«Les ouvrages Maginot»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Leonardo Pilastri
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Iscritto in data: lun, 09 apr 2018 13:50

presentazione del colpevole!!

Intervento di Leonardo Pilastri »

Buongiorno a tutti. sono il tenente colonnello Leonardo Pilastri. Ho avuto notizia solo adesso (!!!) dell'esistenza di un gruppo in questo forum che stava discutendo sulla risposta data dal Prof. BIFFI alla mia proposta. Spero di poter dare qualche interessante elemento al riguardo, perché la questione, per me, era tutt'altro che conclusa con l'articolo del Prof. BIFFI, come, fra l'altro, ho avuto modo di comunicargli direttamente pochi giorni fa. Innanzitutto, in questi anni, dopo lunghe letture e numerose visite in situ, ho accumulato una buona conoscenza riguardo la Linea Maginot. E ho appena dato alle stampe un libro al riguardo (pare che sia il primo libro scritto da un italiano in lingua italiana sul tema...), dal titolo "La Linea Maginot tra realtà e mito. Nuove riflessioni sull'Opera più discussa dell'ingegneria militare", editore CLD Libri, Pontedera (PI), con cui ho tentato di fare un punto di situazione, aggiornato e, per certi versi, innovativo, relativamente all'infrastruttura in questione. Riguardo la vexata quaestio, ora più che sette anni fa, sono profondamente convinto che: 1) l'infrastruttura simbolo della Linea Maginot, denominata "Ouvrage" (nelle sue due principali versioni "Gros" e "Pétit") è un unicum nel panorama infrastrutturale dell'ingegneria militare; 2) che nella lingua francese, incredibilmente, non esiste un particolare nome proprio per identificare tale infrastruttura (nel mio libro, ho provato a dare una spiegazione...), ma, sia nelle letteratura militare che nel linguaggio comune, il termine "Ouvrage" (in maiuscolo) è usato come nome proprio, differenziando tale tipologia di infrastruttura da tutte le altre presenti nel catalogo della Linea Maginot (infrastrutture difensive, sbarramenti, campi minati, ostacoli anticarro, ecc.), denominate come "ouvrages" (minuscolo), ossia opere tout court; 3) che l'uso del nome comune "opera" per identificare, nella lingua italiana, tale tipologia di infrastruttura, è fuorviante ed impedisce di veicolare valori e significati che identificano, in modo unico tale infrastruttura. Con il Prof. BIFFI abbiamo concordato di risentirci quando avrà avuto modo di leggere il mio libro, magari dopo aver trovato qualche nuovo elemento o spunto di riflessione che potrebbe modificare il punto di vista dato sette anni fa...
Avatara utente
Animo Grato
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Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Buona sera e benvenuto!
Non ho potuto leggere l'articolo del prof. Biffi perché il collegamento ormai rimanda a una "pagina non trovata", quindi potrei dire delle castronerie.
Da quello che ho capito, mi sembra che in francese non ci sia un termine specifico per indicare la struttura caratteristica e peculiare della Maginot, e si usi tranquillamente ouvrage senza temere l'ambiguità con gli altri, più canonici, ouvrages militari. Al massimo, si usa antonomasticamente Ouvrage (maiuscolo) per la tipicità della Maginot.
Quindi perché in italiano dovremmo trovare un termine esclusivo e univoco (un forestierismo, una neologismo o una nuova accezione di una parola già esistente) per risolvere un problema che nella lingua originale nessuno s'è mai posto?
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«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Leonardo Pilastri
Interventi: 3
Iscritto in data: lun, 09 apr 2018 13:50

Intervento di Leonardo Pilastri »

Salve! Innanzitutto, come penso si sia capito, devo premettere che non sono né un linguista, né un filologo, ma un semplice ufficiale dell'Aeronautica Militare appassionato di storia militare. Quindi, mi scuso con Lei e con tutti gli altri membri di questo gruppo per eventuali castronerie io possa proferire in un ambito che non è il mio... Riguardo la Sua domanda, rispondo sottoponendo alla Sua attenzione un paio di elementi: 1) come ho scritto nel mio libro, qualche anno fa sottoposi la questione "perché in francese non c'è un nome proprio" all'Institut de la Langue Française, a Parigi. E non ebbi una risposta chiara (non ho tenuto traccia della corrispondenza, in quanto avvenuta per telefono). Stessa risposta otteni da alcuni ambiti militari francesi, interpellati anch'essi via breve. In tale contesto lacunoso, ho sviluppato una personale teoria al riguardo, non fondata, ahimé, al momento, su documenti: secondo me, il motivo è da ricercarsi nell'aura di riservatezza che si volle assicurare ad un'opera così importante. In poche parole, si agì in modo analogo a quanto avvenne per la parola Tank (serbatoio), utilizzata dagli inglesi per identificare il carro armato fin dai primordi; 2) in tale quadro, assumendo che, beh, in effetti, il vocabolo Tank si trova già in qualche vocabolario della lingua italiana (vedasi il Treccani on-line, che, però, fornisce una spiegazione non corretta del suo uso per identificare il carro armato, in quanto lo motiva semplicemente con la somiglianza tra questo e un serbatoio, senza spiegare il motivo "intelligence"), potrebbe essere fatta la stessa operazione anche per "Ouvrage" (maiuscolo), magari facendo precedere la certificazione da una ricerca negli archivi Intelligence dei nostri cugini transalpini. Riguardo la risposta del Prof. BIFFI, la può trovare al seguente indirizzo: http://www.accademiadellacrusca.it/it/p ... es-maginot.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Non si preoccupi di fare figuracce... almeno con me, che sono probabilmente uno dei meno titolati frequentatori di questa piazza virtuale! :wink:
Proprio l'esempio di tank (a proposito, grazie della curiosa notizia etimologica) potrà chiarirle meglio il motivo della tiepida accoglienza che la Sua proposta (ouvrage) probabilmente riceverà in questa sede. Anche se le discussioni spaziano in tutti gli ambiti della lingua italiana, Cruscate nasce principalmente come estremo baluardo (o linea Maginot, tanto per restare in tema) contro l'invasione dei forestierismi: da noi il tank resta sempre e comunque carro armato. Per questo l'introduzione di ouvrage ben difficilmente susciterà l'entusiasmo o l'approvazione dei Cruscanti.
Ovviamente, nel contesto ben dettagliato e motivato del Suo libro potrà ricorrere al gallicismo nudo e crudo Ouvrage (o anche ricalcarlo con parole italiane come Opera, Infrastruttura) senza scandalizzare nessuno, ma per noi resterà un occasionalismo.
A tal proposito, viene in mente un esempio proprio con la parola opera. Nei circoli alchemici, la grande opera era il processo di trasformazione della materia (ma anche il percorso iniziatico dell'alchimista stesso) volto alla creazione della pietra filosofale. Perciò, nei testi che trattano di alchimia ed esoterismo, ogni volta che si incontra grande opera a nessuno verrà il dubbio che si stia parlando della Tosca (che pure è una grande opera :wink:). Una sorte analoga potrebbe avere opera nel Suo testo e nel resto della letteratura sull'argomento (di cui Lei è, mi pare, una specie di pioniere). Ma solo lì.

