bubu7 ha scritto:Un dizionario dell'uso che riporta solo la pronuncia tradizionale non fa il suo dovere.
È il caso della maggior parte dei dizionari dell’uso, GRADIT compreso.
Infatti; ne abbiamo parlato già altre volte.
I nostri dizionari, anche i migliori, sono piuttosto carenti dal lato pronuncia. Meglio far riferimento a un dizionario di pronuncia come il DiPI.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati. V. M. Illič-Svitič
Un piccolo problema: la mia grammatica (non di Serianni) annovera la parola frizzante tra quelle che vanno pronunciate con la zeta aspra, ma il mio dizionario Sàndron segnala la zeta sonora /friżżante/. Nel DOP la parola viene pronunciata con la zeta sonora. Qual è la pronuncia esatta? Posso tranquillamente «seguire» il DOP?
Ultima modifica di Gianluca in data dom, 21 ago 2011 16:01, modificato 1 volta in totale.
Il DOP non vagella: la pronuncia corretta è /fridz'dzante/. Meglio guardare con sospetto alle indicazioni sulla pronuncia fornite dalle grammatiche (tranne quella, affidabilissima, di Serianni).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Gianluca ha scritto:Un piccolo problema: la mia grammatica (non di Serianni) annovera la parola frizzante tra quelle che vanno pronunciate con la zeta aspra, ma il mio dizionario Sàndron segnala la zeta sonora /friżżante/. Nel DOP la parola viene pronunciata con la zeta sonora. Qual è la pronuncia esatta? Posso tranquillamente "seguire" il DOP?
Lo Zingarelli (dodicesima edizione) ammette anche la pronuncia con la zeta sorda. Devo correggere?
La parola zar, invece, secondo il Sàndron ha la zeta sorda, secondo lo Zingarelli sonora; il DOP conferma la zeta sorda: devo correggere?
Se segue le indicazioni del DOP, è sicuro di non sbagliare. La pronuncia preferibile è /tsar/, ma è ammessa anche /dzar/.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Nelle ultime edizioni dello Zingarelli, la fonetica è stata curata da Luciano Canepàri, che promuove la «pronuncia moderna». È una questione di scelta: segua l’una o l’altra, ma in maniera coerente. Per me /fridz'dzante/ era e /fridz'dzante/ rimane.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto:Il DOP non vagella: la pronuncia corretta è /fridz'dzante/…
Ovviamente, caro Gianluca, qui stiamo parlando della pronuncia «tradizionale» (forentina/toscana).
In questo caso la pronuncia moderna, secondo il DiPI, coincide con quella tradizionale.
Per quanto riguarda zar, la pronuncia moderna, consigliabile, è /'dzar/; non c'è quindi bisogno, caro Gianluca, che corregga la sua pronuncia: come diceva Marco può scegliere tra la pronuncia moderna e quella tradizionale.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati. V. M. Illič-Svitič
In effetti anche a me, in alcuni casi, le ragioni delle distribuzioni rimangono oscure, sebbene veneri il DiPI come una santa reliquia.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Incarcato ha scritto:In effetti anche a me, in alcuni casi, le ragioni delle distribuzioni rimangono oscure, sebbene veneri il DiPI come una santa reliquia.
Più che le ragioni delle distribuzioni quelle che sembrano oscure sono le ragioni della scelta di quale pronuncia eleggere a modello.
Ma più di una volta il buon Luciano ha risposto in maniera convincente alle mie puntuali obiezioni in merito.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati. V. M. Illič-Svitič