«Ipòbole»

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Moderatore: Cruscanti

sempervirens
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«Ipòbole»

Intervento di sempervirens »

Mentre leggevo un articolo sui morsi degli acari e possibili infezioni sono incappato nella parola understatement, parola chiaramente non italiana che l'autrice dello scritto ha voluto usare per riferirsi alle doti caratteriali del marito. Mi sono messo alla ricerca di possibili traducenti di matrice italica o greca ed ho trovato ipòbole. Dunque c'è. Tuttavia non lo vedo in molti dizionari in rete, tra cui il Treccani.
Devo dedurre che ipòbole è neologismo fresco e non ben conosciuto, oppure è parola sbagliata in partenza. Sarei curioso di sapere il parere degli esperti.
Io nella mia lingua ci credo.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Mi sembra che it's an understatement si possa tradurre facilmente con è dir poco, o con altre espressioni secondo il contesto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Un po' di contesto non guasterebbe: dagli elementi forniti non sono riuscito a formarmi un quadro coerente (a meno che la signora non abbia sposato una specie di novello Gregor Samsa... :wink: ).
Per understatement la nostra lista dei traducenti propone "minimizzazione, attenuazione". La stessa pagina (presumo) dove Lei ha scovato ipobole suggerisce anche "sottostima".
Per indicare l'atteggiamento ironico di chi, ad esempio, commenta con «A questo punto non darei per scontata la nostra vittoria» quando la sua squadra sta perdendo per 7 a 0, si potrebbe usare sornioneria.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Se si cerca un traducente preciso, tecnico, della figura retorica chiamata con termine inglese understatement, ipobole potrebbe essere un valido traducente; tuttavia, non so quanto (o meglio, se) sia etimologicamente corretto. Qui chiamerei in causa i grecisti del foro.
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Millermann
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Intervento di Millermann »

Non sono un grecista (aver frequentato il classico non basta :oops:), ma posso dire che in greco antico esistevano sia «hyperbolé» (scagliare oltre), sia «hypobolé» (porre sotto), tuttavia solo la prima aveva, tra i suoi significati, quello di esagerazione/eccesso.
Ciò non toglie che, come figura retorica, ipòbole sarebbe perfetta; sennonché forse non è necessaria, visto che iperbole comprende in sè anche il significato cercato:
Il Treccani, s.v. [url=http://www.treccani.it/vocabolario/iperbole/]iperbole[/url] ha scritto:– 1. In retorica, figura consistente nell’esagerare per eccesso ( è un secolo che aspetto! ; te l’ho detto, te l’ho ripetuto mille volte ), o per difetto ( berrei volentieri un goccio di vino);
Come traducente "meno tecnico" di understatement, inoltre, io vedrei bene qualcosa come «*sottoaffermazione», costruito sul modello di sottostima, ecc.
«Dire che il tuo quadro è bello è una sottoaffermazione:)

Comunque, come ha già detto Marco (a proposito: è un piacere rileggerla! :D) esistono tanti altri modi di esprimere lo stesso concetto:
«Non rende ancora l'idea»
«Non è dire abbastanza»
«È fin troppo poco», ecc.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
domna charola
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Intervento di domna charola »

Understatement è all'estremo opposto di "esagerare", come senso e atteggiamento mentale; per questo iperbole non mi dà assolutamente l'idea, e finirei per continuare a usare il termine inglese.
Come atteggiamento, potrei definirlo un "minimizzare", però non è nemmeno questa la sfumatura precisa.
Si minimizza una reazione o un evento, mentre in questo caso viene tutto reso quasi mimetico, tale da passare inosservato. L'understatement è quell'atteggiamento per cui puoi essere l'Einstein del momento, ma nessuno se ne accorge perché eviti di farti notare. È un passare sotto traccia, scivolare via inosservato, e applicare questo modo ai vari comportamenti (affermazioni, azioni, usi etc.).
Nel caso citato all'inizio (bisognerebbe però vedere il testo completo) mi sono fatta l'idea di un problema di acari con relativo allarmismo, e un marito che invece affronta la cosa con il distacco tipico del signore inglese (lord) delle barzellette, cioè con understatement.
Può anche essere che il termine sia usato apposta, quasi in tono ironico, per sottolineare proprio un eccessivo distacco dalla faccenda, quale può essere solo quello di un signore inglese.
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Millermann ha scritto:Ciò non toglie che, come figura retorica, ipòbole sarebbe perfetta; sennonché forse non è necessaria, visto che iperbole comprende in sè anche il significato cercato:
Il Treccani, s.v. [url=http://www.treccani.it/vocabolario/iperbole/]iperbole[/url] ha scritto:– 1. In retorica, figura consistente nell’esagerare per eccesso ( è un secolo che aspetto! ; te l’ho detto, te l’ho ripetuto mille volte ), o per difetto ( berrei volentieri un goccio di vino);
Tuttavia, l’understatement è un’esagerazione per difetto fatta con intenzione e per «suscitare un effetto di ironia», mentre nell’iperbole rientrano (anche) espressioni cristallizzate e idiomatizzate (es. bere un goccio di vino). Di qui il bisogno di avere un termine specifico.

