Strafalcione cruscante?

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Strafalcione cruscante?

Intervento di Carnby »

Claudio Marazzini ha scritto:[...] Proprio prima di scrivere queste poche righe, ho ascoltato una trasmissione televisiva in ci un esperto di auto elettriche parlava del livello “tennico” (pronunciava così, al posto di “tecnico”, con assimilazione settentrionale; è una tipica pronuncia locale, semicolta) e confondeva la “durevolezza” con la “durata”.

(«L'informatore», Unicoop Firenze, novembre 2018, p. 3.)
Non so quanto sia giusto prendere come esempio di «pronuncia semicolta» un ipercultismo come tecnico, con tanto di nesso /-kn-/ estraneo al «secondo sistema fonologico dell’italiano»; in ogni caso l’assimilazione /-nn-/ è un tratto centrale (toscano e mediano), non settentrionale (cosa che Marazzini, essendo nato a Torino, dovrebbe conoscere bene): nel Settentrione semmai si dirà te[gn]ico o, nel registro più rustico, te[n]ico. Per completezza, aggiungo che nei dialetti meridionali si inserisce solitamente una vocale, raddoppiando la prima consonante, per pronunciare il nesso «difficile»: quindi te[kkən]ico nei dialetti alto-meridionali e te[kkɪn]ico in quelli basso-meridionali.
Ligure
Interventi: 402
Iscritto in data: lun, 31 ago 2015 13:18

Intervento di Ligure »

Ovviamente risulta impeccabile quanto riferito in merito all'assimilazione nei cultismi relativamente alla storia e all'evoluzione della lingua italiana su matrice di tipo toscano.

Terrei soltanto a un'osservazione relativa al concetto di settentrionalità - in senso linguistico - e a quello di attualità.

Mentre il concetto di settentrionalità non può che risultare scontato in senso geografico, chi l'approfondisca un minimo con serietà - tanto in senso attuale come in quello dell'evoluzione linguistica storica - non può che convenire sul fatto che si tratta di una generalizzazione sostanzialmente indebita.

La quale trae in errore assai più di quanto possa spiegare con un accettabile livello di tratti linguistici effettivamente condivisi sul territorio.

Cerco di essere ancora più chiaro: quasi ogni volta che si cerca d'identificare un tratto comune quale settentrionale, balzano alla mente le innumerevoli e profonde differenze insite in questo panorama linguistico tanto - e da sempre - variegato.

Ormai, risulta davvero molto difficile aver a che fare con persone che non riescano a pronunciare il nesso /-kn-/ di /'tɛkniko/; molto diffusa, per altro, la pronuncia /'tekniko/ (mentre non ho mai avuto occasione di ascoltare /'tegniko/).

Si tratterebbe, comunque, di persone ormai fuori dalla vita attiva, praticamente ormai fuori dalla nostra storia.

Diverso è quanto, invece, si riferisce alla multiforme dialettalità settentrionale.

Oggigiorno studiacchiata, talvolta celebrata dai non molti fautori, ma, sostanzialmente, assai poco praticata data l'esigenza di convenzioni condivise.

Neppure essa risulta/risultava assolutamente generalizzabile. Intendo dire che, per il solo fatto di essere nato a Torino, uno poteva - probabilmente - intendersi di torinese o, al massimo - se dotato e interessato -, di piemontese.

Ammesso che fosse di ceppo originario e provenisse da una famiglia ancora attaccata al linguaggio tradizionale. Cioè - per dire le cose come stavano - di situazione socioeconomica prevalentemente modesta.

Ma, comunque, altre realtà linguistiche settentrionali sarebbero, comunque, rimaste per lui notevolmente aliene. Cioè tutte quelle delle altre città e delle altre regioni.

Nel dialetto genovese, ad es., si pronunciava /'tenniku/. Certo, a motivo della geminazione anetimologica dei cultismi, ma l'effetto collimava esattamente con quello dell'assimilazione.

Nell'italiano locale nessuno - men che meno le persone di origine toscana (non, poi, così poche), che hanno, da sempre, puntato a una completa assimilazione - pronuncia /'tɛgniko/ né /'tɛniko/. Né localmente queste pronunce sono mai esistite.

Ora le persone più giovani pronunciano /'tekniko/. I più anziani /'teknikɔ/.

Nessuno, inoltre, dice /'tɛkniko/, mentre il dialetto degli ultimi accetta /'tekniku/ (sempre con /-k-/, mai con /-g-/).

P.S.: purtroppo, relativamente all'effettiva comprensione dell'universo linguistico settentrionale - estremamente differenziato -, nuoce assai più un'oncia di generalizzazione di quanto possano risultare utili grandi quantità di approfondimento.

P.P.S.: lungi da qualsiasi tipo di polemica e per quanto non possa essere questa la sede adeguata per gli opportuni approfondimenti, occorre segnalare che gran parte del Settentrione linguistico ha subito il processo di assimilazione. Esso non risulta sempre immediato a motivo del fatto che l'assimilazione ha comportato geminazione, ma, successivamente, ha operato il fenomeno di degeminazione.

Ad es., la voce ven. fato, degeminata, implica originaria assimilazione, ma la voce piem. fait e quelle liguri faitu e fætu /'fɛ:tu/ - genov. - no.

Però, ancora in provincia di Genova, ad es., a Rovegno - ma anche in altri posti -, si può ancora ascoltare la pronuncia fattu. Assimilata e tuttora geminata. A circa 50 km. dal capoluogo regionale risulta tuttora presente l'esito assimilato e geminato del tutto paragonabile a quello di Firenze!

Non ha alcun significato parlare di settentrionale in senso generale!

Men che meno se se ne conoscono alcuni aspetti!
Ultima modifica di Ligure in data mer, 31 ott 2018 18:49, modificato 1 volta in totale.
olaszinho
Interventi: 113
Iscritto in data: ven, 23 ago 2013 12:36
Località: Ostra (AN)

Intervento di olaszinho »

Chiedo venia in anticipo per la superficialità e la pochezza del mio intervento.
Mi capita di sentire pronunciare tennico solo da persone di una certa età, per lo più settentrionali, in particolare lombardi, come ad esempio Berlusconi. Personalmente, trovo la suddetta pronuncia molto dialettale e datata.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Mi sono accorto di aver, canepariamente, generalizzato anch’io. :oops:
Ligure
Interventi: 402
Iscritto in data: lun, 31 ago 2015 13:18

Intervento di Ligure »

La possibilità di generalizzazione - come gli argomenti contrari, se adeguati - rimane un pilastro fondamentale del discorso linguistico, che consente, in entrambi i sensi, chiarimenti e/o ampliamenti della prospettiva.

:wink:
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 5 ospiti