«C’è morto e morto»

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

AndreaD'Emilio
Interventi: 8
Iscritto in data: sab, 05 dic 2020 23:33

«C’è morto e morto»

Intervento di AndreaD'Emilio »

Gent.mi,
Esiste una parola per designare la morte di una persona cara, che ci ha addolorato morendo? L' espressione "è morto" può essere riferita ad un nostro affetto così come ad un individuo sconosciuto. Possiamo distinguere con un solo termine le conseguenze sentimentali del morire?
Se leggo o sento dire "due morti" non capisco se la loro morte abbia addolorato qualcuno.
Spero di essermi riuscito a spiegare, grazie.
Ultima modifica di AndreaD'Emilio in data sab, 05 dic 2020 23:56, modificato 1 volta in totale.
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di DON FERRANTE »

Ci ha lasciato, si è spento, è venuto a mancare (all'affetto...), se n'è andato. Tra le varie modalità d'espressione.
AndreaD'Emilio
Interventi: 8
Iscritto in data: sab, 05 dic 2020 23:33

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di AndreaD'Emilio »

Gent.mo Don Ferrante,
Ho tentato di articolare meglio la domanda. Cerco una singola parola, non una locuzione. Un sinonimo di "morto", "defunto" che faccia capire subito che la persona perita è pianta da qualcuno, ha suscitato lutto. Nell'espressione " ci sono stati tre morti" la parola "morti" non mi fa capire questo aspetto sentimentale.
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di DON FERRANTE »

L'avevo capita, caro Andrea. Sinceramente, come participî sostantivati, può usare estinto, defunto, scomparso, deceduto, trapassato. Altrimenti, pena la stringatezza, dovrebbe ricorrere a qualche perifrasi, sintagma o attribuzione connotativa.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Marco1971 »

Compianto (accezione 2). Ma si usa come aggettivo: la nostra compianta sorella, ecc. Non esiste un sostantivo equivalente.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Fausto Raso »

Non si potrebbe usare come aggettivo sostantivato?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
marcocurreli
Interventi: 624
Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
Località: Cagliari

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di marcocurreli »

C'è anche "buonanima".
Un esempio concreto in cui servirebbe sostituire "morto" (al di fuori della locuzione "è morto")?
Linux registered user # 443055
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Marco1971 »

Fausto Raso ha scritto: lun, 07 dic 2020 0:00
Marco1971 ha scritto: dom, 06 dic 2020 0:40 Compianto (accezione 2). Ma si usa come aggettivo: la nostra compianta sorella, ecc. Non esiste un sostantivo equivalente.
Non si potrebbe usare come aggettivo sostantivato?
Il problema, caro Fausto, è che il compianto è largamente adoperato nel significato di lamento, dolore, cordoglio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Fausto Raso »

Credo si possa correttamente dire - gentile Marco - che «ieri è venuto a mancare Pinco Panco. Il compianto sarà tumulato nella cappella di famiglia».
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Marco1971 »

Sicuramente. Io mi riferivo all’uso, avendo fatto una ricerca e non avendo trovato alcun esempio dell’aggettivo sostantivato. :(
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Marco1971 »

Le occorrenze da lei riportate sostengono l’uso sostantivato di compianto, il che mi rallegra. Tuttavia, sembra che ricorrano in formule semicristallizzate nel contesto particolare del rito funebre e del ricordo. Bisognerebbe estendere la ricerca a casi in cui compare anche al plurale e non necessariamente in quel contesto per sancirne l’uso generalizzato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1897
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Freelancer »

AndreaD'Emilio ha scritto: sab, 05 dic 2020 23:50 Se leggo o sento dire "due morti" non capisco se la loro morte abbia addolorato qualcuno.
Quello che vorrei capire meglio è in quale contesto reale si potrebbe leggere o sentire quanto sopra. Se per esempio leggo su un cartellone "due compianti" (presupponendo che sia diffuso nell'uso) anziché "due morti", ricevo forse più informazioni senza sapere cosa è successo, quando e così via?

Qualcuno può escogitare una frase compiuta in cui compianti sostantivato - e non nell'ambito del rito funebre e del ricordo, come benissimo dice Marco - fornisca più informazioni rispetto a morti senza che esista ulteriore contesto?
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di Fausto Raso »

Freelancer ha scritto: mar, 08 dic 2020 15:01 Qualcuno può escogitare una frase compiuta in cui compianti sostantivato - e non nell'ambito del rito funebre e del ricordo, come benissimo dice Marco - fornisca più informazioni rispetto a morti senza che esista ulteriore contesto?
Ci provo. I due compianti, periti nell'incidente, avevano un ruolo importante nella formazione del personale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
DON FERRANTE
Interventi: 345
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: «C’è morto e morto»

Intervento di DON FERRANTE »

È indubbio che compianto o buonanima sono connotati affettivamente. Più rifinito il primo, più colloquiale il secondo.
Non credo ci sia bisogno di contestualizzare tanto per farne trapelare il senso.
Se scrivo in un articolo di cronaca i morti sono tre, riporto un nudo e crudo dato di fatto, da una soggettiva indifferente, neutra: questo il dato storico e... arrivederci.
Se scrivo i compianti sono tre, riporto una partecipazione affettiva dei familiari e/o pure dello scrivente insieme a loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 27 ospiti