«Pastiera»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

sempervirens
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«Pastiera»

Intervento di sempervirens »

A casa nostra, famiglia numerosa, quando ci mettevamo a tavola volavano chili e chili di pasta. Dico volavano perché ognuno si serviva da sé, infatti avevamo un recipiente per la pasta asciutta piazzato nel centro esatto del tavolo. Il primo, cioè spaghetti, penne, pappardelle o chissà quale altro ben di Dio lo prelevavamo direttamente da quello che noi chiamavamo pastiera (o forse sono io che credevo che lo chiamassimo pastiera, avendo i ricordi confusi).
Vengo al dunque. Cercando in rete non vedo pastiera nel senso di come intendo io. Quindi, seppur a stomaco sazio erravo da sempre senza saperlo, oppure le usanze sono cambiate, e con la famiglie ristrette pure alcuni accessori sono andati in soffitta?
Altrimenti come si chiamerebbe?
Io nella mia lingua ci credo.
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Ortelius
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Intervento di Ortelius »

A casa mia si chiama fiamminga.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Ortelius ha scritto:A casa mia si chiama fiamminga.
Bellissima parola! Che non conoscevo. Chissà come viene chiamata nelle altre regioni italiane ? :)
Io nella mia lingua ci credo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Ortelius ha scritto:A casa mia si chiama fiamminga.
Qui l'origine del termine è dato semplicemente come femminile di fiammingo. Mi domando se invece non c'entri il fatto che la fiamminga sostituisce (nelle occasioni più formali) o è (in quelle meno formali) la pentola che fino a pochi istanti prima era stata sulla fiamma.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Comunque sia, acquasantiera, formaggiera, oliera, zuccheriera, ombrelliera, rastrelliera, insalatiera, ecc., dovrebbero essere quegli oggetti o quei recipienti che raccolgono o contengono cose ad essi assegnate. Per esempio la burriera è il contenitore per il burro, ma la zangola è l'attrezzo per fare il burro.
Io nella mia lingua ci credo.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Qui si chiamava genericamente zuppiera, anche se conteneva pasta.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Catino, nell'accezione 1a e 1c. Si veda anche qui e qui.
Ultima modifica di Fausto Raso in data sab, 12 mar 2016 18:34, modificato 2 volte in totale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

In Liguria il tipo è fiamanghila/fiammenghilla. Per quanto riguarda l'etimo, difficilmente da fiamma, che darebbe sciama in ligure.
Largu de farina e strentu de brenu.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

A casa mia, cóppo (sott. della pasta). :D
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

In un primo tempo ho creduto che la domanda fosse di poco conto, ma a giudicare dal numero e dalla varietà delle risposte direi che tutto sommato ha suscitato interesse e ha soddisfatto la mia curiosità.

Cercando i possibili sinonimi di fiamminga ho trovato in rete anche tafferìa e guanteria. Il primo pare che provenga dall'arabo e che sia il piatto basso di legno con cui veniva servita la polenta. In Lombardia e nel Piemonte, presumo.
Guanteria sembra che servisse pressappoco allo stesso scopo ma nel Veneto.

Ci sono conferme o smentite al riguardo?

P.S. Intanto, grazie per il vostro interessamento e collaborazione! :)
Io nella mia lingua ci credo.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Ortelius ha scritto:A casa mia si chiama fiamminga.
Anche qui da me.

Ci sarebbe anche un termine dialettale che ora mi sfugge.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Io li ho sempre sentiti chiamare «fiamminghe», ma solo nei ristoranti.
A casa il loro uso è raro, perché di solito la minestra arriva in tavola nella pentola. In questo ambito, forse l'unico è «zuppiera».
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Sixie
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Intervento di Sixie »

sempervirens ha scritto:Cercando i possibili sinonimi di fiamminga ho trovato in rete anche tafferìa e guanteria. Il primo pare che provenga dall'arabo e che sia il piatto basso di legno con cui veniva servita la polenta. In Lombardia e nel Piemonte, presumo.
Guanteria sembra che servisse pressappoco allo stesso scopo ma nel Veneto.
Il termine è guantièra o vantièra, ma non viene usata per la polenta, ché allora si chiamerebbe tolièro, ma per servire pasticcini, caffè e bicchierini di vermut.
Il contenitore per la pasta, da noi, è la piana, bassa e panciuta, con le sponde segnate da nervature, sempre di ceramica bianca. Nelle piane si condivano pastasciutte e insalate, ma ci si facevano anche le zuppe inglesi, coi savoiardi e le creme e l'alchermes. :D
Devo dire , però, che in un testo sull'Alimentazione nella tradizione vicentina, trovo fiameghina come sinonimo di piana, e questo non mi torna per niente, ché la fiameghina dovrebbe essere un vassoio - piano - mentre la piana , come abbiamo visto, è concava. :?
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sixie ha scritto:Il termine è guantièra o vantièra, ma non viene usata per la polenta, ché allora si chiamerebbe tolièro
Da me il vassoio per servire la polenta si chiama panàra; tolièro non l’ho mai sentito.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Sì, ha ragione, dimenticavo la panèra (o panèro, come diciamo noi), ma per un motivo preciso: la panèra dovrebbe essere quella tavola di legno, di forma quadrata, che si aggiunge al piano del tavolo vero e proprio, per lavorarci l'impasto del pane (o altre attività, come tritare verdure, carni per confezionare i salumi ecc.).

Il tolièro è anch'esso una tavola di legno, di forma rotonda, con un piccolo manico forato per appenderlo; allo stesso modo della panèra può essere usato come tagliere, non tanto come vassoio.
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