fare al posto di dire

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Moderatore: Cruscanti

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irene
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fare al posto di dire

Intervento di irene »

tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... però... da qualche tempo i giovani milanesi, invece di dire "egli mi ha detto", dicono "lui mi fa..."
questo costrutto l'ho riscontrato anche in un quarantenne bergamasco: io gli dico= mi ghe fo.
svorrei sapere se è una questione di gergo giovanile, di dialetto settentrionale, di ignoranza,... e se ha qualche ragione di esistere...
grazie mille
saluti a tutti!
ann
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Iscritto in data: ven, 04 feb 2005 10:59

Intervento di ann »

Per noi francesi questo uso di "fare" (faire) come sinonimo di "dire" (dire) è cosa commune e solo in certi casi "popolare" (cf. b, seconda parte nella citazione, piuttosto lunga, del Trésor de la langue française).
Non saprei, quindi, giudicare l'uso fatto da voi italiani, non suona male alle mie orrechie poiché mi è piuttosto familiare....
2. Dire, exprimer, formuler.
a) Faire + subst. déterminé. [Le syntagme verbal est l'équivalent d'un verbe d'action] Faire des compliments, des injures, des reproches; faire des adieux, des remontrances. Les veux-tu? Mais j'aimerais mieux te les redonner en te faisant de vive voix des observations (FLAUB., Corresp., 1853, p. 198). Ils causaient avec elle, faisant les demandes et les réponses, riant pour elle et pour eux (ZOLA, T. Raquin, 1867, p. 176) :
14. Tout en faisant des généralités, la vieille fille parlait de telle sorte que la femme de l'avoué en prit une bonne part. Ce moyen de conversation épuisé, la vieille fille ne parlait que de prêtres et d'affaires de sacristie.
CHAMPFL., Bourgeois Molinch., 1855, p. 27.
b) [En incise (souvent accompagné d'un adv.)] Dire, répondre. Fit-il, fit-elle. Lâchez ma main, fit brutalement Steeny, et il regretta aussitôt cette inconvenance (BERNANOS, M. Ouine, 1943, p. 1546). Pop. C'est pourtant vrai, que je lui fais, tu vas voir qu'ils vont nous cerner entre les deux étangs (AYMÉ, Jument, 1933, p. 57). Hé dis donc! qu'elle me fait comme ça, viens voir par ici, Ferdinand! (CÉLINE, Mort à crédit, 1936, p. 209).
c) [L'obj. est un subst. ou une onomat.] Pousser, émettre. Faire des oh! et des ah! faire les hauts cris; faire chut, ouf. J'entends le petit oiseau Qui fait pi i i i! (CLAUDEL, Annonce, 1948, IV, 2, p. 212). L'infirmière fit simplement : « Ts... ts... » et s'en alla (DRUON, Gdes fam., t. 1, 1948, p. 17).
pile ou face?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In italiano «lui mi fa» è un uso stàndaro, ma appartenente al registro colloquiale.
irene
Interventi: 20
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Intervento di irene »

certo! io parlo tranquillamente il francese, forse anche questo mi ha un po' traviato... uso spesso "fare"... ma sarà un francesismo moderno o è da tempo nel linguaggio colloquiale?... vedremo
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

Se ne è parlato anche qualche tempo fa nel forum della Crusca.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Il costrutto col discorso diretto ha la sua prima attestazione in Nievo (1831-1861):
«Ah gli è proprio oggi che deve tornare la mamma?» fece il Pierino battendo palma a palma e lasciando andare giú per le guance schiette come il suo cuore le sue ultime lagrime.
Il Battaglia dà anche esempi di Dossi, Jovine e Pavese.

Rispetto a dire e sinonimi, fare rimane comunque, a mio avviso, meno formale.

È probabile che sia d’origine settentrionale, ma fa ormai parte dell’italiano normale.
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