Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Decimo »

Non ci girerò intorno con oscuri ammiccamenti o richieste indirette: la domanda è rivolta a Lei, caro Infarinato. È un dubbio sortomi dopo una rilettura della Sua Nota su L’origine del raddoppiamento fonosintattico di M. Loporcaro, in particolare al punto sulla degeminazione di /l/ nelle preposizioni articolate.
Vediamo prima di che cosa stiamo parlando.

La legge «Donati-Porena-Castellani» è la legge

sullo scempiamento della laterale anteprotonica nelle preposizioni articolate: «l scempia davanti a parola cominciante per consonante, come in dela casa, e davanti a parola cominciante per vocale atona, come in del’amico, mentre davanti a vocale tonica rimane intatta, dalle origini fino a oggi, la -ll- dell’articolo derivante da ILLE, come in dell’oro». (art. cit., p. 2)

Ora, una delle caratteristiche piú innovative della pronuncia moderna è cosí enunciata dal Canepàri:

C’è un interessante caso di degeminazione che fa parte ormai della pronuncia neutra «moderna», e molto diffuso nell’Italia centrale, compresa la Toscana «non-fiorentina» (generalmente al di fuori di Firenze, Prato e Pistoia). Consiste nella possibilità che ha /l/ di l’ e di la, le, lo (degli articoli determinativi, ma anche dei pronomi personali: l’, la, le, li, lo) di rifiutare la cogeminazione eventualmente prevista dalla parola che li precede. Qui li segnamo sinteticamente /(°)lV/, ma nel DiPI sono indicati sequenzialmente /°lV. l-/; per cui /°C-/ indica la possibilità, «moderna», di bloccare la cogeminazione, «tradizionale». (Luciano Canepàri, Manuale di pronuncia italiana [MaPI], Zanichelli, Bologna 2004, § 5.7.5.1)

Non sono del tutto convinto della «modernità» —direi anche della «liceità»— d’una dizione come /E'lunico/ per «è l’unico», che difficilmente riesco a immaginare in bocca a un parlante delle regioni normalizzanti (il Centro linguistico). Piú che d’uno sfondone canepariano, questa parrebbe piuttosto una mera (e indebita) semplificazione della legge Donati-Porena-Castellani, che ritroviamo, con identiche modalità, non solo a proposito della «riduzione /-VllV- > -VlV/» delle preposizioni articolate, ma persino di quello e bello, dei quali il fonetista registra «la tendenza intrinseca… all’attenuazione». Quando infatti le preposizioni e i due aggettivi sono

seguít da parola in vocale (…), la degeminazione è «accettabile» se la parola che segue non è accentata sulla prima sillaba, mentre si considera solo «tollerata» nel caso d’accento iniziale. (MaPI, § 5.7.5.2)

Siamo indubbiamente in presenza della suddetta legge, o, meglio, d’una sua interessante generalizzazione. Ritengo si debba porre particolare attenzione sulla brillante conclusione del Matteucci alla nota 2 quanto alla diffusione geostorica del fenomeno: «…e quindi, forse (vista anche la non recentissima documentazione del fenomeno in toscano e romanesco moderni), ora con maggiore ora con minore sistematicità (e in aree piú o meno vaste), in tutta la storia della nostra lingua».

La coerenza del sistema porterebbe dunque a una diversa enunciazione della legge della degeminazione iniziale di /l/ per l’italiano moderno, che verrebbe cosí a raccogliersi sotto l’unico fenomeno della degeminazione prosodica. Stupisce la seguente considerazione del Canepàri al riguardo, se non altro per le conclusioni che se ne ricavano:

La degeminazione iniziale (§ 5.7.5.1) per l’, la, le, lo, li, ne, non, è ormai la forma «moderna», affiancabile dalla «tradizionale», anche se con oscillazioni, piú dovute al ritmo che al capriccio. (MaPI, p. 187; sott. mia)

«Dovute al ritmo» significa chiaramente «dovute a determinate condizioni prosodiche». E quindi? Quindi cedo la parola a Infarinato…
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

laterale anteprotonica

Intervento di Bue »

Per un attimo avevo letto "antiprotonica" e pensavo a un'improvvisa virata nel campo della fisica delle alte energie :shock: :D
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5212
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Infarinato »

Caro Decimo, la ringrazio d’aver sollevato la questione e mi scuso del ritardo con cui m’accingo finalmente a risponderle.

