccola caduta di tono... :D
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Hmm, ho capito: dovrò segnarmi tutte le frasi interessanti.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Alcune precisazioni si trovano nella GGIC:
Si vedano anche i seguenti casi di con, cui corrisponde il clitico ci. Si noti che in questo caso, e in pochissimi altri (abbiamo visto sopra il verbo pensare), ci non è sostituibile con vi:

(139 a) Con Giorgio, non (ci) esco piú.
(139 b) Con Giorgio, (?ci) è scappata Maria.
(139 c) Con Giorgio, (ci) parlo sempre volentieri.
(139 d) Con questa carne, (ci) farò uno stufatino.
(139 e) Con interesse, (*ci) tratta solo gli affari. [vol. I, p. 178]

Con alcuni verbi [seguiti da completiva infinitivale], l’uso del pronome clitico ci è marginale, mentre si può usare il corrispondente pronome clitico vi:

(338 a) Si è affrettato a venire.
(338 b) ??Ci si è affrettato.
(338 c) Vi si è affrettato.

(339 a) Ha acconsentito a parlare.
(339 b) ??Ci ha acconsentito.
(339 c) Vi ha acconsentito. [vol. I, p. 580]
Un’altra interessante considerazione ci è offerta dal Sabatini-Coletti (s.v. vi):
Sia come avv., sia come pron. vi è diventato, rispetto a ci²–> (dal quale originariamente si distingueva secondo l’opposizione lontananza/vicinanza), via via d’uso piú raro e stilisticamente ricercato. La preferenza a ci fu accordata già, quasi sistematicamente, dal Manzoni nei “Promessi Sposi” ed è diventata comune negli scrittori del ’900.
N.B. Ricordo che l’asterisco segnala forme o enunciati agrammaticali (o voci non attestate), mentre il punto interrogativo significa «leggermente anomalo, non perfettamente accettabile» e il doppio punto interrogativo vale «molto anomalo, quasi agrammaticale».
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

"Opposizione lontananza/vicinanza": un interessante indizio. Grazie, Marco.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Di nulla. Ma tenga presente che quest’antica distinzione valeva solo per il ci/vi locativo: Ci sono (qui)/Vi sono (lí). Nella lingua d’oggi tale opposizione non è piú rilevante, e, come detto prima, la differenza è in linea di massima di ordine stilistico.
Avatara utente
bubu7
Interventi: 1454
Iscritto in data: gio, 01 dic 2005 14:53
Località: Roma
Info contatto:

Intervento di bubu7 »

Resta comunque valida l’affermazione, fatta in precedenza, che, anche oggi, al di là dei diversi registri e delle diverse sfumature di significato, non sempre le due particelle sono intercambiabili (si veda: grammatica del Serianni, VII.51).
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

Parlerei di opposizione vicinanza/civinanza :lol:
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 42 ospiti