L'Italiano nel passato, nel presente e nel futuro

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Moderatore: Cruscanti

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Gabriele
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Iscritto in data: mar, 18 apr 2006 3:11
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L'Italiano nel passato, nel presente e nel futuro

Intervento di Gabriele »

Ancora molti di voi non mi conoscono, solo Marco1971 ha letto il mio intervento credo e lo ringrazio sentitamente per il benvenuto.

Non conosco bene le sezioni del forum, per cui chiedo un pò d'indulgenza se inizialmente sbaglierò.
Volevo qui aprire una discussione su la perdita della forza propulsiva della lingua italiana, ed anzi regressione della medesima, parlando sui motivi, giacchè delle implicazioni che ciò comporta ne abbiamo esempi in centinaia di forum "italiani", dove giovani si dilettano a parlare con una lingua che di italiano spesso ha solo la struttura. Per non parlare dei deleteri giornalisti della carta stampata e delle televisioni, che insinuano termini nuovi, come di tendenza, in luogo dei desueti (e perchè no, magari un pò "fascisti") termini italiani.
Io ho una mia idea ben precisa in merito, mi domandavo se Voi vi siete fatti la vostra.
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Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

Ripetersi non piace a nessuno, perciò le consiglierei di leggere le discussioni che le ho indicato, prima. Tanto sono molto interessanti.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Federico ha ragione, caro Gabriele: le conviene prima leggere quanto da lui indicato (altrimenti ci si ripete all’infinito). Poi saremo felici di proseguire la discussione coi suoi contributi. :)

P.S. Tutti sanno che sono un pignolo della lingua in queste stanze, e la prego di non aversene a male se le segnalo che ha scritto invece di po’. Cordialmente.
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Gabriele
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Iscritto in data: mar, 18 apr 2006 3:11
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Intervento di Gabriele »

Ha ragione, cattive abitudini docet.
Istria, Alto Isonzo, Fiume, Cherso, Nizzardo, Briga, Tenda, Moncenisio, Monginevro, Piccolo San Bernardo, Monte Tabor, Corsica, Malta, Canton Ticino.
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Tempo fa, esattamente il 23 agosto 2005, scrissi nel forum della Crusca un intervento in «italiano futuristico», che molti presero alla leggera; siccome è in tema e io sono convinto che non sia da considerare cosí fantascientifica un’ipotesi del genere (l’infiltrazione è piú subdola, inconscia e surrettizia di quanto comunemente si creda), lo riporto qui, con poche modifiche e aggiunte.
Se è antistorico ogni intervention sulla naturale evolution d’un language, aveva un’attitude antistorica anche Bruno Migliorini, che immise nell’usage le notissime e usatissime substitution di chauffeur e metteur en scène, e che auspicava che qualche journalist lanciasse isbergo in vece di iceberg. Da un altro viewpoint, si potrebbe dire che è storico tutto quello che è avvenuto, e quest’intervention artificiale «antistorica» è avvenuta, come ne sono avvenute altre e ne potrebbero avvenir altre ancora.

Ma perché accanirsi a difendere un language, e non sedersi nell’armchair e guardarlo tramontare ed estinguersi? Perché un language non è solo un system di morph combinati secondo certe rules; è anche il tool che un people utilizza [usare sarà morto e sepolto] per esprimersi nelle varie circumstance della sua life, un tool che utilizza anche per pensare, per sognare e per amare; un tool, in qualche way, nel quale l’individual riconosce anche se stesso [senz’accento apposta ;)].

Il nostro language è rimasto morfologicamente immutato per oltre otto century; ora comincia piano piano a trasformarsi anche fonotatticamente. In questo language infestato dall’empire delle chips, degli hamburger, dei cheap movies io non mi riconosco affatto: e mi arrògo il right di difendere quello che io (ma non solo io!) percepisco come la mia identity non solo linguistica, ma anche psicologica e affettiva. L’Italian è quello che è, chiaramente individuabile fra gli altri language; dai times di Dante a oggi ha subito pochi change, e tutti quelli che ha subito non ne hanno stravolto la structure e l’identity; quello che sta accadendo ora è invece un’evolution verso una lingua che, se si continua su questa strada, non potrà piú chiamarsi Italian, perché da quel language si sarà cosí tanto allontanato da renderlo un language distinto da esso (com’è successo nel passage dal Latin volgare all’Italian). Forse si chiamerà americhiano o itangliano. Certamente noi non ci saremo piú.

Se qualcuno è contrario al project che da tempo meditiamo, ha tutti i right di esserlo, come noi abbiamo tutti i right, storici o antistorici che siano, d’impegnarci per tutelare quello che costituisce la nostra culture e deep identity.
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Gabriele
Interventi: 28
Iscritto in data: mar, 18 apr 2006 3:11
Località: Ancona

Intervento di Gabriele »

Devo ammettere che è bruttissimo, scusi marco ma vedere la nostra lingua così orrendamente rivoltata è un insulto per gli italiani... Almeno per coloro che ancora non si arrendano all'annichilimento della lingua.
Istria, Alto Isonzo, Fiume, Cherso, Nizzardo, Briga, Tenda, Moncenisio, Monginevro, Piccolo San Bernardo, Monte Tabor, Corsica, Malta, Canton Ticino.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Gabriele ha scritto:Devo ammettere che è bruttissimo, scusi marco ma vedere la nostra lingua così orrendamente rivoltata è un insulto per gli italiani... Almeno per coloro che ancora non si arrendano all'annichilimento della lingua.
E non le pare che stiamo ruzzolando giú per simil china? Gabriele, il mio era solo un «esercizio» vòlto a prospettare quello che potrebbe accadere se non facessimo nulla. Ormai avrà capito che io italianizzo tutto! ;)
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