Tuttavia, non mi sembra —ahimè— di poter aggiungere molto a quanto da Lei richiamato. :( Mi limiterò quindi ad alcune osservazioni marginali (…ma le consiglio caldamente di girare le domande al buon Luciano, sempre disponibilissimo con tutti):
  1. «Modernità» e «liceità» della degeminazione iniziale (e.g., /E'luniko/): val forse la pena di ricordare che il neutro «moderno» canepariano è semplicemente un’«etichetta», che il linguista affibbia a una pronuncia ormai invalsa nell’uso dei «professionisti della voce», la quale ha caratteristiche non sempre collimanti con la norma tradizionale. Nulla, però, impedisce che queste «deviazioni» possano avere radici anche molto antiche… E tuttavia direi che la degeminazione iniziale —al contrario di quella «interna» (= légge Donati-Porena-Castellani)— è un fenomeno piuttosto recente (oserei dire: «televisivo»), della cui «liceità», poi, ha senso parlare —mi sembra— solo in un contesto strettamente normativo (che non è quello del Canepari).
  2. Degeminazione prosodica: sí, direi che la «degeminazione iniziale» è un tipo particolare di degeminazione prosodica: il Canepari le tiene probabilmente distinte per ragioni di chiarezza espositiva (la degeminazione iniziale [a ritmo allegro] è «neutra» [«moderna»]; la degeminazione [prosodica] interna è al piú «accettabile», e in alcuni casi solo «tollerata») e, forse, di cronologia. L’unica cosa che mi sento di rimproverare al buon Luciano è l’uso un po’ improprio (ancorché comprensibile nell’àmbito delle sue opere) delle barre oblique per racchiudere questo tipo di pronunce, che vedrei invece come possibili realizzazioni allofoniche a ritmo allegro.
  3. Quello e bello: non sono riuscito a trovare esplicita menzione dell’applicazione della légge DPC a questi aggettivi negli scritti castellaniani… Tuttavia: (i) mi stupirei del contrario: conoscendo una funzione sostantivata/pronominale nonché predicativa, i due aggettivi sono suscettibili[ssimi] di trovarsi in tonia e pare quindi poco verosimile che una realizzazione allofonica [tanto] marginale possa venir [mai] raccolta sul piano grafico; (ii) non è affatto escluso che detta légge non s’applicasse a questo e altri casi (cfr. n. 2), se il Castellani stesso non si perita d’invocarla nella sua proposta etimologica per il verbo scialacquare: *EX-AD-LĬQUĀRE («liquefare del tutto») > *sciallequare > [légge DPC:] scialequare (attestato nel primo Trecento a Siena) > [assimilazione della vocale intertonica alla tonica:] *scialaquare > [influsso dei derivati di acqua:] scialacquare (A. Castellani, «Scialacquare», SLI, XXI, 2 [1995]: 242–3 [ora in: Id., Nuovi saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1976-2004), «Salerno Editrice», Roma 2010, vol. I, pp. 572–3]).
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Decimo »

Infarinato ha scritto:«Modernità» e «liceità» della degeminazione iniziale (e.g., /E'luniko/): val forse la pena di ricordare che il neutro «moderno» canepariano è semplicemente un’«etichetta», che il linguista affibbia a una pronuncia ormai invalsa nell’uso dei «professionisti della voce», la quale ha caratteristiche non sempre collimanti con la norma tradizionale. Nulla, però, impedisce che queste «deviazioni» possano avere radici anche molto antiche… E tuttavia direi che la degeminazione iniziale —al contrario di quella «interna» (= légge Donati-Porena-Castellani)— è un fenomeno piuttosto recente (oserei dire: «televisivo»), della cui «liceità», poi, ha senso parlare —mi sembra— solo in un contesto strettamente normativo (che non è quello del Canepari).
Preciso, per maggiore chiarezza: io non critico l’intero fenomeno della degeminazione iniziale (di cui cerco di dimostrare l’«incoerenza» e l’«illegittimità» secondo i canoni invocati dal Canepàri per la redazione del MaPI), bensí lo scempiamento sistematico (lege: [apparentemente?] senza criterio) di l- anche davanti a vocale tonica.

