«D’altronde» ha valore solo avversativo?

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Dario G
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Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di Dario G »

filothewanted ha scritto: sab, 20 giu 2020 14:27 Non sentire il peso del tempo quando ci si impegna in qualcosa che si ama, poter andare avanti per ore a fare qualcosa, non è forse troppo riconducibile al concetto di tenacia e quindi l'inoltre risultare ridondante?
Non direi. «Non sentire il peso del tempo quando ci si impegna in qualcosa che si ama» significa ‘non sentire la fatica’.
La «tenacia», invece, è forza di volontà, è la determinazione a raggiungere gli obiettivi prefissati nonostante eventuali ostacoli.
In quest’ottica, ho trovato ridondante, rispetto a «molto tenace», la proposizione successiva («cerca sempre di raggiungere i suoi obiettivi»): per questo ho sostituito la virgola con i due punti.
filothewanted
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Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di filothewanted »

Sì è vero. Ho rielaborato la frase eliminando la nozione di "perfezionista ed esprimendo "in concreto" cosa volevo dire e alla luce delle vostre osservazioni ho scritto questo:

- Marco ama i dettagli e la ricerca di sfumature, prova sempre a migliorare ciò che fa e non avverte il peso del tempo quando si impegna in qualcosa che ama; è inoltre parecchio tenace, se non riesce a raggiungere un obbiettivo con la via più diretta, fa in modo di trovarne una alternativa.

- Marco ama i dettagli e la ricerca di sfumature, prova sempre a migliorare ciò che fa e non avverte il peso del tempo quando si impegna in qualcosa che ama: è parecchio tenace e se non riesce a raggiungere un obbiettivo con la via più diretta, fa in modo di trovarne una alternativa.


Leggendole in effetti mi sembrano filare entrambe bene, nella prima considerando i tre aspetti iniziali come "più separati" rispetto alla "tenacia" e nella seconda invece riconducendo quegli stessi aspetti all'essere tenace. E quel piccolo cambiamento che le differenzia, alla fine non mi sembra caratterizzare in maniera più positiva né l'una né l'altra, alla fine si tratta dunque in gran parte solo di ciò che si vuole esprimere :)
DMW
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Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di DMW »

Dagli esempi e dai lessemi presenti nel dizionario Battaglia si può desumere che d'altronde (disus. altrónde), del resto, peraltro e sim. possono assumere due funzioni.
Una leggermente, ma a volte anche totalmente, avversativa:
Monti, IV-57: Egli è vero che il Professore di Como mal si comporta... Altronde non è vero che quel professore sia assente dalla sua cattedra.

E. Visconti, Conc., II-114: Già i Greci non si obbligarono mai all’unità di tempo, né a quella di luogo; d’altronde i loro teatri ed i loro soggetti erano differentissimi dai nostri.

Mazzini, 14-85: Fa freddo; e iersera ho acceso il fuoco in camera mia. Le giornate peraltro sono miti, perché un po’ di sole le rende tali.

C. E. Gadda, 7-58: L’Umberto adulto, dedito al piramidone ed agli endecasillabi, ma anche ai settenari d’altronde, non si può separare da quell’immagine, che è il segno luminoso e certissimo dell’inizio della sua storia, della sua vita.
Una congiunzionale per esprimere un'idea affine a quella della frase precedente, con signicato simile a inoltre, tra l'altro, ma anche infatti, in effetti, in realtà:
Negri, 2-945 : È un poeta che non parla della sua poesia. D’altronde, scrive versi solo per sé.
Piovene, 15-9: Vide un uomo di mezza età, alto, con i capelli grigiastri un po’ trascurati, come del resto anche il vestito.
Moretti, I-308: Allora, dico, c’è un po’ di mistero. Come sempre, d’altronde, quando l’arte tiene presso di sé quella specie di suo fratellino minore che è il caso.
Slataper, 1-7: Ma cos’è questo Carso? - chiedeva una persona d’altronde coltissima. - È una montagna o una pianura?
Ecco il principio della voce peraltro nel Battaglia:
Peraltro, avv. Del resto, però, d’altronde, tuttavia, d’altra parte (e ha un valore leggermente avversativo rispetto a ciò che è stato detto in precedenza, correggendone o precisandone il significato o temperando l’assolutezza di un’affermazione; e per tale uso, mette spesso in relazione fra loro due proposizioni, ricoprendo la funzione di cong.
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Marco1971
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Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di Marco1971 »

DMW ha scritto: gio, 25 giu 2020 21:28 [...] Una congiunzionale per esprimere un'idea affine a quella della frase precedente, con signicato simile a inoltre, tra l'altro, ma anche infatti, in effetti, in realtà [...]
Se cosí fosse, si potrebbe adoperare indifferentemente d’altronde, inoltre, infatti, in effetti, ecc., mentre ben sappiamo che cosí non è. E chi ben sa opera una scelta consapevole, rispettosa del senso da trasmettere e della semantica della congiunzione testuale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di Marco1971 »

L’intervento al quale rispondo è stato rimosso, ma pubblico comunque queste piccole riflessioni.

Si possono riscrivere frasi d’autore sostituendo una parola con un’altra, ma l’esercizio non ha molto senso, perché l’autore ha scelto quella parola e non un’altra per un preciso motivo, e qualsiasi cambiamento altera lievemente l’intento, il significato, l’effetto.

Per quanto riguarda i dizionari dei sinonimi, occorre forse ricordare che la maggior parte forniscono solo un elenco di termini semanticamente correlati, ma non di significato identico né intercambiabili (un dizionario dei sinonimi ragionato tuttora consultabile per le sfumature è quello del Tommaseo, citato piú sopra in questo filone). Per fare solo un esempio, tra l’altro e d’altronde non si equivalgono: tra l’altro implica una serie di altre cose taciute; d’altronde seleziona un solo aspetto senza sottintendere che ve ne siano altri.

E ogni dettaglio contribuisce al senso che vogliamo costruire. Non esistono perfetti sinonimi, se non denominazioni diverse della stessa cosa (spigola/branzino, calzini/calzette), ma a differenziarli c’è sempre qualcosa: connotazione, area di provenienza, frequenza d’uso, ecc. Non togliamo al Verbo la sua capacità evocativa, ma serviamolo e serviamocene al meglio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DMW
Interventi: 151
Iscritto in data: mar, 29 lug 2014 22:09

Re: «D’altronde» ha valore solo avversativo?

Intervento di DMW »

Le do pienamente ragione. Ho cancellato quell'intervento perché ragionando per sillogismi prima di cena non si fa un buon servizio agli utenti del foro.
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