«In su»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5084
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

«In su»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ho avuto una discussione riguardo al significato di in su come preposizione nella lingua letteraria tradizionale. La discussione verteva su una frase del Machiavelli contenuta in una sua lettera al Guicciardini:

Io ero in sul cesso quando arrivò il vostro messo, et appunto pensavo alle stravaganze di questo mondo, et tutto ero volto a figurarmi un predicatore a mio modo per a Firenze, et fosse tale quale piacesse a me, perché in questo voglio essere caparbio come nelle altre oppinioni mie.

Il mio interlocutore sosteneva che l’uso di in su al posto del semplice su implica un significato diverso: dice, in particolare, che qui il Machiavelli con questa preposizione vuol indicare il locale adibito al gabinetto di decenza, non già il pitale, perché questo, come costumava allora, poteva trovarsi anche in altri luoghi della casa.

La mia replica è stata che in su nella nostra tradizione letteraria è usato come mero rafforzativo rispetto al solo su, o come una sua variante pleonastica. Quell’«in», insomma, non aggiunge alcun significato particolare, né specifica la determinazione di luogo.

Ora, vi chiedo: regge la sua interpretazione secondo cui in su ha un’accezione differente dal semplice su?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «In su»

Intervento di Marco1971 »

Ci basta l’autorità del Tommaseo alla voce in:

56. Talora si premette alla particella Su per mera ridondanza e proprietà di lingua. Bocc. Nov. 4. 3. (M.) Un giorno in sul mezzodì… gli venne veduto una giovanetta. Dant. Inf. 11. In su l’estremità d’un’alta ripa… T. In sulla fine. – Togliere il vino d’in sulla feccia.

;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5084
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Re: «In su»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie, Marco. :)
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «In su»

Intervento di Marco1971 »

È interessante notare inoltre che questo in pleonastico non s’accoppia alla sola preposizione su, ma anche a di, per, ecc., e abbiamo perfino in nel: qui, nel Battaglia, diversi esempi (prima colonna).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 5 ospiti