«Ipòbole»

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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Domna charola, lei è stata molto illuminante e precisa, come sempre. Però, mi permetta: le pare che un lettore medio (me compreso) si prenda la briga di fare ricerche specifiche in rete, con notevole dispendio di energia, per riuscire a capire quel che la dotta scrittrice con esterofila perizia volesse dire con understatement? I più pazienti cercheranno in un vocabolario inglese-italiano, con dubbia fortuna. Ma nella maggior parte dei casi semplicemente si rinuncia a capire, ritenendo la cosa poco importante.
domna charola
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Intervento di domna charola »

sempervirens ha scritto:
domna charola ha scritto:...un signore anglosassone non sopporta stoicamente, è elegantemente distaccato.
Mah, gentile domna charola, degli Inglesi che ho avuto modo di conoscere un po' per il mondo, in vacanza qua e là e a lavoro nei cantieri in Medio Oriente e in Indocina, non ricordo di aver riscontrato in loro alcun particolare distacco ed eleganza maggiori che non in altri gruppi etnici. Ma forse ho visto male io. Può anche darsi. Comunque se si va per luoghi comuni, se vogliamo dar credito alle nomee, alle dicerie, allora sì, ci può stare che questa possa essere stata l'intenzione dell'autrice. Bisognerebbe chiederglielo, ma fino a lì non sono poi così tanto interessato. :)
Intendevo dire che, nei luoghi comuni, barzellette etc., questa è l'immagine dell'inglese. Diciamo che è lo stereotipo a cui si ricorre quando si deve comunicare con poche pennellate quel preciso tipo di atteggiamento, che può peraltro essere posseduto anche da appartenenti ad altre culture.
Mi viene da usare il termine "iconografia": l'iconografia dell'inglese di classe comprende anche l'atteggiamento in questione. Ovvero, se voglio far capire che sto rappresentando un signore inglese, la prima cosa che faccio è assumere un elegante distacco.

Poi, c'è un'altro piccolo elemento. Non ho detto un inglese generico, di quelli che incontro in vacanza (per lo meno, non nei miei luoghi di vacanza...), ma di un "signore" inglese, inteso come traducente, forse impreciso e me ne scuso, del titolo di "lord" che loro usano. Detto di striscio, siamo quasi a un autogol: se cerco un traducente italiano per "lord", mi viene in mente (ignoranza mia) un termine impreciso, tanto da essere fraintesa. Non penso di essere l'unica ad avere questo problema. Qual'è il traducente preciso per "lord"? Forse dovrei guardare la lista dei traducenti... Però non sempre si trova, e allora magari si ricorre alla citazione, per garantirsi comprensione e non fraintendimento.
Quindi ora mi sento autorizzata a dire pari pari: "se voglio far capire che sto rappresentando un lord inglese...etc. etc." :twisted:
domna charola
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Intervento di domna charola »

marcocurreli ha scritto:Domna charola, lei è stata molto illuminante e precisa, come sempre. Però, mi permetta: le pare che un lettore medio (me compreso) si prenda la briga di fare ricerche specifiche in rete, con notevole dispendio di energia, per riuscire a capire quel che la dotta scrittrice con esterofila perizia volesse dire con understatement? I più pazienti cercheranno in un vocabolario inglese-italiano, con dubbia fortuna. Ma nella maggior parte dei casi semplicemente si rinuncia a capire, ritenendo la cosa poco importante.
Non sono così convinta. Si tratta di un termine che rappresenta uno stereotipo, e quindi è parecchio usato, proprio a livello di barzellette, assieme al sopra citato aplomb, che però forse oggi gode di meno favore (del resto, ormai nelle scuole si studia l'inglese, mentre le generazioni precedenti erano francofone.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Ora mi sovviene... la proverbiale "flemma inglese". È da molto che non la sento; un tempo si sentiva nominare di frequente (quando ancora la gente riusciva a capire senza l'aiuto dei vocabolari o delle ricerche in rete).
Comunque, io l'unica parola con under che ho imparato è understand; mi sono imparato a memoria "I don't understand", e qualsiasi cosa mi dicano in inglese io rispondo così.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

