«L’azzurro pulito e luminoso dei quattromila metri»

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Marco1971
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Re: «L’azzurro pulito e luminoso dei quattromila metri»

Intervento di Marco1971 »

Comunque, non siamo qui per dare interpretazioni di opere letterarie, ma per questioni meramente linguistiche. Nel passo da lei riportato, è chiarissimo che la narratrice si sveglia e descrive il momento in cui l’aereo lascia il cielo azzurro e si addentra, nella sua discesa, nella coltre di nubi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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