«Amore artificiale»
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«Amore artificiale»
Buongiorno! L'argomento è inquietante ma fa parte della realtà e non va accantonato a priori. Specialmente in previsione di nuove espressioni in arrivo (arriveranno, arriveranno) dal mondo anglofono. In questo articolo si parla di questo.
Di linguistica non ne capisco molto, anche se non nego che mi interessa. Un po' meglio me la cavo con la storia e non posso fare a meno di riflettere e dire "Certo che ne sono cambiate di cose dai tempi delle invidiose denigrazioni di Teopompo riguardo la libertà delle donne etrusche, e di ciò che ci viene raccontato nel De Bello Gallico circa gli Usi e costumi dei Britanni, a oggi!" In particolare per quanto riguardo le donne. Difatti una nuova "attrice" entra in scena, il robot. Con il quale, a quanto parrebbe, nel futuro ci si potrà sposare, farci l'amore e divorziare. Robotto quindi per lei, e robotta per lui. Di robottini non ne nasceranno, e su questo dovremmo essere sicuri! Andiamo bene però!
Come titolo ho messo "Amore artificiale" su modello di Intelligenza artificiale ma è solo un timido tentativo. Francamente mi mancano le nozioni di partenza, e un po' di aiuto da parte vostra sarebbe gradito. Qualche idea su come battezzare italianamente questa nuova attività?
P.S. Il collegamento non funzionava perché avevo sbagliato a fare qualcosa. Adesso funziona e vedendolo potete capire di che cosa parlo.
Di linguistica non ne capisco molto, anche se non nego che mi interessa. Un po' meglio me la cavo con la storia e non posso fare a meno di riflettere e dire "Certo che ne sono cambiate di cose dai tempi delle invidiose denigrazioni di Teopompo riguardo la libertà delle donne etrusche, e di ciò che ci viene raccontato nel De Bello Gallico circa gli Usi e costumi dei Britanni, a oggi!" In particolare per quanto riguardo le donne. Difatti una nuova "attrice" entra in scena, il robot. Con il quale, a quanto parrebbe, nel futuro ci si potrà sposare, farci l'amore e divorziare. Robotto quindi per lei, e robotta per lui. Di robottini non ne nasceranno, e su questo dovremmo essere sicuri! Andiamo bene però!
Come titolo ho messo "Amore artificiale" su modello di Intelligenza artificiale ma è solo un timido tentativo. Francamente mi mancano le nozioni di partenza, e un po' di aiuto da parte vostra sarebbe gradito. Qualche idea su come battezzare italianamente questa nuova attività?
P.S. Il collegamento non funzionava perché avevo sbagliato a fare qualcosa. Adesso funziona e vedendolo potete capire di che cosa parlo.
Io nella mia lingua ci credo.
Re: «Amore artificiale»
Mi pare solo la «naturale» evoluzione della bambola gonfiabile.sempervirens ha scritto:Andiamo bene però!
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Re: «Amore artificiale»
Sì, bravo Carnby, e infatti quando ho visto l'immagine dell'articolo ho pensato subito alla stessa cosa. Il fatto è che con le bambole gonfiabili finora non si era parlato di divorzi. Ora in Gran Bretagna, che sono molto più avanti in queste cose, è stata indetta una conferenza scientifica, la prima di questo genere, con il tema esplicito Il sesso e i robot.
L'argomento, dal punto di vista linguistico, metterà sicuramente in moto tutta una carrellata di nuovi termini. Sia dal punto di vista legale sia da quello psicologico, ecc.
Insomma, m'immagino qui che ci stiamo allontanando di parecchio da quelli che potrebbero essere , - vado tentoni -, i problemi legati alla bambola gonfiabile, che equiparo a quelli di una camera d'aria: pressione, toppino non ben vulcanizzato, valvola che perde, stantuffo della pompa che non comprime a dovere e via dicendo.
Il fenomeno nel suo insieme lo potremmo chiamare in attesa di nuove definizioni Amore artificiale?
L'argomento, dal punto di vista linguistico, metterà sicuramente in moto tutta una carrellata di nuovi termini. Sia dal punto di vista legale sia da quello psicologico, ecc.
Insomma, m'immagino qui che ci stiamo allontanando di parecchio da quelli che potrebbero essere , - vado tentoni -, i problemi legati alla bambola gonfiabile, che equiparo a quelli di una camera d'aria: pressione, toppino non ben vulcanizzato, valvola che perde, stantuffo della pompa che non comprime a dovere e via dicendo.
Il fenomeno nel suo insieme lo potremmo chiamare in attesa di nuove definizioni Amore artificiale?
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Re: «Amore artificiale»
sempervirens ha scritto:Difatti una nuova "attrice" entra in scena, il robot. Con il quale, a quanto parrebbe, nel futuro ci si potrà sposare, farci l'amore e divorziare. Robotto quindi per lei, e robotta per lui.
Ma no, ci saranno anche altre combinazioni
A me sembra prematura la necessità di un termine, oggi siamo appena oltre la bambola gonfiabile.sempervirens ha scritto:Come titolo ho messo "Amore artificiale" su modello di Intelligenza artificiale ma è solo un timido tentativo. Francamente mi mancano le nozioni di partenza, e un po' di aiuto da parte vostra sarebbe gradito. Qualche idea su come battezzare italianamente questa nuova attività?
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Eh, caro valerio_vanni, forse è perché vivo a Tokyo che avverto in maniera più diretta il fenomeno corrente.
Rimanendo sul tema puramente linguistico prevedo che nel futuro avremo dall'inglese all'italiano a che fare con oscuri oggetti lessicali come teledildonics, I.E.S.H (intelligent electronic sex harware), roboethics, sexbot, e quisquilie varie. Tutti termini (nel loro mondo) già attestati ed in uso. Tanto vale preparare la fantasia. Beh, mi riferisco alle parole, non alla pratica.
Mah, per me il discorso, assieme a tale tecnologia, può anche finire qui. Aspettiamo e vediamo. Chissà che filone per le barzellette ne verrà fuori.
Rimanendo sul tema puramente linguistico prevedo che nel futuro avremo dall'inglese all'italiano a che fare con oscuri oggetti lessicali come teledildonics, I.E.S.H (intelligent electronic sex harware), roboethics, sexbot, e quisquilie varie. Tutti termini (nel loro mondo) già attestati ed in uso. Tanto vale preparare la fantasia. Beh, mi riferisco alle parole, non alla pratica.
Mah, per me il discorso, assieme a tale tecnologia, può anche finire qui. Aspettiamo e vediamo. Chissà che filone per le barzellette ne verrà fuori.
Io nella mia lingua ci credo.
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