Pronunzia alla latina o alla greca?

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umanista89
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Pronunzia alla latina o alla greca?

Intervento di umanista89 »

Buonasera a tutti i frequentatori del forum. Questo è il mio primo messaggio.
Entro subito nel merito: il mio dubbio riguarda la duplice accentazione delle parole di origine greca, che in alcuni casi vengono pronunciate 'alla greca', altri 'alla latina', in altri ancora nell'uno e nell'altro modo (un esempio su tutti: 'Odísseo' o 'Odissèo').
Ho appreso, da alcuni libri di testo e da alcune persone competenti, che è opportuno seguire la pronunzia latina, essendo l'italiano una lingua di derivazione direttamente neolatina.
In alcuni vocaboli, però, seguire l'accentazione latina suonerebbe male o comunque andrebbe contro l'uso consolidato dell'altra accentazione; è il caso, ad esempio, della parola 'filosofía', che in latino è si pronunzia 'philosòfia'.
Qual è, dunque, la pronunzia corretta da seguire in generale per le parole di derivazione greca, e nello specifico per la parola 'filosofia'?
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Infarinato
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Re: Pronunzia alla latina o alla greca?

Intervento di Infarinato »

umanista89 ha scritto:Buonasera a tutti i frequentatori del forum. Questo è il mio primo messaggio.
Benvenuto! :D
umanista89 ha scritto:Ho appreso, da alcuni libri di testo e da alcune persone competenti, che è opportuno seguire la pronunzia latina, essendo l'italiano una lingua di derivazione direttamente neolatina.
In alcuni vocaboli, però, seguire l'accentazione latina suonerebbe male o comunque andrebbe contro l'uso consolidato dell'altra accentazione…
Questa è esattamente la posizione del Serianni (Grammatica italiana, «UTET», Torino 1989)… e di tutt’i linguisti di buon senso.

Con una parola come filosofia /filozo'fia/, poi, dove «l’it[aliano] conserva l’accento gr[eco] come spesso negli astratti -ia» (Sabatini & Coletti 2002), non si pone nemmeno il problema.
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umanista89
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Intervento di umanista89 »

Dunque, se ho ben capito, di norma bisogna accentare alla latina ('Odísseo', 'zaffíro', etc.), eccezion fatta per i sostantivi «astratti in -ia» (dunque 'monarchía', 'filosofía', etc.). Dico bene?
(Dovrò dunque pronunciare anche 'Odíssea' in luogo di 'Odissèa'? Purtroppo le accentazioni 'alla greca' ormai consolidate non riguardano solo i sostantivi astratti in -ia).
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

umanista89 ha scritto:…Purtroppo le accentazioni 'alla greca' ormai consolidate non riguardano solo i sostantivi astratti in -ia
Infatti. ;) La «norma» vale solo per quei rari grecismi di cui non esista una pronuncia consolidata [alla greca].

Quanto a odissea, la pronuncia corrente (e la sola riportata da tutti i dizionari) è proprio quella latina, /odis'sEa/ (cfr. lat. Odyssea [con e lunga] ~ gr. Odýsseia).
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Federico
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Intervento di Federico »

Infarinato ha scritto:
umanista89 ha scritto:Buonasera a tutti i frequentatori del forum. Questo è il mio primo messaggio.
Benvenuto! :D
Anche da parte mia.

Fermo restando che sarebbe assurdo opporsi alle pronunce consolidate, laddove non ce ne sia una a mio parere bisogna scegliere semplicemente quella che si preferisce a prima vista (per conto mio, la piú semplice o meno affettata, se c'è almeno questa differenza): del resto non è possibile, per via delle innumerevoli eccezioni, seguire rigidamente una norma o l'altra; e non essendoci nessun motivo per disconoscere né il greco né il latino, non vedo perché si dovrebbe decidere rigorosamente a quale dei due rifarsi in caso di dubbio.
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umanista89
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Intervento di umanista89 »

Federico ha scritto:Non essendoci nessun motivo per disconoscere né il greco né il latino, non vedo perché si dovrebbe decidere rigorosamente a quale dei due rifarsi in caso di dubbio.
In verità un motivo per preferire la pronunzia latina a quella greca c'è: l'italiano (detta appunto «lingua neolatina») deriva in maniera diretta dal latino, mentre invece non ha alcun legame diretto con il greco. Il sostrato lessicale della lingua italiana, infatti, è costituito da parole latine passate all'italiano, delle quali l'italiano, naturalmente, conserva l'accentazione. Perciò, di fronte a parole che sono in realtà di origine greca, ma che sono passate attraverso il filtro della cultura e della lingua latina (leggi: si trovano anche sul dizionario di latino), ha assai più senso rifarsi all'accentazione latina, perché quella parola è arrivata a noi dal corrispettivo latino e non da quello greco (è, casomai, la parola latina a derivare dal corrispettivo greco; ma i Romani nel più dei casi, come pure è giusto, adattavano i prestiti lessicali alle loro esigenze linguistiche).
Diverso discorso sarebbe un prestito linguistico dal greco antico che non abbia riscontri nel latino. Se, per esempio, esistesse in italiano la parola filía, derivante dal corrispettivo greco, non troverei giusto accentarla diversamente che in greco, perché in latino non esiste questa parola.
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Federico
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Intervento di Federico »

Ma il fatto è che si potrebbe sostenere che va restaurata la pronuncia «corretta» alla greca, dove la correttezza consisterebbe nel rispetto della pronuncia originale: e del resto pur non essendoci «alcun legame diretto con il greco» di fatto tanta parte del nostro vocabolario deriva dal suo, perdipiú in un saccheggio che dura ancora adesso, che non si possono negare degli stretti rapporti.
Perciò dico che la norma migliore è non farsi troppi problemi e scegliere sempre la pronuncia piú semplice e meno affettata: se ce n'è una, quella consolidata; se non c'è ma una pronuncia appare piú semplice e normale (ad esempio per assonanza con altre parole italiane), scegliere questa; se infine le due pronunce sono equivalenti anche da questo punto di vista, allora ci sono buoni motivi per preferire la pronuncia latina, ma non c'è invece motivo di imporla (anche solo ponendo un accento tonico secondo la propria scelta), perciò che ognuno sia libero di scegliere l'una o l'altra anche senza doversi attenere a una norma rigida (sempre latina o sempre greca) ma solo seguendo le proprie preferenze in ogni singolo caso.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infatti, norme rigide in materia non se ne possono enunciare, credo. Anche molte parole di schietta derivazione latina hanno subíto cambiamenti accentuali (basti l’esempio di sèparo, diventato, nell’uso comune, sepàro). Poi ci sono, negli ambiti specialistici, tendenze al grecheggiare (i medici spesso), e francamente a me verrebbe innaturale dir ossimòro alla latina, quando il mio Maestro ha sempre detto ossímoro alla greca, che suona molto meglio proprio perché ossimòro ha poco gradevoli assonanze.
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:a me verrebbe innaturale dir ossimòro alla latina, quando il mio Maestro ha sempre detto ossímoro alla greca, che suona molto meglio proprio perché ossimòro ha poco gradevoli assonanze.
Anche a me; però non mi faccio troppi scrupoli pronunciando metonímia, anche se pure metonimía non è sgradevole.
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