Tra «appoggiare» e «sbattere»

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Marco Treviglio
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Iscritto in data: mar, 30 giu 2015 13:27

Tra «appoggiare» e «sbattere»

Intervento di Marco Treviglio »

Buonasera!

Mi chiedevo se esiste almeno un termine atto a definire qualcosa che non è stato proprio appoggiato ma neanche proprio sbattuto, che stia nel mezzo insomma.
Voi come definireste una situazione ove un oggetto che andava appoggiato è sfuggito all'ultimo momento provocando un rumore che non ci doveva essere, anche se, fortunatamente, non è stato danneggiato? E.g.:
«Ti avevo detto di appoggiarlo lí, non di... !» («far(ce)lo sbattere» a volte mi pare esagerato :?).

Spero di aver reso bene l'idea. :D
Ne conoscete?
Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

..., non di urtarlo [contro]
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Re: Tra «appoggiare» e «sbattere»

Intervento di sempervirens »

Marco Treviglio ha scritto:Buonasera!

Mi chiedevo se esiste almeno un termine atto a definire qualcosa che non è stato proprio appoggiato ma neanche proprio sbattuto, che stia nel mezzo insomma.
Voi come definireste una situazione ove un oggetto che andava appoggiato è sfuggito all'ultimo momento provocando un rumore che non ci doveva essere, anche se, fortunatamente, non è stato danneggiato? E.g.:
«Ti avevo detto di appoggiarlo lí, non di... !» («far(ce)lo sbattere» a volte mi pare esagerato :?).

Spero di aver reso bene l'idea. :D
Ne conoscete?
Sì, ha reso l'idea e Le rispondo perché qui in Giappone mi trovo continuamente a replicare agli "amici" automobilisti del luogo che lo specchietto della mia moto non ha sbattuto contro il loro ma lo ha semplicemente toccato.
Toccare dunque è il verbo che uso quando mi riferisco ad un oggetto in movimento verso un'altro in quiete provocando un rumore, ma senza lasciare segno o fare danni.
Purtroppo in questo senso il verbo toccare, che in italiano si può usare per descrivere una situazione analoga a quella che Lei ha esposto, assume invece in giapponese accezioni tipiche dei verbi con azione continuativa, di aspetto durativo, del tipo di palpare, lisciare, tastare e simili. Quindi quando gli vai a dire che lo specchietto gli ha "toccato" il loro, s'immagini le espressioni stralunate che fanno!
E pretendono pure che io m'accordi con loro ad usare i verbi colpire o scontrare nel caso di dispute verbali. Proposta lessicale che ricuso sempre. :)
Io nella mia lingua ci credo.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Non ci sono tante alternative: o si usa lasciar[ce]lo cadere sopra/contro o buttar[ce]lo sopra/contro.
Marco Treviglio
Interventi: 142
Iscritto in data: mar, 30 giu 2015 13:27

Intervento di Marco Treviglio »

Anzitutto desidero ringraziare delle risposte tutti Voi! :)
PersOnLine ha scritto:Non ci sono tante alternative: o si usa lasciar[ce]lo cadere sopra/contro o buttar[ce]lo sopra/contro.
Ecco, cercavo giusto una parola che potesse riassumere da sola uno o piú di questi concetti. :?

@Freelancer: "Urtare", in effetti, è quello che utilizzo / viene usato per questo genere di situazioni, però sembra avvicinarsi piú al senso di sbattere (anche per i dizionarî), c'è un che di 'violento'.
Comunque, in generale, non viene frainteso nel parlato, mentre nello scritto è un po' piú difficile soppesarlo. :p

