La «pulcina»

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Moderatore: Cruscanti

Fausto Raso
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La «pulcina»

Intervento di Fausto Raso »

Da "Domande e risposte" del vocabolario Treccani in rete:

Esiste il femminile di "pulcino"? Devo utilizzarlo in un breve articolo, ma temo che sia errato, scrivere "pulcina" se non in contesto informale.

Non esiste, ahimè: atto di secolare omissione della sessualità *pulcina. Così, in merito, finora, funziona la nostra lingua, assegnando il maschile grammaticale al sesso di qualunque gallinaceo sortito dall'uovo e nelle prime settimane di vita.
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Sí, effettivamente la nostra lingua non prevede un femminile "pulcina"; i vocabolari, infatti, non lo attestano. Però si potrebbe prendere in considerazione e adoperarlo per cristallizzare nell'uso questa forma "abusiva", tanto piú che si trova in numerose pubblicazioni*, di oggi e di ieri. Da pulcino, insomma, si può avere benissimo "pulcina", come da cavallo si ha "cavalla", da gatto "gatta", da lupo "lupa" e via dicendo. Che cosa ne pensano gli amici "cruscanti"?

* Si veda qui.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Marco Treviglio
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Intervento di Marco Treviglio »

Fausto Raso ha scritto:[A]tto di secolare omissione della sessualità *pulcina. Così, in merito, finora, funziona la nostra lingua, assegnando il maschile grammaticale al sesso di qualunque gallinaceo sortito dall'uovo e nelle prime settimane di vita.
È sessista chi ha fatto la domanda, non «la nostra lingua».

Purtroppo pulcina esiste e ha già una sua valenza: è diminutivo di pulce.

Poi, sinceramente, leggendo il messaggio di apertura mi è venuto alla mente un aneddoto che descrivo in breve.
Un giorno un ragazzo piú che maggiorenne (con alcuni problemi) prese una cimice (insetto). La stette a guardare incuriosito e chiese alla sorella che l'accudiva, insieme al suo uomo: «Ma è maschio o femmina?».
Chiamarono i portantini.

Con questo voglio dire che poco importa il sesso di determinati animali, soprattutto quando sono o molto piccoli di dimensioni o molto piccoli d'età.
Ammetto che in certi contesti può risultare necessario allo scopo nominare al femminile un maschile, ma mi sembra sufficiente specificare il significato del lemma sconosciuto o non accettato dai dizionarî in quell'accezione all'inizio dell'opera (trama a casaccio):
"C'era una volta un uovo dal quale nacque un pulcino, anzi non era un pulcino, bensí una pulcina e via via che la storia andò avanti rimase una pulcina fino a quando crescendo e divenne...".
Cosí è possibile e si evitano ogni genere di fraintendimenti. ;)

Perché anche *il tigro, *lo ieno/a, *il pulce, *lo zecco, *il vongolo, *il galateo, *il seppio, *il lucertolo, *il vipero ecc. hanno poco di maschile nel nome appropriato. :mrgreen:
Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Veramente il Devoto-Oli 2010 dice che il diminutivo di pulce è pulcetta e pulcettina.
Avatara utente
Millermann
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Intervento di Millermann »

Il motivo per cui, storicamente, non esiste il femminile di pulcino, secondo me, è semplicissimo: i pulcini, maschi o femmine, sono perfettamente identici (e indistinguibili a prima vista) almeno fino alle 4-6 settimane d'età, quando i "galletti" iniziano a sviluppare la cresta. E a quell'età, ormai, credo che non si chiamino più pulcini, ma pollastrelli/e. :wink:
Non per nulla, uno dei mestieri piú difficili da imparare (e discutibile dal punto di vista etico) è quello di sessatore di pulcini.
Oggi che i sessatori professionisti riescono a distinguere le "pulcine" già a un giorno dalla nascita, il femminile avrebbe senso, ma forse nell'ambiente degli allevamenti intensivi non se ne avverte la necessità e s'impiegano altri termini più tecnici. :?
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
domna charola
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Intervento di domna charola »

Marco Treviglio ha scritto:... Con questo voglio dire che poco importa il sesso di determinati animali, soprattutto quando sono o molto piccoli di dimensioni o molto piccoli d'età.

Perché anche *il tigro, *lo ieno/a, *il pulce, *lo zecco, *il vongolo, *il galateo, *il seppio, *il lucertolo, *il vipero ecc. hanno poco di maschile nel nome appropriato. :mrgreen:
Esempi assolutamente calzanti.

Se si analizzano uno per uno, sono tutti animali la cui interazione con l'uomo non è influenzata dal sesso. Quindi non ci serve distinguere e non sorge la necessità di creare il femminile o il maschile.

Ad esempio, le vongole sono tutte "da carne", nel senso che le usiamo solo per mangiarle, non separiamo quelle da uova, e quindi nessuno si pone nemmeno il dubbio se stia mangiando un vongolo o una vongola. Entra in gioco in questo anche il dimorfismo sessuale, probabilmente: se la vongola fosse più grossa e carnosa del vongolo - o viceversa - faremmo sicuramente delle discriminazioni sessiste, e qualcuno esaminerebbe anche il sesso delle vongole prima di immetterle sul mercato.