marcocurreli ha scritto:Comunque, io l'unica parola con under che ho imparato è understand; mi sono imparato a memoria "I don't understand", e qualsiasi cosa mi dicano in inglese io rispondo così.
Che coincidenza. Quando rimuginavo sulla parola unterstatement l'ho comparata alla parola understand, che "si tira dietro" perlomeno una decina di verbi italiani quando si parla di traduzioni (Wordereference e altri siti analoghi). :)
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Consideriamo la situazione descritta nell'articolo: il marito dell'autrice "ha chiazze color lampone dappertutto" ed è "molto pallido". La moglie è "terrorizzata" e "inquieta" al pensiero che il consorte "sta sviluppando un'allergia preoccupante".
Quelli riportati sopra sono statements, dichiarazioni, affermazioni (e opinioni) su dati di fatto. Un understatement altro non è se non un atteggiamento, un modo per descrivere le situazioni in quanto meno (buone, belle, brutte, esagerate, pericolose...) di quanto possano essere o apparire.
Apprezzo molto l'understatement del marito della signora: l'estate scorsa qualcosa del genere è capitata anche al mio, rovistando fra vecchie cose in cantina. E in quel caso, ha dovuto ricorrere a tutto il mio self-control.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Sixie ha scritto:...l'estate scorsa qualcosa del genere è capitata anche al mio, rovistando fra vecchie cose in cantina. E in quel caso, ha dovuto ricorrere a tutto il mio self-control.
Mi scusi, mica sono sicuro d'aver capito bene. Allora Suo marito avrebbe dovuto ricorrere all'autocontrollo di sua moglie, cioè di Lei, Sixie?
Io nella mia lingua ci credo.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Era una battuta, caro Sempervirens, però è vero che, mentre lui si pone sempre un po' sopra le righe, io sempre un po' sotto. E così ci teniamo in equilibrio. :D
Tornando al suo argomento: più che una ipòbole a me sembra una litòte, come figura retorica.
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Intervento di Carnby »

domna charola ha scritto: Qual'è il traducente preciso per "lord"?
Lorde. :wink:
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Sixie ha scritto:Era una battuta, caro Sempervirens, però è vero che, mentre lui si pone sempre un po' sopra le righe, io sempre un po' sotto. E così ci teniamo in equilibrio. :D
Tornando al suo argomento: più che una ipòbole a me sembra una litòte, come figura retorica.
Ah, capisco. :) Sì, litòte potrebbe anche andar bene, ma non mi sembra che si confaccia esattamente al nostro discorso. Sentiamo altri pareri.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Litote è un iponimo di understatement: tutte le litoti sono understatement, ma non tutti gli understatement sono litoti. Per esempio (esempio assurdo!), dire «È solo un graffio!» di fronte alla propria auto devastata da un incendio è un understatement, ma non stricto sensu una litote, perché non c’è la negazione dell’idea contraria. È vero, tuttavia, che litote e understatement sono assai affini, perché sia l’una sia l’altro hanno come scopo il rafforzamento dell’idea negata o attenuata. (Ho usato l’anglicismo solo per comodità d’esposizione.)
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Litote è un iponimo di understatement: tutte le litoti sono understatement, ma non tutti gli understatement sono litoti. Per esempio (esempio assurdo!), dire «È solo un graffio!» di fronte alla propria auto devastata da un incendio è un understatement, ma non stricto sensu una litote, perché non c’è la negazione dell’idea contraria.
In realtà, esisterebbe anche l’antifrasi, che non richiede una formale negazione.

Ma il fatto è che l’understatement è una semplice «minimizzazione», non una vera figura retorica. Come non è l’«ipobole», che, almeno a detta dell’Oxford English Dictionary (edito maior), è invece piú banalmente una tecnica [oratoria] di confutazione.
L’[i]OED[/i], [i]s.v. [/i]«hypo-», [i]prefix[/i], ha scritto:hypobole n. /hɪˈpɒbəliː/ [Greek ὑποβολή, < ὑποβάλλειν to throw under, suggest] Rhetoric the mentioning and refuting of objections which might be brought against the speaker’s case by an opponent.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie, Infarinato, della correzione e d’aver fatto un po’ d’ordine. :)

Dunque diciamo che l’understatement è un modo d’esprimersi, un atteggiamento che può assumere la forma di varie figure retoriche, come l’antifrasi, l’iperbole o la litote.
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Intervento di Carnby »

C'è da dire che understatement è ancora (per fortuna) usato pochissimo nella lingua corrente.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

domna charola ha scritto: Qual è il traducente preciso per "lord"?
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