«Poliamore»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

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sempervirens
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«Poliamore»

Intervento di sempervirens »

Poliamore, dall'americano polyamory, per chi ancora non lo sapesse è un neologismo.
Ne sono venuto a conoscenza per mezzo di un libro il cui titolo è The Ethical Slut: A Guide to Infinite Sexual Possibilities, tradotto in italiano con La zoccola etica. Guida al poliamore, alle relazioni aperte e altre avventure.
In rete non è che ci abbia capito un granché! C'è qualcuno che potrebbe spiegarmi perché poligamia, concubinaggio, scambismo, cornutaggine ammessa e simili non vanno bene? E perché nel neologismo polyamory si è tirato in causa la parola amory, (nome di persona, nome di città o cos'altro?) quando poi la parola chiave sembra essere primariamente il sesso?
Mah, il loro love nel parlato da noi diventa o 'voler bene' o 'amare'. Sesso è sex. Poliamory tradotto in poliamore mi sembra fuorviante.
Spremendo un po' più le meningi non ci sono alternative alla parola poliamore? :twisted:
Io nella mia lingua ci credo.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Poliamore»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

sempervirens ha scritto:C'è qualcuno che potrebbe spiegarmi perché poligamia, concubinaggio, scambismo, cornutaggine ammessa e simili non vanno bene?
Da quel che ho potuto apprendere, poliamore si riferisce a relazioni sentimental-sessuali multiple portate avanti alla luce del sole, essendo tutte le parti coinvolte consapevoli e consenzienti.

Scambismo si riferisce invece a rapporti promiscui occasionali vissuti come trasgressione rispetto a una relazione piú o meno «ufficiale» e stabile. Concubinato descrive lo stato di chi vive in istato coniugale con una persona senza essere con essa sposato: un concetto ormai superato dagli enormi cambiamenti occorsi nella nostra società. Cornuto è, popolarmente, chi viene tradito dalla propria moglie o dalla propria compagnia (e viceversa). Poligamia si avvicina al nostro concetto, sennonché la parola si riferisce a una relazione di tipo matrimoniale: con essa si descrive un istituto riconosciuto, avente valore legale, mentre con poliamore si considera il punto di vista individuale, psicologico.

Per farla breve, linguisticamente non vedo motivi per rifiutare poliamore; tuttavia, sostituirei il prefissoide di origine greca poli- con multi-, per evitare un ibrido non necessario.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Ai miei tempi c'era la parola "triangolo" per un rapporto a tre. Rimanendo sul tema della geometria da noi si sarebbe anche potuto prendere in considerazione poliangolismo, politriangolismo et similia. In rete ci si sbizzarrisce chiamando questo rapporto "corna trasparenti". In un'intervista si fa riferimento a pansessismo. Me ne farò una ragione. :roll:
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

sempervirens ha scritto:Ai miei tempi c'era la parola "triangolo" per un rapporto a tre. Rimanendo sul tema della geometria da noi si sarebbe anche potuto prendere in considerazione poliangolismo.
A questo punto, poligonismo. Che può essere ulteriormente precisato a seconda del numero dei partecipanti: pentagonismo, esagonismo, icosagonismo... :wink:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

sempervirens ha scritto:Ai miei tempi c'era la parola "triangolo" per un rapporto a tre. Rimanendo sul tema della geometria da noi si sarebbe anche potuto prendere in considerazione poliangolismo, politriangolismo et similia. In rete ci si sbizzarrisce chiamando questo rapporto "corna trasparenti". In un'intervista si fa riferimento a pansessismo. Me ne farò una ragione. :roll:
Ma il triangolo (b3) presuppone l'adulterio, mentre il poliamore è qualcosa di più simile all'amore libero dei figli dei fiori.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Ripeto, non ci capisco un granché ma da quello che sento dire nelle varie interviste reperibili sul canale Youtube mi sembra di capire che sono consentite qualsiasi convivenze purché consenzienti da tutte le parti in causa.
Ora, nel caso del "triangolo", con persone presenti e attive, mi pare chiaro che la cosa sia consenziente, resta il fatto che dei tre due sono coniugi mentre il terzo contribuisce all'atto sessuale. Anche nel caso del cosiddetto poliamore ci possono essere due coniugi che condividono lei o lui con un altro o un'altra, sia nella vita sessuale e sentimentale, sia in una di queste solamente. Nella relazione poliamore non sono chiari alcuni punti. Da quello che ho capito, nel caso di tre individui, solo due di questi possono essere legalmente sposati, mentre il terzo non può esserlo con nessun dei due. Questo caso mi pare molto simile al "triangolo", nel quale si consuma un adulterio consensuale, con attori una donna e due uomini.
Non sono sociologo, sto soltanto cercando di risalire alla radice e motivazioni del perché della parola poliamory, e poliamore, e quale sia specificatamente la differenza tra poliamore a tre e triangolo. :roll:
Poliamore tra una donna e due uomini è triangolo. Poliamore tra due donne e un uomo è anch'esso triangolo? Non credo. :?:
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domna charola
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Intervento di domna charola »

