Milanese: modello quasi perfetto d’italiano standard?

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olaszinho
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Milanese: modello quasi perfetto d’italiano standard?

Intervento di olaszinho »

Buongiorno.
Che cosa pensate delle affermazioni del moderatore di questo sedicente fòro linguistico? In sostanza, si sostiene che il sistema di pronuncia milanese, dato il prestigio socio-economico di cui gode Milano, e più in generale il Nord Italia, è da considerarsi quello più imitato e prossimo alla perfezione.
Che ne è del sistema vocalico a 7 fonemi dell'italiano standard (per non parlare del raddoppiamento fonosintattico) basato sul fiorentino? A mio modesto avviso, non vi è nulla di più lontano del vocalismo lombardo, e in particolare milanese, rispetto all'italiano tradizionale. Certo i sistemi pentavocalici della Sicilia, Calabria meridionale, Salento e Piemonte sono forse ancora più distanti.
Ad onor del vero, numerosi linguisti di fama, fra cui Lepschy avevano già negato l'esistenza d'un sistema vocalico con 7 fonemi, basato sul fiorentino.

http://www.italianisticaonline.it/forum ... d=399&page
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Preferisco non esprimermi e godere in silenzio del fatto che quel sito è chiuso da quattro anni. :twisted:

P.S. Olaszinho, il collegamento ha una "a" di troppo nell'indirizzo. :wink:

P.P.S. Anzi, una cosa veloce la dico lo stesso.
Nella risposta che viene data all'utente non si dice che il milanese è un modello quasi perfetto di italiano standard, ma che «il luogo dove la pronuncia, ad alto livello socioeducativo e di formalità, è più vicina alla norma standard, senza però raggiungerla del tutto» è Milano. Mi pare una differenza significativa, perché non mette al centro un tipo di italiano regionale (il milanese, appunto), ma il luogo in cui è stata svolta l'indagine. Ora, considerando il fatto che una grandissima percentuale di "milanesi" è composta di persone che vengono da altre regioni, e immaginando che il campione rispecchi (volontariamente o no) questa multiregionalità, mi pare più plausibile che una media di quello che è, in pratica, lo spettro di tutte le parlate regionali crei l'illusione statistica di una lingua prossima alla pronuncia ideale.
Insomma, una variazione sul tema del "se io mangio due polli e tu non mangi niente, abbiamo mangiato un pollo a testa".
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Infarinato
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Re: Milanese: modello quasi perfetto d’italiano standard?

Intervento di Infarinato »

olaszinho ha scritto:Che cosa pensate delle affermazioni del moderatore di questo sedicente fòro linguistico? In sostanza, si sostiene che il sistema di pronuncia milanese, dato il prestigio socio-economico di cui gode Milano, e più in generale il Nord Italia, è da considerarsi quello più imitato e prossimo alla perfezione.
Il realtà, il moderatore di quel fòro si limita a riportare due tesi altrui: quella del Lepschy, legittima ma minoritaria, dell’inesistenza in Italia di una «pronuncia ‘standard’, diversa dalle pronunce regionali locali» (Saggi di linguistica italiana, «Il Mulino», Bologna 1978, p. 95), e quella sostenuta da Nora Galli de’ Paratesi nel suo famoso Lingua toscana in bocca ambrosiana («Il Mulino», Bologna 1985), secondo cui Milano è «il luogo dove la pronuncia, ad alto livello socioeducativo e di formalità, è piú vicina alla norma standard, senza però raggiungerla del tutto»… «norma standard» che però per la Galli de’ Paratesi è sempre il «fiorentino emendato».

Alla confutazione punto per punto della tesi della Galli de’ Paratesi dedica un intero saggio [l’immenso] Arrigo Castellani (Sulla pronuncia dell’italiano, «SLI», XVII 1991, 275–81), in cui dimostra come, adottando i criteri scientifici giusti (campione di parlanti cólti, fonemi invece delle varianti di posizione, indicazioni indirette e dirette fornite dalla scrittura), sia facile rendersi conto che la pronuncia fiorentina è quella che si avvicina di piú alla pronuncia modello.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

C’è anche da dire che non è mai esistito un manuale di pronuncia italiana basato su modelli strettamente settentrionali. Ce n’è stato uno che sosteneva la pronuncia romana (Bertoni e Ugolini), ma nessuno che sostenesse quella milanese.
olaszinho
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Intervento di olaszinho »

Animo Grato ha scritto:Nella risposta che viene data all'utente non si dice che il milanese è un modello quasi perfetto di italiano standard, ma che «il luogo dove la pronuncia, ad alto livello socioeducativo e di formalità, è più vicina alla norma standard, senza però raggiungerla del tutto» è Milano.
A mio modesto avviso, anche il milanese emendato o frutto della contaminazione dei vari dialetti italici è ben lontano dall'italiano standard.

In realtà, ho preso a pretesto le affermazioni del moderatore del fòro citato per sentire un po' le opinioni dei partecipanti di Cruscate sull'argomento. Ovviamente, la questione del fiorentino emendato o del milanese, come modello d'italiano moderno, è già dibattuta da tempo, come è stato puntualmente sottolineato da Infarinato.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Mi domando quanto si avvicini alla “norma standard” un milanese quando dice cassètto, stèsso, spèsso, perchè, sapèssi, orècchio, bellèzza, pazzèsco, quèsto ecc. (o, viceversa, béne, témpo, ecc.). :roll:
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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