P.S. Forse qualcuno mi ha fatto il malocchio (a proposito di negromanti e affini), ma anche il collegamento che mi ha fornito mi rimanda a un pdf sostanzialmente vuoto.
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Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1899
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Animo Grato ha scritto:P.S. Forse qualcuno mi ha fatto il malocchio (a proposito di negromanti e affini), ma anche il collegamento che mi ha fornito mi rimanda a un pdf sostanzialmente vuoto.
I collegamenti passano, le parole chiave restano. Basta cercare sulla pagina della Consulenza linguistica dell'Accademia con "linea Maginot" per visualizzare l'articolo.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

È una vecchia questione: nel passaggio dal vecchio al nuovo sito della Crusca gli articoli già presenti non sono stati indirizzati al nuovo URL. Comunque, ho provveduto ad aggiornare il collegamento nell’intervento iniziale.

P.S. Do anch’io il benvenuto a Leonardo Pilastri. :)
Leonardo Pilastri
Interventi: 3
Iscritto in data: lun, 09 apr 2018 13:50

Intervento di Leonardo Pilastri »

Grazie a tutti per l'accoglienza, e per l'attenzione che state dedicando al mio problemino linguistico.
Innanzitutto, devo chiarire che riguardo al Tank, avevo utilizzato l'argomento a titolo di esempio di come si operò in Inghilterra per "coprire" un segreto militare, e di come, probabilmente, si sia fatto altrettanto in Francia con l'infrastruttura della quale stiamo parlando. Non è mia intenzione proporre di avvalorare l'uso di Tank nella lingua italiana.... io uso correntemente Carro Armato, o il sintetico Carro.
E' proprio da qui che desidero ripartire: nella lingua italiana, esiste una parola che corrisponde a Tank, la quale identifica l'oggetto in modo assolutamente biunivoco. Rebus sic stantibus, utilizzare un forestierismo significherebbe attuare un'inutile esterofilia...
Lo stesso non accade per l'infrastruttura in esame, che come abbiamo detto (attenzione: il punctum dolens è proprio qui!) è un'infrastruttura unica: né nella lingua italiana, nè nella lingua francese, esiste una parola che identifica questa unica infrastruttura in modo biunivoco e non equivoco.
In effetti, potrebbe esserci una strategia di uscita: il nome Ouvrage viene utilizzato, nella lingua francese, preceduto da Gros o Pétit, per definire l'infrastruttura in questione. Tali aggettivi, non si riferiscono, o non lo fanno esclusivamente, alla grandezza o all'estensione: un Gros Ouvrage è quello dotato di pezzi di artiglieria, mentre il Pétit Ouvrage è dotato solo di armi per fanteria (esiste anche una terza categoria, l'Ouvrage Mixte, non accettata, però da tutti gli storici, che definisce quell'Ouvrage dotato di armi di fanteria e di mortai). Quindi, potrebbe essere esplorata l'opzione di non riferirci al semplice nome Ouvrage, ma ai nomi composti Gros Ouvrage e Pétit Ouvrage, e verificare la possibilità di importare tali forestierismi nella nostra lingua.
In relazione a quest'ultima proposta, potrebbe essere anche verificata la possibilità di usare il nome composto Ouvrage Maginot, per identificare genericamente la famiglia di infrastrutture a cui ci stiamo riferendo.

Concludendo: francamente, io penso che qualunque oggetto con caratteristiche significative uniche abbia diritto ad avere un nome proprio... E allora, faccio una domanda provocatoria: nel caso in cui si decida di non procedere come ho proposto, quali sono le altre strade per consentire all'infrastruttura il godimento del suo diritto ad avere un Nome? Potremmo darglielo noi ex-novo? :)
domna charola
Interventi: 1633
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Buongiorno! Mi aggrego alla discussione con una digressione peregrina sul tema.

In antico si sarebbe preso e italianizzato il nome proprio dell'oggetto unico, probabilmente.
In questo caso, raccogliendo il suo suggerimento, mi vien da pensare che da Ouvrage Maginot si sarebbe potuta sviluppare la semplificazione maginot e basta; quest'ultimo termine, a sua volta, un secolo fa sarebbe probabilmente stato adattato in italiano: un *maginotto o una *maginotta?...
Certo che così perde di fascino e sembra quasi un simpatico aggeggio da casalinghe...
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