Una donna racconta del suo viaggio in aereo da Roma a Milano.
«In aereo dormo. È l’unico momento in cui mi sento del tutto a mio agio. Il rumore mi stordisce e il leggero movimento dell’apparecchio mi culla. Mi sveglio poco prima di atterrare. Apro gli occhi proprio mentre l’aereo sta passando dall’azzurro pulito e luminoso dei quattromila metri nella fascia di nebbie opache sparse di nuvole biancastre e lucide che copre la Lombardia.» (L'altra famiglia, Dacia Maraini).
Con riferimento all’ultima frase «Apro gli occhi proprio mentre l’aereo sta passando dall’azzurro pulito e luminoso dei quattromila metri nella fascia di nebbie opache sparse di nuvole biancastre e lucide che copre la Lombardia.», credo che si faccia riferimento al passaggio che l’aereo fa mentre scende dall’altitudine del cielo verso il livello più basso di nuvole che si stendono sopra la regione Lombardia, ma non capisco molto bene il perché dell'uso della preposizione articolata «dei» nell’espressione «mentre l’aereo sta passando dall’azzurro pulito e luminoso dei quattromila metri…».
Con riferimento alla distanza della discesa dell'aereo dal cielo alle nuvole sottostanti, perché «dei quattromila metri» e non «di quattromila metri»?