Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

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valerio_vanni
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di valerio_vanni »

codino94 ha scritto: sab, 02 mag 2020 22:35
valerio_vanni ha scritto: sab, 02 mag 2020 21:45 A livello musicale, dipende da quante sillabe servono.
Oggi in poesia si usa moltissimo il verso libero, per cui il problema del numero di sillabe non dovrebbe sussistere.
Mi riferivo alla musica, le frasi musicali non sono sempre libere. Ci sono strutture melodiche in cui incasellare le sillabe.
E le parole perso e perduto si incasellano decisamente in posti diversi. Come prendere e pigliare, l'autore sceglie quella che entra meglio nella melodia.
codino94
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di codino94 »

valerio_vanni ha scritto: dom, 03 mag 2020 1:08 Mi riferivo alla musica, le frasi musicali non sono sempre libere. Ci sono strutture melodiche in cui incasellare le sillabe.
E le parole perso e perduto si incasellano decisamente in posti diversi. Come prendere e pigliare, l'autore sceglie quella che entra meglio nella melodia.
Ah, Ok. Comunque veda che "prendere" e "pigliare" hanno lo stesso numero di sillabe (tre). Semmai si potrebbero confrontare "ascoltare" e "udire" (rispettivamente quattro e tre. Una per nota, quindi).
Ultima modifica di codino94 in data dom, 03 mag 2020 9:40, modificato 1 volta in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

codino94 ha scritto: dom, 03 mag 2020 2:40Ah, Ok. Comunque vedi che…
Le ricordo che in questo fòro ci si dà del «Lei» (punto 10 del nostro decalogo). :) Inoltre, l’argomento musicale è ampiamente fuori tema.
codino94
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di codino94 »

Ferdinand Bardamu ha scritto: dom, 03 mag 2020 8:51 Le ricordo che in questo fòro ci si dà del «Lei» (punto 10 del nostro decalogo). :) Inoltre, l’argomento musicale è ampiamente fuori tema.
Ops, m'è sfuggito il "tu" (ho appena corretto) :) Riguardo all'argomento musicale, era mia principale intenzione rispondere a valerio. L'ho riportato tra parentesi, comunque. Quindi appunto si trattava soltanto di un'aggiunta momentanea.
Ultima modifica di codino94 in data dom, 03 mag 2020 11:15, modificato 1 volta in totale.
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Infarinato
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Re: «Riguardo a»

Intervento di Infarinato »

Fuori tema
codino94 ha scritto: dom, 03 mag 2020 9:37 Riguardo l'argomento musicale…
Riguardo all’argomento. ;)
codino94
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Re: «Riguardo a»

Intervento di codino94 »

Fuori tema
Infarinato ha scritto: dom, 03 mag 2020 10:59 Riguardo all’argomento. ;)
Sì, conosco questa regola. Però nel linguaggio colloquiale l'ho assimilato talmente troppo (a furia di sentire chi sbaglia), che a volte nello scritto mi sfugge. Praticamente "riguardo il..." viene spesso confuso con la funzione transitiva di "per quanto riguarda il..." (invece corretto) :)
valerio_vanni
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di valerio_vanni »

codino94 ha scritto: dom, 03 mag 2020 2:40 Ah, Ok. Comunque veda che "prendere" e "pigliare" hanno lo stesso numero di sillabe (tre).
Ma hanno una struttura accentuale diversa, e questo le rende alla stessa maniera non intercambiabili.
codino94
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di codino94 »

valerio_vanni ha scritto: dom, 03 mag 2020 12:05 Ma hanno una struttura accentuale diversa, e questo le rende alla stessa maniera non intercambiabili.
Ah, sì, certo. "Prendere" è sdrucciola rispetto a "pigliare".
domna charola
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di domna charola »

Torno sulla questione, perché mi capita ora di dover "limare" il titolo di un articolo su richiesta di un amico, e mi sono imbattuta nel problema perso/perduto.
Nella fattispecie, si tratta di un villaggio medievale, noto da documenti del '500 - ove però era ormai solo un toponimo privo di insediamento, e quindi di dubbia identificazione - di cui si era persa traccia, e che gli archeologi hanno ora probabilmente ritrovato.
Quindi nel titolo sarebbe "il villaggio minerario perduto nelle Alpi centrali".
In questo caso, "il villaggio perso" a me suona male, come se "perso" sia relativo all'effettivo atto di perdere per strada qualcosa, mentre un qualcosa di "perduto" evoca unaperdita immateriale, relativa a una conoscenza pregressa... non so se sia solo una sensazione soggettiva.
Però non mi verrebbe mai da dire, ad esempio, "le conoscenze perse circa la tintura in porpora" bensì "le perdute conoscenze etc.".
È perché è un'espressione ormai cristallizzata? o cos'altro?
DON FERRANTE
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di DON FERRANTE »

Dalla mia tapina percezione, la forma rizotonica ("perso") mi trasmette un valore di qualità inerente, di nuovo stato ormai conseguito. Un po' come i panni asciugati e i panni asciutti: nel primo avverto un valore pienamente verbale, nel secondo semplice qualificazione.
Poi, sintagmi cristallizzati come è tempo perso o è un uomo perduto fanno storia a sé.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data lun, 26 ott 2020 19:53, modificato 1 volta in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

È opportuno leggere tutto il filone prima d’intervenire.
domna charola
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di domna charola »

L'ho letto, ma tutte le disquisizioni relative a ritmo e metrica mi sembravano esulare dall'ambito in cui mi si è posto il problema; o per lo meno, non mi sembra di aver trovato una luce sufficiente a chiarirmi i dubbi.
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Marco1971
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di Marco1971 »

Il dato oggettivo, ricavabile dall’uso, è che perduto compare in contesti piú nobili, piú formali, rispetto al piú popolare e colloquiale perso. Per questo motivo, le suggerisco di adoperare la forma perduto nel titolo e nel testo dell’articolo. Ricordo inoltre, di passata, che À la recherche du temps perdu è stato reso in italiano con Alla ricerca del tempo perduto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di DON FERRANTE »

Questo è indubbio come dato statistico. Non so se a livello più popolare l'economia linguistica giochi a favore di "perso".
"La recherche" è "del tempo perduto" certo per questo motivo, ma fors'anche perché "tempo perso" è una forma cristallizzata che significa altro rispetto alla ricerca intesa da Proust nel suo titolo, e non calzerebbe punto.
Non vedo, però, perché non scovare certe sfumature semantiche, come ho provato a proporre sopra.
Avatara utente
Marco1971
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Re: Differenza di accezione tra «perduto» e «perso»

Intervento di Marco1971 »

DON FERRANTE ha scritto: lun, 26 ott 2020 21:04 Non vedo, però, perché non scovare certe sfumature semantiche, come ho provato a proporre sopra.
Fuori delle locuzioni cristallizzate, alcune delle quali ammettono entrambe le forme, la ricerca di sfumature semantiche sembra esaurirsi in personalissime percezioni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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