Il neutro «moderno» canepariano non è semplicemente la pronuncia «ormai invalsa nell’uso dei ‹professionisti della voce›», poiché altrimenti non si spiegherebbe l’insistenza sul potenziale di normalizzazione delle regioni mediane, né appunto le doverose note del DiPI che riportano la diffusione geografica delle dizioni (limitatamente a Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Roma). Ciò significa che necessariamente le deviazioni dalla norma tradizionale (di base tosco-fiorentina) hanno «radici molto antiche», dacché si tratta di scivolamenti «spontanei» verso la propria pronuncia naturale (del Centro linguistico), soprattutto laddove la grafia non soccorre. Per questo motivo i casi di degeminazione «moderna» (a partire dalla preposizione da) coincidono perlopiú con la norma romana; diversamente, nella faticosa opera del Canepàri sarebbero confluite pronunce come questa, priva invero di tutte le cogeminazioni (che, come dettomi da Marco qualche tempo fa, sono del tutto sconosciute alla scuola milanese), se davvero si fosse tenuto conto della dizione dei «professionisti» indipendentemente dalla regione o dalla scuola di provenienza. Pertanto per «modernità» e «liceità» —che avevo opportunamente virgolettato— sottintendevo secondo il sistema di normalizzazione ortoepica del Canepàri: quindi, correggendo, parlerei ora [e meglio] di «medianità», di «centralità» [geolinguistica] della degeminazione iniziale di l-.

Torniamo dunque al fenomeno in oggetto: il Canepàri sostiene a chiare lettere, come ho riportato nell’intervento di apertura, che tale «caso di degeminazione … [è] molto diffuso nell’Italia centrale, compresa la Toscana ‹non-fiorentina› (generalmente al di fuori di Firenze, Prato e Pistoia)», sicché ne escludo fermamente la prerogativa televisiva; soprattutto alla luce della Sua conclusione sulla légge D-P-C, che vorrebbe il fenomeno proprio di tutta la storia della lingua in «aree piú o meno vaste». È assolutamente possibile, come Lei ha appena appurato, che detta légge stia alla base dello scempiamento di [-]l- anche in casi diversi dalle preposizioni articolate, e dunque —suppongo io— anche per gli articoli che «inattivano» il potenziale di rafforzamento delle parola precedente, ma sempre secondo lo schema «sillaba atona = degeminazione»/«sillaba tonica = cogeminazione»: insomma, /Elos'tesso/ per «è lo stesso» mi sembra plausibile e «lecita», non cosí /E'lultimo/ per «è l’ultimo».
Infarinato ha scritto:Degeminazione prosodica: sí, direi che la «degeminazione iniziale» è un tipo particolare di degeminazione prosodica: il Canepari le tiene probabilmente distinte per ragioni di chiarezza espositiva (la degeminazione iniziale [a ritmo allegro] è «neutra» [«moderna»]; la degeminazione [prosodica] interna è al piú «accettabile», e in alcuni casi solo «tollerata») e, forse, di cronologia.
Credo piuttosto che il Canepàri le tenga distinte perché la degeminazione interna è impedita, nella sua «scalata» alla «neutralità», dal vincolo ortografico, assente invece per la degeminazione di l-; è «tollerato» —non per coincidenza— il caso della sillaba tonica, che non appartiene per l’appunto al fenomeno rilevato dalla légge Donati-Porena-Castellani.

Ad ogni modo, raccolgo il Suo consiglio di rigirare la domanda al Canepàri. Ma spero non si periti di aggiungere altro, qualora le mie controsservazioni fossero errate.

P.S. Ringrazio Artorius per avermi segnalato in privato la lettura de I Sepolcri di Giovanni De Nava.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Decimo »

Decimo ha scritto:Credo piuttosto che il Canepàri le tenga distinte perché la degeminazione interna è impedita, nella sua «scalata» alla «neutralità», dal vincolo ortografico…
Si potrebbe obiettare che la degeminazione interna delle preposizioni articolate è solo «accettabile» anche per tra e fra, sicché l’agomentazione del vincolo ortografico non parrebbe probante. Sennonché la forzatura analogica è palese: la discussa norma della degeminazione iniziale (che è «neutra») dovrebbe naturaliter inattivare le preposizioni cogeminanti tra e fra, come invece non accade.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

[FT] «Canepàri»

Intervento di CarloB »

