«Imbiosimato»

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Zabob
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«Imbiosimato»

Intervento di Zabob »

Nella versione collodiana della favola di Marie-Catherine d'Aulnoy L'uccello turchino (in fr. L'Oiseau bleu) leggiamo:
Collodi ha scritto:La chiamavano Trotona, perché aveva sul viso delle macchie rossastre, come quelle della trota: i suoi capelli erano così grassi e imbiosimati, da non giovarsene a toccarli e dalla sua pelle giallastra gocciolava l’unto.
Per quel che concerne il significato, ci viene in soccorso l'originale francese: ses cheveux noirs étaient si gras et si crasseux que l’on n’y pouvait toucher etc., quindi il Collodi con "imbiosimato" voleva rendere l'idea di qualcosa di lercio, sudicio, che susciti repulsione.
Ma donde viene questo termine ignoto ai vocabolari? Si tratta di un toscanismo?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Marco1971
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Marco1971 »

Veda qui (prima colonna). ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Zabob
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Zabob »

Grazie gentile Marco. Converrà che "impomatato", proposto come sinonimo, non reca con sé quell'idea sgradevole presente nel termine "imbiosimato".
Inoltre il GDLI lo dice derivato da biozzima, ma si rinvengono molte più occorrenze in rete nella forma bozzima: e in questa veste è registrata nei dizionari. In particolare, nel suo Vocabolario dell'uso toscano, il Fanfani dà questa definizione:
Pietro Fanfani ha scritto:BÒŻŻIMA. Propriamente si chiama così un Miscuglio di sego e crusca, usato dalle tessitore per rendere unite le fila della tela. Per somiglianza si usa questa parola a dinotare ogni mescolanza di materie immonde.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Marco1971
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Marco1971 »

Convengo. Comunque questo imbiosimato sembra un hapax, in Google Libri compare solo questa occorrenza di Collodi (in varie edizioni e in citazioni).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Zabob
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Zabob »

Marco1971 ha scritto: sab, 04 lug 2020 0:09 Comunque questo imbiosimato sembra un hapax, in Google Libri compare solo questa occorrenza di Collodi (in varie edizioni e in citazioni).
Le dirò: ho rinvenuto su Google Libri una raccolta di commedie in vernacolo fiorentino, il Saggio di scherzi comici, di Giovanni Battista Zannoni (che fu accademico della Crusca): in una di queste, La Crezia rincivilita per la creduta vincita di una quaderna, Saverio (il marito della protagonista) pronuncia questa battuta: «Ti dia la saetta alla cioccolata. Quardache chie com'i sono imbiozzimaco tutte le mane!». Probabilmente le forme dittongate biozzima e imbiozzimare sono fiorentine, mentre i vocabolari italiani registrano bozzima e imbozzimare.
Nel Vocabolario di voci e frasi erronee al tutto da fuggirsi nella lingua italiana di Gaetano Valeriani l'autore disapprova (o meglio, fa intendere che i freddi linguai, come altrove egli li chiama, disapproverebbero) la forma imbosimare:
Valeriani ha scritto:«IMBOSIMARE, quantunque usitatissimo fra' Toscani, che non dicono altrimenti, pur gli schifiltosi voglion che si stia col Lessico, e dicasi IMBOZZIMARE
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Ligure
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Ligure »

Anche se - me ne rendo conto (e mi assumo tutte le responsabilità del caso) - fuori tema (se pure nel contesto del lessico collodiano), non ho resistito a segnalare l'uso del verbo "giovarsi" - e dell'ancora più caratteristico "non giovarsi" -, che tuttora ascolto - sia pure più raramente - a Firenze:

http://www.treccani.it/vocabolario/giovare/

In quanto ben poco noto in altre regioni e non trattato finora - almeno, così mi pare - nel fòro.
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Tecumseh
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Re: «Imbiosimato»

Intervento di Tecumseh »

Fuori tema
Ligure ha scritto: sab, 04 lug 2020 14:54 Anche se - me ne rendo conto (e mi assumo tutte le responsabilità del caso) - fuori tema (se pure nel contesto del lessico collodiano), non ho resistito a segnalare l'uso del verbo "giovarsi" - e dell'ancora più caratteristico "non giovarsi" -, che tuttora ascolto - sia pure più raramente - a Firenze:

http://www.treccani.it/vocabolario/giovare/

In quanto ben poco noto in altre regioni e non trattato finora - almeno, così mi pare - nel fòro.
In Romagna è di uso comune, nonché trasversale: l'ho sempre ascoltato — e proferito — dacché sono al mondo.
Ligure
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Iscritto in data: lun, 31 ago 2015 13:18

Re: «Imbiosimato»

Intervento di Ligure »

Tornando al tema principale, ho trovato in rete un intervento - a nome di una certa "vyrtuosa" - dal titolo "imbiosima o biosima". L'autrice conferma - relativamente alla sua zone d'origine, toscana, ma lontana dai "territori" del Collodi - l'uso vernacolare della voce imbiosima. Cui attribuisce il significato di brodaglia, pappa, pappetta.

Non inserisco il riferimento, anche se chiunque - tramite le indicazioni che ho fornito - può andare a leggere direttamente il contenuto citato, dal momento che - almeno, relativamente alla mia attuale configurazione di rete - si tratta di un sito particolarmente "fastidioso" in quanto "infestato" da interventi pubblicitari d'ogni tipo.
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