Menzogna

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

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Sandro1991
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Menzogna

Intervento di Sandro1991 »

Qual è, secondo voi, la pronuncia piú elegante? Io preferisco con la sonora, il DOP ci dice che ultimamente si sta diffondendo proprio questa, anche se la marca con la non-sonora; il DiPI attesta il doppio uso nelle regioni normalizzanti. Ma diacronicamente quale sarebbe l'esito genuino, se si può mettere in questi termini, di quella zeta?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io l’ho sempre pronunciata con la sorda, conformemente all’etimo:

menzógna s. f. [lat. *mentionia, der. di mentiri «mentire»]. (Treccani)

Mi sono stupito di sentire menzognero pronunciato con la sonora da diversi tenori nell’aria La donna è mobile, tratta dal Rigoletto di Verdi. Mi suona meridionale, come /al'dzare/ per /al'tsare/.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Sandro1991
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Intervento di Sandro1991 »

Magari, nell'aria del Rigoletto, influisce il caso grave e solenne di cui parla il DOP. A ogni modo, grazie per il parere, caro Marco. :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non credo proprio: influisce il fatto che un famoso tenore come Giuseppe di Stefano era siciliano e che i cantanti lirici non sono tenuti a controllare e a seguire una pronuncia modello, perché hanno che fare con tutte le difficoltà legate all’impostazione della voce e all’esecuzione della musica. Basta che uno lanci, senza sapere né volere, la moda di menzogna con ‘z’ sonora, e tutti gli altri seguono, specie gli stranieri, che si modellano sui cantanti madrelingua per la pronuncia.

Il modello neutro, checché ne dica il Canepàri, prevede la sorda. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Da una breve ricerca su YouTube, ascoltando le varie rese dell’aria, sembrerebbe proprio che qualcuno (ora non so se di Stefano o un altro prima di lui) abbia introdotto /mendzo-/, perché Caruso, che precede di molto, fa /mentso-/, come Bocelli, che segue di molto. Credo anche che la pronuncia prevalente al Settentrione preveda la sonora, ragion per cui anche Pavarotti ha la sonora.

La nota del DOP, che parla di voce limitata a casi gravi e solenni, mi sembra un po’ strana. Infatti la parola menzogna è tuttora di uso comune (il GRADIT la marca AU = Alto Uso). Penso che la diffusione recente in Toscana della sonora sia un influsso settentrionale (Silvia, di Milano, mi conferma che nella sua pronuncia è sonora) e che la qualifica di «grave e solenne» sia da interpretare appunto come una falsa impressione derivante dall’errore di pronuncia perpetuatosi nell’opera lirica. Ma, naturalmente, è solo una mia ipotesi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Forse qualcosa si può trovare qui. :)
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Io vivo in terre vicine a quelle di Pavarotti, eppure uso la /-ts-/; a dire il vero ho scoperto, con mio grande stupore, di usare le sorde e le sonore ortoepicamente più di quanto non potessi immaginare, non posso esprimermi sull'apertura delle e e delle o perché non riesco a sentirle.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Io dalle mie parti sento dire perlopiù /-ndz-/, contrariamente alla pronuncia normativa del DOP, che prevede /-nts-/. Bisogna tener conto che è una parola dotta e scarsamente usata nel parlato (si dice bugia, balla ecc.) e quindi viene appresa dalla televisione o da parlanti «che sanno».
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Concordo con Carnby. Nel parlato quotidiano menzogna è poco frequente. In ogni caso, quando uso il termine, pronuncio -ndz-.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Come sempre, prevalgono le forme e le pronunce sbagliate. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Essendo una parola «dotta» come hanno detto i signori sopra, io non ho una pronuncia fissa, dipende da «come mi gira»... a me viene spontaneo pronunciarlo con la sorda, ma a volte lo pronuncio con la sonora perché l'ho sentito più spesso cosí.

Caro Marco, forse a lei piacerà cosa mi hanno insegnato a scuola: :wink:

- altsare è romano, in italiano si dice aldzare
- in romano si dice tsio, ma in italiano si dice dzio

e siccome io ho imparato l'italiano principalmente a scuola e non in famiglia, ciò ha influito molto sulla mia pronuncia.

Attualmente pronuncio sempre altsare, ma a volte dico tsio e a volte dico dzio.
Marco1971 ha scritto:[lat. *mentionia, der. di mentiri «mentire»].[/color] (Treccani)
Peccato che abbia perso la i, altrimenti se la parola fosse stata *menziogna la maggioranza degli italiani la pronuncerebbe con la z sorda. :D

Quindi anche il verbo «menzionare» deriva dalla stessa radice? :shock:
Quando «menziono» una cosa sto mentendo o sto dicendo la verità?
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

SinoItaliano ha scritto:Caro Marco, forse a lei piacerà cosa mi hanno insegnato a scuola: :wink:

- altsare è romano, in italiano si dice aldzare
- in romano si dice tsio, ma in italiano si dice dzio
Sono menzogne. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

SinoItaliano ha scritto: e siccome io ho imparato l'italiano principalmente a scuola e non in famiglia, ciò ha influito molto sulla mia pronuncia.
Guardi che questa è la condizione anche di molti italiani, compresi diversi utenti del nostro foro, che hanno come lingua materna il dialetto e non l'italiano.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:Come sempre, prevalgono le forme e le pronunce sbagliate. ;)
Mi trovi una lingua nazionale che abbia forme e pronunce uniformi. :wink:
Tanti anni fa avevo deciso di studiare un po' di svedese e il gruppo -tion (station) veniva reso, nella grammatica in mio possesso, come -sciun. Si immagini la mia sorpresa quando ho scoperto che una svedese pronunciava -hun, con una aspirazione molto forte.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

È naturale che ci siano pronunce diverse secondo le regioni, questo accade in tutte le lingue. Ma è altrettanto naturale che esista un modello di riferimento sovrannazionale, e a quello mi riferisco.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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