«Monitorare»

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Marco1971
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«Monitorare»

Intervento di Marco1971 »

A parte che non uso mai questo verbo, ieri m’è sorto il dubbio sulla sua accentazione al presente, e ho scoperto che il DOP dà solo (io) monitóro e non ammette (io) monítoro, unica pronuncia data dal GRADIT, dal Devoto-Oli, dal Garzanti in linea e anche dal Battaglia (Supplemento 2004)… Dobbiamo dedurne che l’accentazione piana (con ‘o’ chiusa) è una «ricostruzione doppiana»? Detto altrimenti: qualcuno ha mai sentito dire (io) monitóro? :roll:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

No; ma del resto non è molto diffuso l'uso in prima persona del verbo monitorare, mi pare.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vero. Infatti lo dice anche il Treccani in linea (che però sull’accentazione non si pronuncia):
monitorare v. tr. [der. di monitor]. – Altra forma per monitorizzare, usata quasi esclusivam. nell’infinito e nel part. pass. (o tempi composti con questo).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Ma nemmeno cosí sparuto. Comunque, ho sempre sentito monítoro.
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bubu7
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Re: «Monitorare»

Intervento di bubu7 »

Il DiPI, nelle Aggiunte e correzioni, riporta monitóro come pronuncia tradizionale. Lo stesso dizionario riporta come pronuncia moderna monìtoro.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ma se monitorare è attestato dal 1990, come può esisterne una pronuncia tradizionale effettivamente usata? Io, come tutti sanno, sono tra quei pochi che tuttora usano la pronuncia tradizionale; ma, in mancanza d’una solida tradizione orale per il verbo in questione, mi domando che senso abbia definire io monitóro, appunto, «tradizionale». Come dicevo piú sopra, penserei invece a una ricostruzione sul modello del sostantivo monitóre, piuttosto che a un uso effettivo e riscontrabile.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di bubu7 »

La sua osservazione è giusta. Proverò a rigirare la domanda a Canepari.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Intervento di bubu7 »

Marco1971 ha scritto: Come dicevo piú sopra, penserei invece a una ricostruzione sul modello del sostantivo monitóre, piuttosto che a un uso effettivo e riscontrabile.
Bravo, Marco. :)
È in un'accezione più ampia, intesa come ricostruzione filologica partendo da parole simili, che andrebbe presa, in questo caso, la definizione di pronuncia tradizionale.
Questa è la risposta del Canepari come giustificazione della pronuncia riportata sul nuovo DOP. E il fatto che nel nuovo DOP è presente quell'indicazione di pronuncia è alla base della segnalazione come 'tradizionale' di questa pronuncia nelle Aggiunte al DiPI.
Naturalmente il Canepari, che sta coi piedi per terra, fornisce anche la pronuncia moderna. :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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