«Anglicismo»

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Carnby
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«Anglicismo»

Intervento di Carnby »

Sono rimasto colpito dal fatto che il professore con cui ho discusso la tesi di laurea detesti il termine anglicismo e usi sempre anglismo. Inoltre Tommaso Francesco Borri ha definito anglicismo... un anglicismo.
Ilario
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Intervento di Ilario »

Non scorgendo verun intervento, è per me risultato cogente risponderle con immantinente professionalità, ai fini dello stesso forum e del suo nome, foriero di “decus” e magniloquente favella.
Tornando alla sua domanda, effettivamente, il suo professore non ha del tutto ragione, dacché la parola “anglicismo”, in uso dal 1829, deriva dal francese “anglicisme” e questo dal latino medievale “anglicus”, ovverosia “anglico”. Di più recente formazione, risalente solo al 1970, e noto a chiunque adoperi un registro medio-alto, è invece “anglismo”, direttamente dall’aggettivo qualificativo “anglo” seguito dal suffisso -ismo, a sua volta dal greco antico - ισμός (come in μακαρισμός, sostantivo derivato da un tema verbale, quello di μακαρίζω), atto alla formazione di parole indicanti dottrine o atteggiamenti. Accanto ai succitati è noto inoltre “inglesismo”, con struttura affine ai precedenti, risalente al XVIII secolo.
Spero dunque, desolato dal ritardo dell’intervento, passato inosservato, a quanto pare, d’esserle stato d’aiuto a sciogliere uno dei tanti e più superficiali e involti nodi della nostra lingua! :wink:
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Re: «Anglicismo»

Intervento di Infarinato »

Grazie, caro Ilario, e… benvenuto! :D

Quel che Lei scrive è sicuramente corretto, ma —direi— lievemente fuori bersaglio…
Carnby ha scritto:Tommaso Francesco Borri ha definito anglicismo... un anglicismo.
Codesto è tecnicamente vero, visto che il modello è sicuramente l’inglese Anglicism (1642), forse (ma non necessariamente) per mediazione del francese.

Ma il punto è un altro: anglo è «essenzialmente» un etnonimo (e altrettanto «essenzialmente» un sostantivo), difficilmente impiegabile come glottonimo (se non in composizione [anglo-]: composizione, non derivazione) di qui —credo— le perplessità di Carnby. Anglico, invece, è sicuramente un aggettivo.

Insomma, anglo-francese come franco-italiano (e anche anglofono come francofono), ma, come diciamo francesismo e non *franchismo (che esiste con tutt’altro [non linguistico] significato :D), cosí diremo inglesismo (termine piú «normale» e antico, anche se oggi meno comune) o anglicismo, mentre ci suonerà un po’ strano anglismo, quasi una [non troppo lecita] sincope, al pari di fonemico per fonematico, vocoide per vocaloide, contoide per consonantoide etc.

Per finire: Arrigo Castellani usa sempre anglicismo, mai anglismo: Castellani, Borri…? Borri, Castellani…? Beh, sull’argumentum ab auctoritate non mi pare ci sia storia. ;)
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Carnby
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Re: «Anglicismo»

Intervento di Carnby »

Infarinato ha scritto:Ma il punto è un altro: anglo è «essenzialmente» un etnonimo (e altrettanto «essenzialmente» un sostantivo), difficilmente impiegabile come glottonimo (se non in composizione [anglo-]: composizione, non derivazione) di qui —credo— le perplessità di Carnby. Anglico, invece, è sicuramente un aggettivo.
Sostanzialmente Borri (che mi viene sempre da pronunciare Bòrri), curatore dell'ultima (a mio avviso deludente, tant’è che non è uscito ancora il promesso volume dei nomi stranieri) edizione del DOP, riprende la posizione di De Mauro, che cita come esempi di anglo- come prefisso linguistico anglistica, anglista e ovviamente anglofono.
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