Perplessa.

Gli affiliati alla Bran-Academy albionica si interrogano e si crucciano perché il termine poliamory è etimologicamente ibrido. Non funziona perché fatto del prefisso di origine greca poli- e del termine amor, latino, a cui peraltro è stato aggiunto y alla fine secondo le regole fonotattiche locali.
Di fatto, non appare dubbia questa ultima derivazione: -amory non ha niente a che vedere col nome proprio di persona, né con la località, ma si riferisce effettivamente al latino amor: lo sostiene anche l'Oxford Dictionary, che lo ha ammesso fra i termini "inglesi".

Arriviamo noi, italiani, fieri della nostra lingua neolatina, e subito non ci va bene... perché? anche adattato fonotatticamente sostituendo la y finale con la e, non va bene, per il semplice fatto che ci hanno pensato prima gli inglesi, e hanno persino osato sfruttare un termine latino (sul quale evidentemente abbiamo i diritti d'autore)!!!
Secondo me, dovremmo suonare le campane a festa e sventolare il tricolore, se per una volta oltremanica ci si ricorda del latino, e lo si accoglie come padre di un neologismo. Oppure gioire sadicamente e fare gestacci con la mano al gomito, perché alla fine siamo riusciti anche noi a fare quello che loro fanno sistematicamente: inquinare la lingua altrui con termini esotici, quando si poteva invece dire in perfetto ottimo anglosassone.

Invece siamo qui a discutere se per caso il nuovo termine non si riferisca a un concetto già espresso in italiano con altro termine (sinonimo), pur con esperienza sommaria delle effettive differenze fra le varie categorie (mi si perdoni, ma mi vien da pensare che, nel campo in questione, la conoscenza personale delle varie categorie citate si limiti ad alcune, che giocoforza escludono le altre rimanenti). La differenza c'è, altrimenti non si sentiva il bisogno, al di là della Manica, di cercare un nuovo termine (oltrettutto ricorrendo a un ibrido che solleva lassù le medesime discussioni che facciamo qui quando nell'italiano si affaccia qualcosa di nuovo).

Prendiamone atto. Il linguista non deve incasellare il mondo in cassetti precostruiti, ma deve, come il naturalista, andare alla ricerca di nuove specie, scrutarle con la lente, scovare sì quelle che sono doppioni già esistenti, ma anche gioire della scoperta di significati e relativi significanti nuovi, scaturiti dall'evoluzione delle società e delle visioni del mondo. Un nuovo termine preciso, per indicare una precisa sfumatura nuova, è una ricchezza in sé, e rende viva la lingua.

Da discutere, e qui concordo con gli inglesi e con l'intervento più sopra, la questione dell'ibrido: perché poli- e non multi- ?
Anche oltre Manica, il nocciolo del dibattito è questo: o tutto latino, o tutto greco.
Per il resto, lasciamo che ognuno amoreggi come vuole, e riconosciamogli il diritto di distinguersi linguisticamente con precisione da altre "specialità" del ramo!
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

domna charola ha scritto:Arriviamo noi, italiani, fieri della nostra lingua neolatina, e subito non ci va bene... perché? anche adattato fonotatticamente sostituendo la y finale con la e, non va bene, per il semplice fatto che ci hanno pensato prima gli inglesi, e hanno persino osato sfruttare un termine latino (sul quale evidentemente abbiamo i diritti d'autore)!!!
A quanto pare, quell’-y è il suffisso che corrisponde al greco e latino -ia-y (4)», etymonline.com). Si dovrebbe dunque tradurre, letteralmente, poliamoría, che è un ibrido ancor piú inusitato e «strano».