Diversamente dovrebbe accadere per altri animali, nei quali la distinzione ha significato anche alimentare.
In certi casi, in effetti, tradizionalmente si sono create delle denominazioni per distinguere, anche facendo affidamento sulla fantasia. Esemplare il caso dell'aringa, ove, anziché un improbabile "aringo", si distingue fra l'aringa da uova, e una castigatissima "aringa da latte"... :roll:

D'altra parte, pensandoci, anche la tigre potrebbe essere degna di distinzione sulla base di questo criterio del rapporto con l'uomo: probabile che una tigre con cuccioli sia molto più incazzosa di un tigre scapolo... boh? :?:
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Concordo con Millermann. Nella lingua normale pulcino è grammaticalmente soltanto maschile; il sesso si può precisare apponendovi maschio o femmina.

Tuttavia, pulcina è una forma che, per la sua espressività, si adatta al linguaggio poetico, alla letteratura per l’infanzia, al linguaggio famigliare.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ma controllare sul Vocabolario degli Accademici della Crusca no, eh? :wink:
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ha fatto bene a riportare la voce del Vocabolario, ma lei ci farebbe affidamento per regolare l’uso moderno? Se dovessi parlare della femmina del pulcino — indistinguibile, al primo sguardo, dal maschio — in un testo il piú possibile neutro, scriverei pulcino femmina piuttosto che pulcina, la quale mi suona come una forma marcata diafasicamente.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ha fatto bene a riportare la voce del Vocabolario, ma lei ci farebbe affidamento per regolare l’uso moderno?
Non mi pare troppo difficile da far accettare ai «moderni» una forma femminile in -a di una parola di uso comunissimo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

No, infatti, non è difficile, anche perché rima con parole regolarmente declinate al femminile. Ciò nonostante, personalmente avverto in essa la marcatezza di cui parlavo sopra.
Marco Treviglio
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Intervento di Marco Treviglio »

Freelancer ha scritto:Veramente il Devoto-Oli 2010 dice che il diminutivo di pulce è pulcetta e pulcettina.

Perché è un «dizionario dell'uso» e, seppur io non lo possa leggere al momento, sono sicuro che in esso non viene indicato neppure come voce femminile del lemma "pulcino".
Oggi, purtroppo, sono molti i casi ove pulcina è usato per definire figure artificiali, immagini di pulcini femminili (magari perché piú simpatiche, piú dolci o chissà per quale altro motivo) ma rimane palese che, di per sé, sia errato per quest'uso.

Può dare un'occhiata anche nel GDI Hoepli 2011 di Aldo Gabrielli qui, sempre «dizionario dell'uso» esso è, infatti riporta il diminutivo in questione dopo altri due. Ma lo riporta.
Nel Sandron in mio possesso è il primo dei diminutivi citati alla stessa voce.;)
Ultima modifica di Marco Treviglio in data ven, 02 ott 2015 16:54, modificato 1 volta in totale.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Carnby ha scritto:Ma controllare sul Vocabolario degli Accademici della Crusca no, eh? :wink:
PULCINA.
Definiz: V. A. Pollastra.

Anche in molti dialetti liguri, pulìna/pulin-na significa "pollastra, gallina giovane" (pulìn "pulcino"). Viene usato anche in senso affettivo con le figlie o le fidanzate: bèla pulìna.
Largu de farina e strentu de brenu.
Marco Treviglio
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Intervento di Marco Treviglio »

Carnby ha scritto:Ma controllare sul Vocabolario degli Accademici della Crusca no, eh? :wink:
Personalmente avevo controllato già.
Una domanda, scusate l'ignoranza mia, ma «V. A.» cosa significa? Spero non "Voce Antica/Antiquata/Arcaica"?

Comunque, qui si può leggere chiaramente: «Per Pollastra: si disse Pulcina.». Per me, quel passato remoto è molto significativo.
Nessuno vieta che certe accezioni possano un giorno tornare in auge, ma non devono collidere poi, per simil contesto, con altri già esistenti.
sempervirens
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Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Non mi ero mai posto seriamente il problema finora, ma ora che sono a conoscenza della parola farò in modo di usarla, naturalmente con tutte le cautele e discrezioni possibili.

Personalmente tendo a confrontare la lingua italiana con le sue strette sorelle, lo spagnolo, il francese, il portoghese, il romeno, ... e sapendo che in spagnolo c'è pollito e pollita allora trovo accettabile avere pulcino e pulcina anche nella lingua italiana.

Se in pubblicità si sente il desiderio di dire " Metti un tigre nel tuo motore!", allora a buon ragione, per lavoro o per esigenze di traduzione, si potrebbe accettare una frase come " Distinguere i pulcini dalle pulcine è un lavoro difficile".
Ultima modifica di sempervirens in data ven, 09 ott 2015 9:51, modificato 2 volte in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

sempervirens ha scritto:Se in pubblicità si sente il desiderio di dire " Metti un tigre nel tuo motore!", allora a buon ragione, per lavoro o per esigenze di traduzione, si potrebbe accettare un frase come " Distinguere i pulcini dalle pulcine è un lavoro difficile".
Questi usi anomali in pubblicità sono ben noti, sfruttano la tecnica della sopresa perché scopo della pubblicità è colpire e, sperano gli addetti, marchiare il prodotto nella memoria del consumatore. Ma raramente trovano diffusione nella lingua normale.

Riguardo alla frase sulle pulcine, non c'è dubbio che la si potrebbe accettare. Ma si può anche dire, con maggiore eleganza mi sembra perché non si forzano usi consolidati della lingua, "Distinguere i pulcini secondo il [o: in base al] sesso è un lavoro difficile". Così la correggerei io se me la trovassi davanti. A meno che non l'abbia scritta un pubblicitario, che deve pur guadagnarsi da vivere.
:wink:
Ultima modifica di Freelancer in data mar, 06 ott 2015 16:42, modificato 1 volta in totale.
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