«Pàdoan»

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Carnby
Interventi: 5278
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

«Pàdoan»

Intervento di Carnby »

Stasera su La7 il deputato del PD Giuseppe Civati ha detto apertamente (e con tono da saputello) che il cognome del ministro Padoan si pronuncia «con l'accento sulla prima a perché piemontese» (d'origine suppongo, dato che è nato a Roma). Il conduttore ha rimarcato dicendo «se no sarebbe Padovàn». L'origine e la caduta di v non c'entrano per nulla, il cognome si pronuncia Padoàn in ogni caso (v. DOP); inoltre sul fatto che sia d'origine piemontese ci sono molti dubbi.
Se c'è qualcuno che usa Twitter può farglielo presente? Ho letto che Civati interagisce volentieri con gli utenti.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Re: «Pàdoan»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Carnby ha scritto:Stasera su La7 il deputato del PD Giuseppe Civati ha detto apertamente (e con tono da saputello) che il cognome del ministro Padoan si pronuncia «con l'accento sulla prima a perché piemontese» (d'origine suppongo, dato che è nato a Roma). Il conduttore ha rimarcato dicendo «se no sarebbe Padovàn».
«È un fatto ben noto che non c’è campo delle conoscenze umane in cui il primo venuto creda d’aver maggior titolo ad esprimere senza studio scientifico una propria opinione che nelle questioni concernenti la lingua materna.» (Otto Jespersen)
Carnby ha scritto:L'origine e la caduta di v non c'entrano per nulla, il cognome si pronuncia Padoàn in ogni caso (v. DOP); inoltre sul fatto che sia d'origine piemontese ci sono molti dubbi.
Prima d’apprendere delle sue origini piemontesi, avrei creduto anch’io che fosse veneto.
Carnby ha scritto:Se c'è qualcuno che usa Twitter può farglielo presente? Ho letto che Civati interagisce volentieri con gli utenti.
Proverò a scrivergli io. :)
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Mi sembra anche più logico supporre che il cognome sia di derivazione dialettale per padovano, piuttosto che chissà quale origine piemontese.
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Scusate, senza volontà d'offendere, ma non vi pare che voler correggere un cognome, anche se solo nell'accento abbia un 'che' di mussoliniano?

Anche un accento è una traccia storica della quale non è detto che si conosca l'origine e volerla cambiare presuppone che sia un errore.

Con la stessa logica andrebbero corretti tanti altri cognomi che hanno forma italiana ma accenti "sbagliati" o vocali più aperte o meno rispetto alla regola.

Per i cognomi dunque non dovrebbe valere la regola, ma solo la tradizione, che li fa passare di bocca in bocca e che può contenere informazioni che non vanno cancellate, perché potrebbero essere l'ultima traccia rimasta della vera origine.

Saluti.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Ma qui sono Civati e Renzi che hanno (s)corretto un cognome attribuendogli un'accentazione sballata, perché tutti i conduttori radiofonici pongono correttamente l'accento sull'ultima vocale -àn.
E poi un conto è voler correggere la pronuncia di un marchio ormai noto con una certa pronuncia Bènetton, un conto è correggere l'errata pronuncia di un cognome.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Scilens ha scritto:Scusate, senza volontà d'offendere, ma non vi pare che voler correggere un cognome, anche se solo nell'accento abbia un 'che' di mussoliniano?
No, la reductio ad Hitlerum, no, la prego :D. La questione della pronuncia di toponimi (e cognomi) non di origine toscana è stata esposta con grande chiarezza del nostro Infarinato, qui.
Avatara utente
bubu7
Interventi: 1454
Iscritto in data: gio, 01 dic 2005 14:53
Località: Roma
Info contatto:

Re: «Pàdoan»

Intervento di bubu7 »

Carnby ha scritto: ...il cognome si pronuncia Padoàn in ogni caso (v. DOP)
Anche il DiPI riporta quest'unica pronuncia.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5278
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