La sostituzione di poli- con multi- è una pedanteria fino a un certo punto: se è vero che televisione e automobile sono miscugli di latino e greco, è altrettanto vero che i prefissi tele- e auto- non hanno corrispondenti in latino.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

domna charola ha scritto:Perplessa.

Gli affiliati alla Bran-Academy albionica...
La leggo sempre volentieri, domna charola. Una precisazione. Più che di oltremanica qui si dovrebbe parlare di oltre atlantico. Anche Lei ha subito pensato che una parola inglese faccia capo necessariamente alla simpaticissima Albione, ma non è così. Oramai una buona parte, forse la maggior parte delle parole "inglesi" è di matrice americana.

Comunque questo tirare in ballo il latino amor mi fa pensare che la parola tuttofare love ha dei limiti. Impressione personale è che fa spregio che l'abbiano usata per formare un neologismo legato a un movimento di amore promiscuo. Siccome il latino amor è praticamente l'italiano amore, ho come l'impressione, forse travisata, che abbiano in qualche modo aggiunto un significato in più al nostro verbo.

Insomma, non potevano usare la loro parola love e formare multilove? Avevano forse paura di sciuparla?
Io nella mia lingua ci credo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

sempervirens ha scritto:Insomma, non potevano usare la loro parola love e formare multilove? Avevano forse paura di sciuparla?
Forse nella creazione di questa parola ha giocato un ruolo l'assonanza con un termine di lunga tradizione che indica l'amante adulterino: paramour.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Sì, qualcosa del genere: amorous, ma in senso erotico, certamente non romantico e tanto meno platonico.
Per questo, io direi che il termine poliamore non traduce il significato prevalente di una tale pratica, che è quello meramente sessuale.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Grazie del collegamento, Sixie! Il prefisso poli-, dunque, nell'originale inglese sarebbe dovuto all'influsso del semanticamente affine poligamia, senza troppe preoccupazioni per l'omogeneità etimologica del nuovo conio.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Non sono molto convinto. Poligamia sottintende non solo che le persone coinvolte vivano in istato coniugale ma che siano altresí legate da un rapporto matrimoniale. L’unione cosí formata dovrebbe avere dunque una forma di sanzione ufficiale.

Poliamore, invece, fa riferimento a un àmbito che mi sembra piú psicologico e individuale, per cosí dire, che sociale e legale, perciò mi sembra un termine appropriato, almeno stando alla definizione che ne dà la guichipedia inglese alla voce «Polyamory» (sottolineatura mia):
  • Polyamory […] is the practice of, or desire for, intimate relationships where individuals may have more than one partner, with the knowledge and consent of all partners. It has been described as "consensual, ethical, and responsible non-monogamy". The term should not be confused with polysexuality (attraction towards multiple genders or sexes). […] Sex is not necessarily a primary focus in polyamorous relationships, which commonly consist of people seeking to build long-term relationships with more than one person on mutually agreeable grounds, with sex as only one aspect of their relationships.

    [Traduzione all’impronta, se mi sbaglio mi corigerete: «Poliamore è la pratica di relazioni intime (o il desiderio di queste relazioni) secondo la quale i singoli individui possono avere piú di un compagno con il consenso di tutte le persone coinvolte. Il concetto denota una ‹non monogamia consensuale, etica e responsabile›. Il termine non va confuso con la polisessualità (attrazione verso piú generi o sessi). Al centro del rapporto poliamoroso non c’è necessariamente il sesso, poiché tale rapporto consiste solitamente nella ricerca di relazioni durature con piú persone, strette di comune accordo: di tali relazioni il sesso costituisce un solo aspetto».]
Il concetto in questione non è dunque «meramente sessuale», ché se fosse cosí sarebbe piuttosto accostabile al libertinaggio o allo scambismo citato sopra da Sempervirens.

La connotazione erotica non è peraltro estranea alla parola amore: oltre a fare l’amore si pensi a amorazzo o all’amore libero dei figli dei fiori. Anzi, credo che proprio il fatto che non sia stato scelto il termine polygamy faccia trapelare la volontà di non confonderlo con pratiche legalmente riconosciute, perché il nòcciolo in questo caso è (prima di tutto) l’affermazione di una libertà individuale.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Non sono molto convinto. Poligamia sottintende...
Mi riferivo a ciò che si legge qui:
dictionary.com ha scritto:1990-95; poly- + Latin amor love (see amorous ) + -y3; patterned after polygamy
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ho frainteso, allora. :oops:
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