Questo è un intervento fuori tema.
Vedo che Canepari è sempre riportato come Canepàri. Abito a cento metri da via Canepari e nessuno si è mai sognato di pronunciare Canépari o Canèpari. Canevari è un cognome genovese illustre, e chiunque qui lo pronuncia con l'accento sulla penultima, che del resto dovrebbe essere il più naturale per un parlante italiano. Perché dunque specificare Canepàri?
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: [FT] «Canepàri»

Intervento di Decimo »

Per responsabilità didattica: la pronuncia del cognome «Canepari» non è universalmente perspicua, se lo stesso autore sceglie di porvi il segnaccento; tuttavia, ammetto d’aver peccato d’incoerenza non segnandolo in «Porena» (Porèna), di cui solo ora scopro la pronuncia aperta. :)
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Grazie per il chiarimento, caro Decimo.
Rispetto la preferenza dell'interessato. Ma se dovessimo estendere l'uso, per coerenza, a tanti altri cognomi il cui accento è facilmente intuibile senza bisogno di contrassegno, temo che difficolteremmo di molto il lavoro a redattori e correttori di testi :D
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Intervento di Decimo »

Lei, caro Carlo, argomenta impropriamente per induzione: è indubbio che nell’area in cui il cognome è diffuso e circoscritto (l’Alta Italia) non se ne ignora la corretta pronuncia; nondimeno, non essendo il cognome «Canepari» panitaliano, pretenderne scienza da tutti gl’italoglotti è irragionevole.

In realtà la soluzione piú «economica», che peraltro credo sia stata fatta propria dal nostro Infarinato, prevedrebbe il segnaccento solo sulla prima ricorrenza testuale del nome d’incerta dizione.

… Ma siamo finiti diversi «piedi» fuori tema: sarà bene continuare la discussione in un altro filone, se non è già stato detto tutto.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Decimo »

Decimo ha scritto:…la discussa norma della degeminazione iniziale (che è «neutra») dovrebbe naturaliter inattivare le preposizioni cogeminanti tra e fra, come invece non accade.
Ora, riporto per correttezza un dato (forse irrilevante), che dimostrerebbe l’inconsistenza delle mie obiezioni alla degeminazione sistematica di l-: una coordinatrice di facoltà dell’Università di Pisa, toscana (presumibilmente pisana), che ho sentito stamattina per telefono, ha inequivocabilmente pronunciato «tra l’altro» con l scempia: /tra'laltro/.

Anche il nostro Infarinato è pisano, sicché mi chiedevo… :?
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5212
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Infarinato »

Decimo ha scritto:…spero non si periti di aggiungere altro, qualora le mie controsservazioni fossero errate.
Nulla d’errato, caro Decimo, e ben poco da aggiungere da parte mia. Solo alcune precisazioni per dover di completezza:
Decimo ha scritto:Preciso, per maggiore chiarezza: io non critico l’intero fenomeno della degeminazione iniziale (di cui cerco di dimostrare l’«incoerenza» e l’«illegittimità» secondo i canoni invocati dal Canepàri per la redazione del MaPI), bensí lo scempiamento sistematico (lege: [apparentemente?] senza criterio) di l- anche davanti a vocale tonica.
Sí, si tratta d’una generalizzazione arbitraria perché —e qui la mia interpretazione diverge dalla sua— essenzialmente non spontanea: un vezzo (recente e [piú o meno consapevolmente] «settentrionaleggiante» e grafia-dipendente), che s’innesta s’un fenomeno spontaneo [e antico].

È vero che uno dei criteri definitòri del neutro moderno canepariano è la «centralità geolinguistica» e —ironia della sorte— proprio quello sottolineavo in altra sede, ma il criterio che qui c’interessa, «per la distribuzione dei fonemi e per le realizzazioni fonetiche e intonative», è il piú innovativo dei tre: quello della «professionalità medio-superiore».
Decimo ha scritto:[I]l Canepàri sostiene a chiare lettere, come ho riportato nell’intervento di apertura, che tale «caso di degeminazione … [è] molto diffuso nell’Italia centrale, compresa la Toscana ‹non-fiorentina› (generalmente al di fuori di Firenze, Prato e Pistoia)»…
Piú chiaro, secondo me, questo passo, che tradisce l’artificialità del fenomeno: «[i]l tipo di co-geminazione piú normale, nella pronuncia neutra moderna, rappresenta, in generale, una specie di compromesso, o di media, basato piú sull’uso romano (compresi i casi di de-geminazione d’articoli e pronomi, costituiti da /lV/: la, lo, le, li, l’), con ulteriori semplificazioni» (sott. mie).