Noto di passata che il forestierismo, che pare non avere corrispettivi «tecnici» univoci in italiano, non è stato tradotto forse perché indica una caratteristica sentita come piú affine al modo di esprimersi degli anglosassoni. (Naturalmente non mancano esagerazioni per difetto neanche nelle parlate locali: mi viene in mente il mio «El fa tri pasi s’on cuarèlo», ‹fa tre passi su un mattone›, per riferirsi a chi cammina lentamente e a stento.)
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Mi accorgo soltanto adesso che il contesto è un po' povero.
Provvedo all'istante!
Ad ogni modo vedo che avete risposto in tanti. Grazie! :) Troppa grazia!

Ah! Leggendo l'articolo, perlomeno io non capisco se il marito durante il viaggio di ritorno minimizza l'accaduto, o proprio non ne fa voce e sopporta zitto.
Nel secondo caso, viaggio di ritorno zitto, io userei l'espressione sopportare stoicamente.
Io nella mia lingua ci credo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

sempervirens ha scritto:Nel secondo caso, viaggio di ritorno zitto, io userei l'espressione sopportare stoicamente.
Ma anche nel primo caso, secondo me!
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Animo Grato ha scritto:
sempervirens ha scritto:Nel secondo caso, viaggio di ritorno zitto, io userei l'espressione sopportare stoicamente.
Ma anche nel primo caso, secondo me!
Infatti! Ho avanzato la prima ipotesi del marito che parla dell'accaduto superficialmente (il quale minimizza e controlla gli enunciati verbali), concedendo per così dire "le attenuanti" all'autrice e giustificandone l'uso di undestatement. D'altronde il racconto è suo e sue sono le parole.
Io sicuramente, come pure Lei, Animo Grato, avrei scelto altre espressioni, non ultima quella di sopportare stoicamente e simili.
Spero che ipòbole faccia presto capolino tra gli altri vocaboli italiani, affinché possa essere usata senza timore e ripensamenti dagli utenti tutti.
Ultima modifica di sempervirens in data ven, 29 lug 2016 3:58, modificato 1 volta in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Io nel viaggio di ritorno avrei detto che il marito rimaneva impassibile, o imperturbabile, o che reagiva con noncuranza.
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

marcocurreli ha scritto:Io nel viaggio di ritorno avrei detto che il marito rimaneva impassibile, o che reagiva con noncuranza.
Appunto! In italiano non mancano di certo questo tipo di parole o espressioni. Mica si parla di informatica qui!
In un primo tempo avevo pensato che l'uso di questa parola (understatement) appartenesse al linguaggio di filosofi e pensatori, poi però mi sono ricreduto perché la trovo un po' in tutte le frasi, da quelle che parlano di moda e di ceffoni a quelle che parlano di finocchio in pinzimonio. :)
Io nella mia lingua ci credo.
domna charola
Interventi: 1632
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Intervento di domna charola »

Insomma, abbiamo un testo che vorrebbe essere scritto con uno stile "personale", da "scrittore" (non discuto qui sulla qualità, non è l'argomento).
Narrazione disarticolata, frasi soggetto-verbo-oggetto-punto.
O chiudo subito il collegamento, oppure vado avanti a leggere, entrando nell'ottica che l'autore vuole creare una certa atmosfera, e sta usando uno stile personale.
In questo secondo quadro, la scelta di un termine inglese che indica un particolare distacco dalle cose del mondo, secondo me è voluta, e soprattutto rende l'idea. Sopportare stoicamente è diverso, un signore anglosassone non sopporta stoicamente, è elegantemente distaccato. Questo nella percezione comune, indipendentemente da cosa facessero gli stoici. Credo che una buona percentuale di persone associno al termine un certo alone o stato d'animo, che non ha nulla a che vedere con il termine filosofico; per tutte queste, che sono il "lettore medio italiano", le due espressioni (understatement e stoicamente) sono diverse, fanno vedere un personaggio molto diverso e uno stato mentale diverso.
Forse l'autrice voleva proprio rendere questo effetto.

Che poi riesca nei suoi intenti comunicativi o meno, è un'altra questione, però all'origine secondo me c'è una scelta precisa per ottenere un effetto, da parte di uno scrivente che si percepisce e si propone come scrittore.
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

domna charola ha scritto:...un signore anglosassone non sopporta stoicamente, è elegantemente distaccato.
Mah, gentile domna charola, degli Inglesi che ho avuto modo di conoscere un po' per il mondo, in vacanza qua e là e a lavoro nei cantieri in Medio Oriente e in Indocina, non ricordo di aver riscontrato in loro alcun particolare distacco ed eleganza maggiori che non in altri gruppi etnici. Ma forse ho visto male io. Può anche darsi. Comunque se si va per luoghi comuni, se vogliamo dar credito alle nomee, alle dicerie, allora sì, ci può stare che questa possa essere stata l'intenzione dell'autrice. Bisognerebbe chiederglielo, ma fino a lì non sono poi così tanto interessato. :)
Io nella mia lingua ci credo.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

domna charola ha scritto:...un signore anglosassone non sopporta stoicamente, è elegantemente distaccato.
Questa mi pare più la definizione di un'altra caratteristica [stereo]tipicamente britannica: l'aplomb.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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