PersOnLine ha scritto:Mi sembra anche più logico supporre che il cognome sia di derivazione dialettale per padovano, piuttosto che chissà quale origine piemontese.
Sicuramente l'origine è veneta, voce locale per padovano, però può darsi che il padre del ministro in questione sia nato in Piemonte e che la stessa consapevolezza della «veneticità» dell'antroponimo si sia perduta col tempo.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Pur sentendomi puntato addosso l'indice accusatore di Jespersen, mi permetto una piccola osservazione. Come argutamente sottolineava Infarinato nell'intervento ricordato da Ferdinand Bardamu, nella scrizione Como confluiscono tanto il nome locale della città (con conseguente pronuncia colla o chiusa) quanto quello italiano (o aperta): in questo senso, il Como italiano può essere considerato una traduzione del Como comasco, sebbene meno appariscente di un caso come Londra/London. Fin qui è farina di Infarinato. La modesta pagnotta che vorrei sfornare colla stessa farina è questa: nel momento in cui "assumiamo" in italiano un cognome di origine dialettale, non sarebbe opportuno garantirne la corretta pronuncia con quel minimo di aggiustamenti imposti dalla lingua d'arrivo? Nel caso specifico, "l'ortografia italiana prevede l'obbligo di segnare l'accento in un numero limitato di casi; per alcuni (polisillabi tronchi e monosillabi bivocalici) l'accordo è generale [...]" (Serianni, Grammatica Italiana, I, 177, grassetto mio). Si segni dunque l'accento su Padoàn, e bando alle incertezze.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5278
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Animo Grato ha scritto:Come argutamente sottolineava Infarinato nell'intervento ricordato da Ferdinand Bardamu, nella scrizione Como confluiscono tanto il nome locale della città (con conseguente pronuncia colla o chiusa) quanto quello italiano (o aperta): in questo senso, il Como italiano può essere considerato una traduzione del Como comasco, sebbene meno appariscente di un caso come Londra/London.
Da qualche parte ho sentito dire che il nome comasco è Còmm mentre il nome in italiano regionale è Cómo.
Animo Grato ha scritto:Nel caso specifico, "l'ortografia italiana prevede l'obbligo di segnare l'accento in un numero limitato di casi; per alcuni (polisillabi tronchi e monosillabi bivocalici) l'accordo è generale [...]" (Serianni, Grammatica Italiana, I, 177, grassetto mio). Si segni dunque l'accento su Padoàn, e bando alle incertezze.
Non mi risulta che il segnaccento sia obbligatorio o previsto su parole polisillabiche non tronche; in ogni caso, ho trovato scritto qualche volta Scálfaro quand'era Presidente della Repubblica, con l'accento acuto, quasi a sottolineare che si trattava di un caso differente da quello obbligatorio in posizione finale di parola.
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5245
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:Da qualche parte ho sentito dire che il nome comasco è Còmm mentre il nome in italiano regionale è Cómo.
Sí, è cosí… per ragioni fonotattiche. :)
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

PersOnLine ha scritto:Ma qui sono Civati e Renzi che hanno (s)corretto un cognome.
Se il nome è stato stravolto allora è un altro paio di maniche.

;) Ferdinand. Infatti Mussolini era solo un riferimerimento storico.

Sono in linea di massima daccordo con Infarinato sulle traduzioni in italiano dei toponimi (sotto il loro nome vero, però, specialmente se differisce di più di un accento) e al limite potrei esserlo anche nel particolare caso di Esposito, sulla pronuncia. Però le stesse considerazioni non valgono affatto con tutti i cognomi, come nel caso dei Cenci, che non vuol dire stracci (cénci), perchè infatti deriva dal nome medievale Cèncio e in questo caso si può risalire all'origine proprio grazie all'accento che è stato tramandato, mentre in tanti altri non è così facile.
Soltanto il possessore del cognome è autorevole sulla sua pronuncia.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5278
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Infarinato ha scritto:Sí, è cosí… per ragioni fonotattiche.
Perché Còmm è in sillaba chiusa e Cómo in sillaba aperta?
ippogrifo
Interventi: 191
Iscritto in data: ven, 15 feb 2013 10:16

Re: «Pàdoan»

Intervento di ippogrifo »

Carnby ha scritto:Stasera su La7 il deputato del PD Giuseppe Civati ha detto apertamente (e con tono da saputello) che il cognome del ministro Padoan si pronuncia «con l'accento sulla prima a perché piemontese» (d'origine suppongo, dato che è nato a Roma). Il conduttore ha rimarcato dicendo «se no sarebbe Padovàn». L'origine e la caduta di v non c'entrano per nulla, il cognome si pronuncia Padoàn in ogni caso (v. DOP); inoltre sul fatto che sia d'origine piemontese ci sono molti dubbi.
Se c'è qualcuno che usa Twitter può farglielo presente? Ho letto che Civati interagisce volentieri con gli utenti.
L’affermazione riferita sembra quasi una battuta di Totò. Come se il Piemonte fosse un territorio caratterizzato da chissà quali eccentricità linguistiche . . . Ovviamente, in piemontese, “padovano”, “italiano”, “romano” et c. hanno l’accento sulla penultima sillaba. Sembra di ascoltare una sorta di giustificazione - linguisticamente illogica e infondata - in merito al vezzo di voler “sprovincializzare” a ogni costo questi tipi di cognomi. Non ne menziono altri, perché - prevedibilmente - si riceverebbero messaggi di persone assolutamente motivate a convincerci che - almeno nella loro famiglia - la sede dell’accento è stata spostata da cinque generazioni. Probabilmente, la “moda” è un po’ più recente e, inoltre, non so esattamente quanto il concetto legale di “usucapione” - cioè, poter disporre di un bene come di cosa propria con validi effetti giuridici - possa applicarsi ai cognomi delle persone. :wink:
E se qualcun altro della stessa famiglia - più attento a motivate esigenze storiche e linguistiche - non fosse d’accordo? :wink:
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5245
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Concordo con Ippogrifo. :)
Scilens ha scritto:Però le stesse considerazioni non valgono affatto con tutti i cognomi, come nel caso dei Cenci, che non vuol dire stracci (cénci), perchè infatti deriva dal nome medievale Cèncio e in questo caso si può risalire all'origine proprio grazie all'accento che è stato tramandato, mentre in tanti altri non è così facile.
Certo, vale (= può valere) anche per un cognome come Neri, ma ciò non contraddice affatto il mio ragionamento: si tratta semplicemente d’individuare l’etimo giusto. ;)
Scilens ha scritto:Soltanto il possessore del cognome è autorevole sulla sua pronuncia.
La rimando all’ottima osservazione d’Ippogrifo qui sopra.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 22 ospiti