Ma ora basta strologare: bisogna chiedere al Canepari. L’ha fatto?
Decimo ha scritto:…una coordinatrice di facoltà dell’Università di Pisa, toscana (presumibilmente pisana), che ho sentito stamattina per telefono, ha inequivocabilmente pronunciato «tra l’altro» con l scempia: /tra'laltro/.
Tra cogemina senz’altro in pisano, ergo: o l’interessata non è [propriamente] pisana o anche qui penserei a un vezzo settentrionaleggiante…
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di Decimo »

La ringrazio degli ulteriori chiarimenti, gentile Infarinato.
Infarinato ha scritto:Ma ora basta strologare: bisogna chiedere al Canepari. L’ha fatto?
Non ancora; lo farò presto. Aggiornerò il filone dopo che avrò ricevuto la risposta. :)

P.S. Ecco, con un certo imbarazzo mi trovo costretto a temporeggiare, ché al momento non ho tempo sufficiente per preparare la lettera. Aggiungo un’osservazione: un altro fenomeno artificiale, anch’esso «vezzo ‹settentrionaleggiante› e grafia-dipendente», nel MaPI è invece (incoerentemente) ben esposto e stigmatizzato (p. 184):

Nel tentativo d’evitare questa pronuncia [l’autogeminazione di /b/ e /dZ/], operando senza sapere come, spesso sentiamo, anche da parte di «professionisti» va bene o è giú resi con degeminazione arbitraria, magari accanto a cogeminazioni, autogeminazioni, o pregeminazioni regionali, come in la giacca mi va bene, la sedia è gialla: [ladZ'dZakka ,miva'bE:ne; las'sEdja E'dZal:la] invece di [la'dZakka ,mivab'bE:ne; la'sEdja EdZ'dZal:la].
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
fiorentino90
Interventi: 263
Iscritto in data: lun, 09 apr 2012 1:22

Re: Degeminazione di /l/ o légge Donati-Porena-Castellani?

Intervento di fiorentino90 »

Decimo ha scritto:…una coordinatrice di facoltà dell’Università di Pisa, toscana (presumibilmente pisana), che ho sentito stamattina per telefono, ha inequivocabilmente pronunciato «tra l’altro» con l scempia: /tra'laltro/.
Infarinato ha scritto:Tra cogemina senz’altro in pisano, ergo: o l’interessata non è [propriamente] pisana o anche qui penserei a un vezzo settentrionaleggiante…
Conosco un calabrese che, pur essendo vissuto sempre nel paese d'origine, non raddoppia mai dopo tra. Anche se a Pisa o in Calabria quasi tutti i parlanti applicano il raddoppiamento in questo caso, ciò non esclude che ci possa essere qualcheduno che non lo faccia. Non penso comunque che si tratti d'un vezzo settentrionaleggiante perché di solito le persone non hanno molta consapevolezza della propria pronuncia. Forse un ipercorrettismo?! Secondo me, si tratta semplicemente d'un errore "personale" commesso tra l'altro :lol: incosapevolmente.
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

Rispolvero questo filone per dire che la pronuncia degeminata di è l'unico stride non poco - forse perché anche nel mio italiano regionale è previsto il raddoppiamento -, mentre negli altri casi un'eventuale cogeminazione risulta sgradita, quasi fosse una forzatura. Non so per quale motivo, ma tra ho detto e ho la macchina il mio orecchio giudica in maniera diversa la cogeminazione: sponteanea e armoniosa la prima, nonostante non sia prevista nel mio italiano regionale, ma del tutto innaturale la seconda. :roll: Nel toscano fiorentino di oggi gli articoli determinativi accettano la cogeminazione prevista dalla parola che li precede? O le cose sono cambiate?
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5245
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Ivan92 ha scritto:Nel toscano fiorentino di oggi gli articoli determinativi accettano la cogeminazione prevista dalla parola che li precede? O le cose sono cambiate?
Nei casi citati da lei, nel mio italiano regionale, c'è sempre raddoppiamento fonosintattico: è ll’unico, ho ddetto, ho lla macchina.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 11 ospiti