«Salvo intese»

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Ferdinand Bardamu
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«Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il (primo?) governo Conte ha riportato alla ribalta la locuzione salvo intese, che sarebbe stata usata per la prima volta in un documento governativo durante il gabinetto Monti (fonte). L’espressione è di chiara impronta burocratica, e «brilla» per la sua non comune opacità ( :mrgreen: ): il giornale in Rete Il Post spiegò, all’epoca di Monti, che con salvo intese s’intendeva dire che «il governo si riserva di modificare il disegno di legge prima di sottoporlo al Parlamento (che poi naturalmente potrà a sua volta emendarlo)».

Non mi è ancora chiaro, però, come si debba interpretare letteralmente questa locuzione. Io la parafraserei con «A meno che non ci siano accordi» o qualcosa di simile: ma che vuol dire che un provvedimento è approvato «al netto di (eventuali?) accordi (diversi?)»? Sono io duro di comprendonio o questo modo di esprimersi è tutt’altro che trasparente? :?
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Freelancer »

In base alle spiegazioni date, a me sembra trasparentissimo. I ministri sono d'accordo sulla prima stesura del disegno di legge ma si riservano di definire la versione finale da presentare al Parlamento. Più chiaro di così!
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

La spiegazione è chiara; non mi è chiaro, come dicevo, il modo in cui si potrebbe parafrasare la locuzione: «A meno che non ci siano accordi diversi»? Lei che dice?
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Freelancer »

Perché si sente il bisogno di parafrasarla, visto la spiegazione così articolata che ne è stata data?
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Porti pazienza, Roberto, ma io continuo a trovare la locuzione poco chiara. Mi spiego meglio (spero): se si approva un provvedimento, si suppone che un’intesa sia stata raggiunta. Ora, aggiungendo la formula salvo intese, ci si riferisce a ulteriori accordi che si possono fare in un secondo momento? Questo mi chiedo: cosa sono quelle «intese»?
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Chiarisco ancor meglio: se il significato di salvo intese è che il governo può modificare il disegno di legge prima di sottoporlo al parlamento, non sarebbe stato meglio dire salvo modifiche successive o qualcosa del genere, evitando di parlare di «intese» (di che tipo? tra chi?)? Non le pare che sia un esempio di astruso burocratese?
valerio_vanni
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Re: «Salvo intese»

Intervento di valerio_vanni »

Anche a me non sembra proprio trasparente.
Se un qualcosa è presentato come positivo, il "salvo qualcosa" dovrebbe riferirsi a qualcosa di negativo.
E' proprio il termine "intesa" che non ha sufficiente connotazione negativa, per lo meno da solo.

Espressioni corrette sarebbero, secondo me:
Che so, "il tempo di consegna è di 3 giorni lavorativi, salvo improvvisa mancata disponibilità della merce".
Oppure: "il matrimonio è previsto per il 25 Ottobre, salvo rotture di coppia".

L'uso fatto sembra "il matrimonio è previsto per il 25 Ottobre, salvo intese", considerando "intese" la possibilità che uno dei due coniugi lasci l'altro per mettersi con un'altra persona.

Mi ricorda un'altra espressione di cui ho parlato un po' di tempo fa:
viewtopic.php?t=3543&hilit=salvo%20approvazione
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie. È proprio questo ciò che intendo. Se interpretiamo salvo come fuorché, tranne, secondo il suo valore preposizionale (salvo qui è invariabile), allora «salvo intese» — ma anche «salvo approvazione della finanziaria» — non hanno senso.

Se invece salvo corrisponde a fatto salvo, allora per prima cosa sarebbe opportuno declinarlo e in secondo luogo il significato cambierebbe da ‹tranne› a ‹a patto che rimanga valido (qualcosa)›.

Ma anche in tal caso, se «salvo approvazione della finanziaria» acquista senso, non capisco cosa significhi «fatte salve le intese» (cioè «a patto che sussistano le intese») se si vuol dire che il governo si riserva il diritto di modificare un provvedimento precedentemente approvato. :?
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto: sab, 31 ago 2019 11:55 Ma anche in tal caso, se «salvo approvazione della finanziaria» acquista senso, non capisco cosa significhi «fatte salve le intese» (cioè «a patto che sussistano le intese») se si vuol dire che il governo si riserva il diritto di modificare un provvedimento precedentemente approvato. :?
[Fatte] salve le intese: «a patto che rimangano valide le intese esistenti»? :roll:
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sí, è l’interpretazione piú plausibile. Ma da salvo intese a questa formulazione per arrivare a «Il governo si riserva ecc.» è un bell’arzigogolo. :?
valerio_vanni
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Re: «Salvo intese»

Intervento di valerio_vanni »

Se diciamo che una cosa [1] manca di precisione, possiamo vedere se il contesto riesce a compensare.
Se prendiamo per buono che un'espressione possa avere un significato e il suo contrario, possiamo anche buttarla nel cestino.
È un fallimento della funzione comunicativa della lingua.

Io penso che abbia senso il significato preposizionale:
"Salvo cause di forza maggiore"
"Salvo disapprovazione"
"Salvo perdita di intese"

Nell'altro senso andrebbe declinato, come è stato detto. E comunque rimarrebbe ambiguo per i sostantivi singolari maschili, quindi oltre alla declinazione sarebbe buona cosa farlo precedere da "fatto|a|i|e".

[1] Ho messo apposta un termine generico ;-)
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Infarinato »

Il [nuovo] DOP non lascia spazio a interpretazioni: [fatte] salve le intese [esistenti] o salvo diverse intese. ;)

Salvo intese [in buon italiano] non ha senso, ὅπερ ἔδει δεῖξαι.
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Re: «Salvo intese»

Intervento di DON FERRANTE »

D'accordo con Bardamu, non è una locuzione che mi ammalia.
Un po' speciosa, stringata, ma esplicabile.
Più chiaro sarebbe un aggettivo temporale, forse più a suo agio con altro sostantivo "actionis" o "rei actae", tipo i "successivi chiarimenti" già proposti o altro di simile.
Non so poi quanto sia largo l'uso al plurale del participio sostantivato (ormai lemmatizzato come sostantivo) "intesa".

"Salvo" anche secondo me va ben distinto se usato preposizionalmente, quindi invariabile, ("salvo Andrea" come "fuorché Andrea... eccetto Andrea... tranne Andrea") o come parte nominale di un predicato.
Da preposizionale è breve il salto a nesso congiunzionale: "salvo che" come "eccetto che... tranne che". "Fuorchè" è già etimologicamente e sintatticamente pregno.
lem
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Re: «Salvo intese»

Intervento di lem »

Mi permetto l'osservazione che trattandosi di politica potrebbe risultare implicita la presenza di un'opposizione al provvedimento. In questo caso ciò che appare positivo per una parte sarà negativo per l'altra. Forse per salvo intese si intende a meno di eventuali compromessi (con l'opposizione)?
Ultima modifica di lem in data dom, 04 ott 2020 1:38, modificato 1 volta in totale.
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Re: «Salvo intese»

Intervento di Infarinato »

Non è quello che ho scritto sopra? :roll: Ma è ipotesi alquanto inverosimile.
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