@Sempervirens: Non avevo mai pensato a questo uso di "toccare", però non so quanto possa essere valido nel mio contesto in quanto mi si potrebbe rispondere qualcosa che ha che fare con il concetto di «sospensione». :roll: :D
Comunque, la ringrazio del suo aneddoto, molto interessante. :)
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1899
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Marco Treviglio ha scritto:[...]"Urtare", in effetti, è quello che utilizzo / viene usato per questo genere di situazioni, però sembra avvicinarsi piú al senso di sbattere (anche per i dizionarî), c'è un che di 'violento'.
Comunque, in generale, non viene frainteso nel parlato, mentre nello scritto è un po' piú difficile soppesarlo. :p
Potrebbe riportare qualche esempio di uso ambiguo nello scritto?
Marco Treviglio
Interventi: 142
Iscritto in data: mar, 30 giu 2015 13:27

Intervento di Marco Treviglio »

Freelancer ha scritto:Potrebbe riportare qualche esempio di uso ambiguo nello scritto?
Certo! :) Un esempio:
Tizio scrive una lettera a Caio informandolo che Sempronio è un po' maldestro e, per fargli un esempio concreto, decide di descrivere un suo atteggiamento ricorrente: quando gli si chiede di adagiare un oggetto alla superficie di destinazione stranamente questo gli sfugge sempre all'ultimo facendo sì che lo urti[??] contro questa.

Forse è sufficiente aggiungere «urti lievemente / leggermente», ma non è esplicito «in una parola». :?
domna charola
Interventi: 1633
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Re: Tra «appoggiare» e «sbattere»

Intervento di domna charola »

Marco Treviglio ha scritto:Voi come definireste una situazione ove un oggetto che andava appoggiato è sfuggito all'ultimo momento provocando un rumore che non ci doveva essere, anche se, fortunatamente, non è stato danneggiato? E.g.:
«Ti avevo detto di appoggiarlo lí, non di... !» («far(ce)lo sbattere» a volte mi pare esagerato :?).
"Ti avevo detto di appoggiarlo, non di sbatterlo!" potrebbe essere anche una scelta voluta, indipendentemente dal danno subito o non subito dall'oggetto.
Intendo dire: se fossi ad esempio una mamma che redarguisce il pargolo, mi verrebbe spontaneo esagerare, proprio per far capire la differenza (a quel punto sarà però il pargolo a dover cercare il termine giusto... "non l'ho sbattuto, l'ho solo °°°°"... quindi il problema non è risolto...).

Istintivamente, userei "lasciar andare" (giù, sottinteso):
"Ti avevo detto di appoggiarlo, non di lasciarlo andare".
"Non l'ho sbattuto, l'ho solo lasciato andare", oppure in questo caso "mi è solo sfuggito".
Sono due parole anziché una, lo so, però mi fotografa meglio il gesto poco attento di chi abbandona l'oggetto prima di averne scaricato il peso su di una superficie di appoggio.
Urtare mi dà più l'idea che l'oggetto sia ancora tenuto in mano, e quindi volontariamente fatto battere sulla superficie, sia pure in maniera blanda. Potrebbe anche starci, però torniamo al discorso iniziale, che è quello dell'intenzionalità del gesto.

Anziché "appoggiare", posso "sbattere" sulla superficie con una certa violenza quindi con un'intenzione e uno stato d'animo alterati; oppure posso "urtare" la superficie (o l'oggetto?), sempre con uno stato d'animo alterato ma trattenuto dalle regole sociali, oppure semplicemente l'oggetto per distrazione mi sfugge di mano, senza nessuna intenzionalità, e "cade" sulla superficie, perché l'ho inavvertitamente "lasciato andare".

