/neo-/ o /nɛo-/, secondo che regola?

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G. M.
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/neo-/ o /nɛo-/, secondo che regola?

Intervento di G. M. »

Scorrendo le voci del DOP che iniziano col prefisso neo-, vedo che alcune pronunce sono indicate con e chiusa, altre con e aperta. Qualche esempio:
con /e/: neologico, neologismo, neogenico, neonato, neotenia, neoterico;
con /ɛ/: neodimio, neofilia, neolatino, neolitico, neologia, neoprene.
Noto, inoltre, che non sono ammesse doppie pronunce, ma sempre solo una delle due. Sapete dirmi cosa determina l'apertura o chiusura della e?
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Millermann
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Intervento di Millermann »

Ha consultato anche il DiPI? Ci sono alcune differenze: a una prima occhiata pare che le pronunce con /nɛo-/ siano piú rare, e si alternino sempre con quelle in /neo-/. Ad esempio:
nɛofiˈlia, ne-
neoloˈʤia. nɛo-
neoloˈʤizmo. nɛo-
Mentre abbiamo:
neoˈlɔʤiko
neoˈnato
neoˈprɛne

Il fatto è che il prefissoide, in sé, presenta una e aperta, che però nelle varie formazioni risulta atona.
Potrebbe forse essere una questione di accento secondario, quindi? :?
neoloˈʤia ~ ˌnɛoloˈʤia
Ovvero, alcune parole permetterebbero un accento secondario sulla prima e, altre (la maggioranza) no. :)
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G. M.
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Intervento di G. M. »

No, non avevo consultato il DiPI, proprio perché la cosa mi interessava da un punto di vista più tradizionale-normativo.
Millermann ha scritto:Potrebbe forse essere una questione di accento secondario, quindi? :? [...] Ovvero, alcune parole permetterebbero un accento secondario sulla prima e, altre (la maggioranza) no. :)
È possibile; quello che mi sfugge è proprio il criterio in base al quale ciò viene determinato dal DOP. :P
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

In linea di massima, perché si formi un accento secondario ci vuole una sillaba atona che lo separi dal primario.
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Millermann
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Intervento di Millermann »

Ciò rende improbabile che neolitico e neoprene (entrambi con la e aperta per il DOP) possano ammettere un accento secondario (a meno che non si prenda in considerazione anche la sillaba -o- :?).
Questa possibilità pare invece coerente con le indicazioni del DiPI.
In ogni caso, ho il sospetto che non esista una vera e propria "regola" in proposito, e che il DOP abbia scelto la sua pronuncia tradizionale caso per caso (sempre che possa esistere una pronuncia "tradizionale" di un materiale sintetico come il neoprene :P) . Che ne pensate?
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G. M.
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Intervento di G. M. »

Millermann ha scritto:In ogni caso, ho il sospetto che non esista una vera e propria "regola" in proposito, e che il DOP abbia scelto la sua pronuncia tradizionale caso per caso (sempre che possa esistere una pronuncia "tradizionale" di un materiale sintetico come il neoprene :P) . Che ne pensate?
Non lo so; quale che sia la spiegazione, resta il fatto che l'avranno pur determinato in base a qualcosa... a meno che scegliere caso per caso non sia significato scegliere a caso! :P
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Millermann ha scritto:Ciò rende improbabile che neolitico e neoprene (entrambi con la e aperta per il DOP) possano ammettere un accento secondario (a meno che non si prenda in considerazione anche la sillaba -o- :?).
Nei casi che riportate come "vocale aperta", in realtà viene indicata la vocale con apertura intermedia.

Un altro fattore che può introdurre variabilità è il senso di composizione: cioè, in quale misura viene sentita una parola sola oppure una sequenza di due staccate.

Mi vengono in mente le espressioni neo-sindaco e neo-mamma, probabilmente sentite come parole separate e quindi tendenti all'apertura della vocale.
Si dirà "ma quelle sono scritte staccate". E' vero (tra l'altro il trattino mi pare una via di mezzo tra lo staccato e l'attaccato). Quando si parla, però, non si ha necessariamente il testo scritto sotto e in mente una dicotomia "questo è una parola" "queste sono due".

Nel mondo delle composizioni c'è un area grigia, secondo me.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non si capisce, in effetti, perché ci dovrebbe essere una differenza tra neologia e neologismo, visto che, nella pronuncia tipo, questa ‘e’ è di grado intermedio. Noto che nello Zingarelli undicesima edizione (l’ultima affidabile), le trascrizioni fonematiche di Piero Fiorelli recano /e/ in tutti i composti inizianti per neo-.

Sarebbe forse il caso di scrivere alla redazione del DOP per chiedere conto di quest’anomalia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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G. M.
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Intervento di G. M. »

Marco1971 ha scritto:Sarebbe forse il caso di scrivere alla redazione del DOP per chiedere conto di quest’anomalia.
Io in passato ho provato a scrivere un paio di volte alla redazione del DOP, ma non ho avuto molto successo, non mi hanno mai risposto. Se vuole provare lei... :wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Fatto. :)

Gentile Redazione,

noto con sorpresa che, nella trascrizione dei composti con 'neo-', la 'e' di 'neo-' fuor d'accento tonico viene resa in modo diverso, ad esempio in neologia (con 'e' semiaperta) e in neologismo (con 'e' semichiusa). Le trascrizioni fonematiche di Piero Fiorelli nell'undicesima edizione dello Zingarelli, invece, recano tutte /e/ per le voci inizianti per 'neo-'.

Vi domando dunque secondo quale criterio la 'e' di neologia e quella di neologismo non avrebbero, nella pronuncia normativa tradizionale dell'italiano, lo stesso preciso suono di grado intermedio tra 'chiuso' e 'aperto', come avviene per le 'e' e le 'o' su cui non cade l'accento tonico (o un eventuale accento secondario).

RingraziandoVi per l'attenzione e in attesa di un Vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Marco1971 ha scritto:Fatto. :)

[…]

Vi domando dunque secondo quale criterio la 'e' di neologia e quella di neologismo non avrebbero, nella pronuncia normativa tradizionale dell'italiano, lo stesso preciso suono di grado intermedio tra 'chiuso' e 'aperto', come avviene per le 'e' e le 'o' su cui non cade l'accento tonico (o un eventuale accento secondario).
Il grado intermedio è per l'accento secondario, nei composti.
Scritta così, sembra che tutte le atone siano di apertura intermedia.

Io formulerei diversamente: "... come avviene per le 'e' e le 'o' su cui cade l'accento secondario nelle parole composte".
Anche la loro guida alla trascrizione indica le intermedie su perdigiorno e portafortuna.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ha ragione. Ho scritto troppo frettolosamente. Ma tanto non penso che risponderanno.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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