«Meritevoli di condanna»

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Ferdinand Bardamu
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«Meritevoli di condanna»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

La titolare di un importantissimo ministero ha scritto questo cinguettio:

L’IC “Virgilio - Salandra” di Troia (FG) ha subito un’infrazione ad opera di ladri che hanno fatto dei danni, per fortuna piccoli ma pur sempre meritevoli di condanna.

Tralasciando l’evidente errore (infrazione per effrazione), ha suscitato perplessità l’uso di meritevole, che però è del tutto corretto anche quando si parla d’azioni censurabili (cfr. GDLI, «Meritevole», 6).

L’obbiezione è che si sarebbe dovuto scrivere passibile: ma passibile significa ‹che può essere oggetto di condanna›, mentre è ovvio che irrompere in una scuola è un’azione da condannare, sia moralmente sia giuridicamente.
Dario G
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Dario G »

Il punto è un altro: «meritevoli» si riferisce sintatticamente a «danni» (sono condannabili le condotte o i loro autori, non i danni).
Pertanto, a mio parere, occorre riformulare la frase. Ad esempio:

L’IC “Virgilio” ha subito un’effrazione a opera di ladri, che hanno fatto dei danni per fortuna piccoli, ma l’episodio è pur sempre meritevole di condanna.

Oppure:

L’IC “Virgilio” ha subito un’effrazione a opera di ladri, che hanno fatto dei danni per fortuna piccoli, ma costoro sono pur sempre meritevoli di condanna.
Ultima modifica di Dario G in data mar, 11 ago 2020 10:43, modificato 1 volta in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ha ragione, la cosa mi è sfuggita. :oops: L’obbiezione degli utenti delle reti sociali avrebbe dunque dovuto riguardare la sintassi piuttosto che la scelta lessicale.
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Freelancer »

Guardate che esiste un processo lessicale comunissimo nella lingua d'ogni giorno: la metonimia. In questo caso, ci si riferisce all'effetto (i danni) anziché alla causa (i ladri o il loro operato).
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

La ringrazio. Questo tipo di traslato, però, è adatto a tutti i registri o soltanto alla lingua d’ogni giorno (cioè alla lingua colloquiale, presumo)? Perché, se si parte dall’assunto che la comunicazione di un ministro dovrebbe essere generalmente improntata alla formalità, allora forse sarebbe stato meglio concordare meritevoli con l’oggetto semanticamente proprio, ossia l’azione o l’autore dell’azione… :?:
Avatara utente
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Freelancer »

Ma se ho capito bene, questa frase è stata comunicata su Twitter, sede per eccellenza della lingua parlata, giusto? Che poi la metonimia debba essere evitata in un linguaggio formale, non lo so. Quindi un ministro, quando parla nell'esercizio delle proprie funzioni, dovrebbe sempre evitare di dire una frase come "Un vero soldato non tradirà mai la bandiera"?
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sí, è stata comunicata su Twitter. Il mio commento sulla formalità delle comunicazioni dei ministri è certamente una mia personale opinione; tuttavia, molti politici e alte cariche dello Stato usano il mezzo per fare dichiarazioni o annunci e basta, senza partecipare alle discussioni. Usano Twitter, insomma, come se fosse una sorta di canale di trasmissione di brevi comunicati stampa. Un esempio su tutti, il profilo della presidenza della repubblica.

La mia domanda però rimane: l’accordo, diciamo cosí, metonimico rende questa specifica frase piú informale?

P.S. Mi perdoni, ma non mi è chiaro: secondo lei «Un vero soldato non tradirà mai la bandiera» è un esempio di lingua informale? :?:
Avatara utente
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Freelancer »

Ma mi sembra che stiamo discutendo sul fatto che la metonimia debba essere evitata o no in una comunicazione formale, in questo caso di un ministro, non sul fatto che usare una metonimia renda la frase informale o che esistano metonimie formali e metonimie colloquiali...
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Come vuole. Riformulo la domanda. Secondo lei l’accordo di meritevoli con danni, che a me pare un caso di concordanza a senso, dovrebbe essere evitato o no in una comunicazione formale?
Avatara utente
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Freelancer »

Qui passiamo a un giudizio di valore, di stile, e ognuno avrà la sua opinione. La mia personalissima opinione, visto che me la chiede, è che per la frase in oggetto, nel contesto in cui è pronunziata, o trasmessa, o che altro, io non userei né matita rossa né matita blu.
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Marco1971
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di Marco1971 »

Una metonimia può trovarsi a tutti i livelli linguistici, dal piú basso al piú alto. Quel che piú disturba qui è la confusione lessicale tra infrazione e effrazione. Una simile confusione, questa volta tra accettazione e accezione, era presente (in mezzo a errori di altra natura) in una lettera recente del Département de l’instruction publique destinata a tutto il corpo insegnante delle zone francofone della Svizzera: sono cose inaccettabili. Un comunicato ufficiale va fatto rileggere a varie persone per assicurarsi che tutto sia a posto.

Se la formulazione iniziale della frase in esame può essere accettabile in quella sede, sarebbe stata inappuntabile se scritta, per esempio, in una delle versioni proposte qui sopra da Dario G. E lo stesso fatto che sia stata oggetto di commenti sulle reti sociali dimostra che poteva essere scritta meglio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Meritevoli di condanna»

Intervento di DON FERRANTE »

D'accordo con Marco. Stona più "infrazione" che il resto. Riallacciandomi ad uno dei commenti iniziali, il "meritevoli" è quasi antifrastico (come dire "meritate la medaglia del buon criminale"), ma non mi suona sgradevole. Il "passibili" sicuramente è più mirato, perché del gergo giuridico-burocratico. Con la sottigliezza che notava Bardamu. Ma il suffisso in tal caso, a mio parere, basta e avanza per esprimere potenzialità, predisposizione ecc... : può rientrare nel penale, sono anzi certo che ci rientra, ma lascio la decisione a chi spetta. Diciamo che lo scrivente dà un giudizio mitigato, come in un classico condizionale di riserva.
Ipotizzo anche una sfumatura tra animato e non animato (e la metonimia potrebbe rientrare in questa sfumatura) secondo cui il "meritevole" ruota un filo più intorno al soggetto animato, anche se per metonimia tale responsabilità può ricadere negli effetti prodotti dal soggetto stesso.
P.S.: non credo che la figura della metonimia svilisca un testo.
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