Lo stesso, dall'altro punto di vista: posso accusare la persona di aver voluto "sbattere" l'oggetto, oppure posso rimproverargli la sbadataggine di non averlo seguito sino in fondo, lasciandolo andare.
Questo indipendentemente però da come l'oggetto sia effettivamente arrivato sul tavolo: qui entra in gioco la mia percezione e la mia volontà accusatoria, quindi potrei benissimo aver capito male, o aver caricato l'azione altrui di intenzionalità e significati che all'origine non volevano esserci.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Caro Marco Treviglio, non credo che il verbo da Lei invocato esista: la mia supposizione si basa non tanto sul fatto che io non lo conosco (è la normalità), quanto sulla convinzione che, se esistesse, a quest'ora qualcuno dei Cruscanti Maggiori si sarebbe fatto vivo per suggerirglielo.
In mancanza di meglio, mi arrangerei facendo un uso traslato e lievemente inusuale di qualche altro verbo: ad esempio, ti avevo detto di appoggiarlo sul tavolo, non di calcarcelo sopra.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Avatara utente
Freelancer
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Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Marco Treviglio ha scritto:
Freelancer ha scritto:Potrebbe riportare qualche esempio di uso ambiguo nello scritto?
Certo! :) Un esempio:
Tizio scrive una lettera a Caio informandolo che Sempronio è un po' maldestro e, per fargli un esempio concreto, decide di descrivere un suo atteggiamento ricorrente: quando gli si chiede di adagiare un oggetto alla superficie di destinazione stranamente questo gli sfugge sempre all'ultimo facendo sì che lo urti[??] contro questa.

Forse è sufficiente aggiungere «urti lievemente / leggermente», ma non è esplicito «in una parola». :?
Questo non è un esempio, è la riformulazione con parole leggermente diverse della sua domanda iniziale.

Mi sa che lei cerca la luna nel pozzo, per cui non sarà mai soddisfatto di qualunque soluzione accettabile - nel dato contesto.
Marco Treviglio
Interventi: 142
Iscritto in data: mar, 30 giu 2015 13:27

Intervento di Marco Treviglio »

@Domna Charola: La ringrazio per l'analisi attenta alla situazione, la quale mi sento di condividere in toto. :)
Per l'appunto ciò che andavo cercando riguarda il definire piú una "non intenzionalità" del gesto, la "sbadataggine" nel portare a termine il compito affidatogli/le e "lasciar andare" è esattamente ciò che usiamo in questi casi, mi chiedevo solo se «esiste una parola che esprime lo stesso concetto da sola». Evidentemente, date anche le vostre risposte, debbo ritenere che non esiste. :(
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Animo Grato ha scritto:Caro Marco Treviglio, non credo che il verbo da Lei invocato esista: la mia supposizione si basa non tanto sul fatto che io non lo conosco (è la normalità), quanto sulla convinzione che, se esistesse, a quest'ora qualcuno dei Cruscanti Maggiori si sarebbe fatto vivo per suggerirglielo.
Se non sono indiscreto posso chiederLe chi intende per Cruscanti Maggiori? (Mi è sufficiente anche una sola definizione :P .)
Animo Grato ha scritto:In mancanza di meglio, mi arrangerei facendo un uso traslato e lievemente inusuale di qualche altro verbo: ad esempio, ti avevo detto di appoggiarlo sul tavolo, non di calcarcelo sopra.
Mi è capitato di sentire questo verbo utilizzato in questo senso, però solo da alcuni marchigiani e devo ammettere che mi piace.

La ringrazio del Suo contributo! :)
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@Freelancer: Per educazione mi limito a esercitare la mia libertà a non riportare e commentare quanto da Lei affermato ed insinuato nel suo ultimo messaggio a me rivolto.
Solo una precisazione: la prossima volta, per favore, specifichi meglio nelle Sue domande il Suo intendimento e ciò che vuole Le venga detto, cosí da evitare che un “cretino” come me sbagli a darLe una risposta che reputa legittima.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Marco Treviglio ha scritto:Se non sono indiscreto posso chiederLe chi intende per Cruscanti Maggiori?
L'Infarinato e Marco1971.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

Io opterei per sbattercelo.
Marco Treviglio
Interventi: 142
Iscritto in data: mar, 30 giu 2015 13:27

Intervento di Marco Treviglio »

Animo Grato ha scritto:
Marco Treviglio ha scritto:Se non sono indiscreto posso chiederLe chi intende per Cruscanti Maggiori?
L'Infarinato e Marco1971.
Gentilissimo! Grazie infinite! :)
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