Per quanto banale possa sembrare, io non riesco a capire: se c’è una differenza articolatoria tra la «c» di caldo e la «c» di chi, velare in pieno la prima, e −mi sembra− palatale la seconda (non vorrei aver bestemmiato...) e si tratta, dunque, di due fòni diversi, benché omorgani (si dice cosí?) [non come [ɱ] e [ŋ] che hanno i luoghi di nascita ben piú lontani], come mai non vengono distinti nella trascrizione di *Canepari −ch’è tanto preciso− e ridotti a un unico segno /k/? (Magari avrò saltato qualcosa, m’accontento d’un rimando... e d’un rimprovero).
Grazie.
*Mi riferisco al MaPI
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Mi scuso per eventuali imprecisioni e errori.
«Diversa articolazione di /k/»
Moderatore: Cruscanti
- Sandro1991
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- Ferdinand Bardamu
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Di fonetica so molto poco, però mi sento di poterle dire che una differenza c'è (anche se solo a livello fonetico e non anche fonologico). Il fonema italiano /k/, consonante occlusiva velare sorda, ha un allofono, indicato con [c] (occlusiva palatale sorda), che si trova solo davanti a vocale palatale (, [e]) o all'approssimante [j].
Storicamente, tra l'altro, l'allofono [c]* di /k/ in latino ha dato origine all'affricata palato-alveolare /tʃ/, che, da allofono, è diventata successivamente un fonema.
Ma aspettiamo gli esperti. (Naturalmente, le correzioni sono molto ben accette.)
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* Ricorrente anch'esso davanti a vocali palatali e all'approssimante [j].
Storicamente, tra l'altro, l'allofono [c]* di /k/ in latino ha dato origine all'affricata palato-alveolare /tʃ/, che, da allofono, è diventata successivamente un fonema.
Ma aspettiamo gli esperti. (Naturalmente, le correzioni sono molto ben accette.)
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* Ricorrente anch'esso davanti a vocali palatali e all'approssimante [j].
In italiano c'è un certo grado di coarticolazione delle velari, ma non fino alle palatali [c ɟ] né alle uvulari [q ɢ]. Canepari (MªPI, 3.5) parla di articolazione prevelare davanti a vocali anteriori /i e ɛ/ e /j/. In alcune pronunce regionali del Centro e del Sud però /ki kj, gi gj/ > [c ɟ] o [kç gʝ] (affricati).
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Una volta alcuni miei amici napoletani mi insegnarono come si dice bicchiere da loro, ma io ripetevo e non riuscivo a pronunciare il /kj/ a modo loro.
La mia sensazione è che mettono la lingua in modo diverso, forse piú indietro nel palato, ma non sono sicuro.
La mia sensazione è che mettono la lingua in modo diverso, forse piú indietro nel palato, ma non sono sicuro.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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