«Nomofobia»

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Teo
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«Nomofobia»

Intervento di Teo »

Mi accorgo che mi era sfuggito (e noto che è sfuggito anche ad altri partecipanti a queste discussioni) il neologismo nomofobia, che i redattori della Treccani datano addirittura al 2008.

https://www.treccani.it/vocabolario/nom ... %20terrore').

nomofobia s. f. (iron.) Il terrore di rimanere privi del telefonino. ◆ [tit.] Telefonino dimenticato. Esplode la nomofobia [testo] E ora c’è anche la nomofobia. È questo il nome – dove «nomo» è l’abbreviazione di «no mobile» – che ricercatori britannici hanno dato al terrore di non essere raggiungibile al cellulare. La ricerca, commissionata a YouGov dal dipartimento per la telefonia delle Poste, ha concluso che soffrono di nomofobia il 53% degli utenti di telefonia cellulare del Regno Unito. Secondo il sondaggio, questa sindrome colpisce più gli uomini (58%) che le donne (48%). (Repubblica, 1° aprile 2008, p. 25, Cronaca).
Adattato dall’ingl. nomophobia, a sua volta composto da nomo, forma accorciata dell’espressione no mo(bile phone), e dal confisso -phobia (‘fobia, terrore’).


Certo, quello che più mi rende perplesso è l'uso di un prefissoide di dubbia origine qual è in questo caso "nomo-", che niente ha a che fare con il normale prefissoide di primo grado nòmo- [dal gr. νομο-, der. di νέμω nel sign. di «governare, reggere, regolare», che ha il significato di «legge», «norma» e simili].
Teo Orlando
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Nomofobia»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Prima di leggere il resto suo intervento, pensavo che fosse la paura della legge. È un composto a dir poco opaco, che mostra la spregiudicatezza dell’inglese nel formare nuove parole. Mi auguro che rimanga un occasionalismo.
DON FERRANTE
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Re: «Nomofobia»

Intervento di DON FERRANTE »

Un composto con prefisso-macedonia. Va a coprire il campo dell'altro prefissoide ingenerando solo confusione.
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G.B.
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«Novinophobia»

Intervento di G.B. »

Un altro caso di formazione simile.
G.B.
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Carnby
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Re: «Nomofobia»

Intervento di Carnby »

E allora che dire di coulrofobia (in inglese coulrophobia), che sarebbe la paura dei pagliacci, nel quale il primo elemento non si sa neppure da quale parola derivi?
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Ferdinand Bardamu
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FT «Coulrofobia»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Carnby ha scritto: lun, 11 gen 2021 20:29 E allora che dire di coulrofobia (in inglese coulrophobia)…?
Questo è forse ancor peggio di nomofobia. Qui c’è un tentativo di ricostruzione etimologica; ne traduco un brano perché mi sembra molto significativo:

Coulrofobia ha tutta l’aria di essere quel tipo di cose che oziosi pseudointellettuali inventano in Rete e che i sapientoni poi accolgono; forse deriva da una storpiatura del greco moderno κλόουν (klooun) ‹clown›, che è un prestito inglese in greco.
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G.B.
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Re: FT «Coulrofobia»

Intervento di G.B. »

Ferdinand Bardamu ha scritto: mar, 12 gen 2021 1:58 Coulrofobia ha tutta l’aria di essere quel tipo di cose che oziosi pseudointellettuali inventano in Rete e che i sapientoni poi accolgono; forse deriva da una storpiatura del greco moderno κλόουν (klooun) ‹clown›, che è un prestito inglese in greco.
Michael Quinion propende invece per una derivazione dal greco antico κῶλον «arto», collegato a κωλοβαθριστής «trampoliere», «the nearest its coiner could get to a suitable classical allusion, since ancient Greek didn’t have a word for a clown in our modern sense».
G.B.
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Re: FT «Coulrofobia»

Intervento di Infarinato »

G.B. ha scritto: mar, 12 gen 2021 9:40 Michael Quinion propende invece per una derivazione dal greco antico κῶλον «arto», collegato a κωλοβαθριστής «trampoliere»…
È quello che riporta anche l’Oxford English Dictionary (3ª edizione, marzo 2020), aggiungendo «but this does not satisfactorily account for the form, and the element may be of arbitrary origin».
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