Discutibile, ma almeno che se ne lavano le mani è finalmente nero su bianco. Sarà loro arrivata qualche lamentela?Avviso ai lettori:
Se la redazione dedica una scheda di approfondimento a una parola non significa che ne sta promuovendo l’uso. Le schede sono pensate come strumenti di comprensione e approfondimento di una lingua, la nostra, che è in continua evoluzione. Le parole che fanno parte dell’italiano, come di qualsiasi lingua naturale, non possono essere “decise” o “scelte” dall’alto, ma sono quelle che spontaneamente si attestano negli usi dei parlanti, sulla base delle normali dinamiche di funzionamento delle lingue.
Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
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Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
Nella sezione del sito della Crusca dedicata alle parole nuove, in alto:
«[...] o italici segni / rivendicarvi io seppi / nella vostra vergine gloria!» (G. D'Annunzio, Laus Vitae, vv. 7979-81).
- Ferdinand Bardamu
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Re: Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
Hanno pure ragione, ma non possono ignorare che il loro statuto di autorità in materia fa sí che, a torto o a ragione, ogni cosa che scrivono abbia il crisma dell’ufficialità, per cosí dire. Noto poi che fra tutte le parole possibili nella lista in questione figurano molti, agghiaccianti occasionalismi, mentre gli anglicismi non sono mai corredati da una proposta di traduzione. Anzi, spesso se ne loda pure l’«efficacia», come accade per lockdown che «[s]i mostra particolarmente efficace come parola chiave per indicare il peculiare stato del paese a seguito dei provvedimenti presi per contenere l’emergenza della pandemia da Sars-Cov-2».
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Re: Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
Meglio non parlare di cose come bufu, di cui già non se ne sente piú parlare.Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑lun, 22 feb 2021 13:42 [F]igurano molti, agghiaccianti occasionalismi

Re: Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
L'Accademia della Crusca ha scritto: Le parole che fanno parte dell’italiano, come di qualsiasi lingua naturale, non possono essere “decise” o “scelte” dall’alto...
Però, se avessero ragione su questo punto, parole come regista, autista, lockdown (alcuni, col potere di farlo, in origine avranno scelto di non tradurlo) e altre non potrebbero attestarsi nell'uso... Che poi quello da loro repulso si ritenga (a torto o a ragione) un metodo anacronistico e poco debito è un altro discorso (e per coerenza andrebbe osteggiato anche nel caso degl'inglesismi propagati forzosamente dall'alto dei media). Cioè, voglio dire, l'«alto» esiste, benché non vogliano aggiudicarselo loro.
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Re: Avviso ai lettori in «parole nuove» sul sito della Crusca
A ben vedere ha ragione lei: questa loro discolpa non riconosce il fatto che, semplicemente pubblicando un approfondimento su un certo anglicismo senza fornire alternative italiane, ne promuovono in effetti l’uso, sebbene non in maniera esplicita.
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