Associazione Radicale Esperanto: un possibile partenario?

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Associazione Radicale Esperanto: un possibile partenario?

Intervento di Modna »

La pagina iniziale della Esperanto Radikala Asocio, indirizzo democrazialinguistica.it, riporta una citazione che condivido appieno:
Il potere di dominare la lingua di un popolo offre guadagni di gran lunga superiori che non il togliergli province e territori o schiacciarlo con lo sfruttamento. Gli imperi del futuro sono quelli della mente.
Winston Churchill, Harvard University, 6 Settembre 1943
Inoltre tra i collegamenti della pagina appare anche centopercento.it, Dipartimento per l'italiano, anch'esso interessante.

Visti i loro scopi (qui la voce Wikipedia) credo si potrebbe contattarli, per informarli delle attività di Cruscate, invitarli a partecipare e creare, eventualmente, delle collaborazioni.
Cosa ne pensate?
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Marco1971
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Re: Associazione Radicale Esperanto: un possibile partenario

Intervento di Marco1971 »

Modna ha scritto:Inoltre tra i collegamenti della pagina appare anche centopercento.it, Dipartimento per l'italiano, anch'esso interessante.
Sono quelli che si sono appropriati la nostra lista di traducenti senza menzionare la fonte! :evil:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Modna
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Intervento di Modna »

Come non detto allora!! :evil:
Avete provato a chiarire il contenzioso? Per verificare eventuali ingenuità in assenza di malafede.
E l'associazione esperantista è collegata a "centopercento"?
Ultima modifica di Modna in data sab, 26 nov 2011 0:38, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, scrissi tempo fa all’interessato, chiedendogli gentilmente di apporre il collegamento alla nostra lista. Non ebbi mai risposta, e credo che il collegamento non sia stato aggiunto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Modna
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Intervento di Modna »

In questo caso, allora, la collaborazione non ha molto senso.
Peccato per grande comunanza di intenti; crede sia possibile trovare un interlocutore esperantista più credibile, come la Federazione Esperantista Italiana?
Anche il Partito Radicale mi è sembrato attivo riguardo alle questioni linguistiche.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non sono sicuro di capir bene il nesso tra esperanto e difesa dell’italiano. Mi perdoni. :oops:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Jonathan
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Intervento di Jonathan »

Ho sempre guardato alle associazioni esperantiste con una certa perplessità.
Abbiamo davvero bisogno di una lingua comune creata a tavolino per difenderci dall'inglese e da chi lo vuole imporre sugli altri idiomi?
All'uso d'una medicina (che cura gli effetti ma non le cause del problema) io tendo a preferire l'idea di sviluppare anticorpi efficaci, che lavorino a un livello piú profondo.

Fino a circa due anni fa, l'infiltrazione di numerosi anglicismi nell'italiano mi pareva un fatto normale e inevitabile (e certi strafalcioni di grammatica non mi turbavano piú di tanto, essendo io il primo a commetterli impunemente). Questo finché m'imbattei per caso nel sito Cruscate e cominciarono a risvegliarsi in me il gioioso orgoglio e il senso di responsabilità d'appartenere, pur senza merito, a una tradizione linguistica importante.
Soprattutto, grazie a questo fòro, ho iniziato a considerare certe dinamiche evolutive della lingua italiana all'interno di un quadro piú ampio, che tiene conto della situazione politica, sociale e culturale del paese.

Insomma, è attraverso una maggiore educazione che ho imparato ad amare di piú e a proteggere (nel mio piccolissimo, s'intende) la nostra cara favella. E quello che è successo a me può accadere ad altri.

A tal proposito, vorrei porre agli amministratori di Cruscate una domanda che mi solletica da tempo: non pensate che sia necessario, diciamo cosí, pubblicizzare questo spazio un po' di piú? Conosco membri della Dante Alighieri che non hanno mai sentito nominare questo sito.
Sarà forse un'idea bislacca, ma si potrebbe cominciare con l'aggiungere l'opzione 'mi piace' per segnalare il sito su Facebook, Twitter e analoghe reti sociali. Male non farebbe anche un leggero ritocco all'aspetto del sito per renderlo piú attraente e dargli un tono piú 'ufficiale' (ma senza snaturarne la semplicità ed eleganza di fondo che mi piacciono molto). Anche l'occhio, si sa, vuole la sua parte.
Avatara utente
Modna
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Intervento di Modna »

Attenzione, non sto proponendo di confluire nella causa esperantista, ma di associarsi in nome del comune obiettivo di democrazia linguistica. ;)
Io per primo non parlo esperanto, e condivido la metafora sugli anticorpi di Jonathan, tuttavia, man mano che mi informo sull'esperanto, ne apprezzo gli elementi di fondo.

Per rispondere a Marco: dalle informazioni disponibili, divulgate sia dagli esperantisti che da fonti terze, risulta come l'esperanto, lingua artificiale, si proponga come lingua ponte tra i diversi idiomi, con l'obiettivo principale di tutelarli e impedire la scomparsa tanto di quelli minori quanto di quelli che soffrono di una maggior passività o di "complessi di inferiorità". Questo perché, affermano, una lingua veicolare che sia espressione di una precisa cultura attua necessariamente una serie di pressioni sulle lingue connesse, erodendo rapidamente le loro basi linguistiche.
Negli ultimi anni il progetto esperantista pare coronato da un maggior riconoscimento a livello internazionale, entrando, tra l'altro, nel novero delle (nove) lingue ufficiali delle olimpiadi di Pechino del 2008. Tra gli esperantisti famosi si trovano Migliorini, Einstein, De Amicis, Tolstoj...insomma, devo confessare che sono rimasto stupito. :D
Se foste interessati, qui alcuni collegamenti ai rapporti tra l'esperanto e l'ONU e tra la lingua di Zamenhof e l'UE.

Poiché è difficile aspettarsi che la maggioranza dei parlanti mostri, in tempi brevi, una presa di "coscienza linguistica" come quella di Jonathan e di molti altri (me compreso), non mi dispiace che il progetto esperantista si sviluppi e goda di popolarità.
La mia proposta di collaborazione, dunque, nasce dalle considerazioni sui possibili risultati conseguibili grazie al comune obiettivo di tutela dell'italiano, nonché da considerazioni sull'attivismo che contraddistigue le associazioni esperantiste.

Sono pienamente d'accordo con i suggerimenti espressi da Jonathan: io stesso ho beneficiato moltissimo della scoperta di Cruscate, trovandovi supporto e consigli...credo che un po' di pubblicità, e un ritocco in chiave estetica e ufficiale, gioverebbero sia al fòro che alla diffusione del tema della tutela della nostra lingua.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Ho studiato un po' di esperanto in gioventù, tempi eroici senza Internet, senza motori di ricerca. Ricordo che gli unici testi a disposizione erano una rivista dell'associazione dei ferrovieri esperantisti e El Popola Ĉinio (Dalla Cina Popolare).
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Intervento di Marco1971 »

Jonathan ha scritto: ...non pensate che sia necessario, diciamo cosí, pubblicizzare questo spazio un po' di piú? Conosco membri della Dante Alighieri che non hanno mai sentito nominare questo sito.
Sarà forse un'idea bislacca, ma si potrebbe cominciare con l'aggiungere l'opzione 'mi piace' per segnalare il sito su Facebook, Twitter e analoghe reti sociali. Male non farebbe anche un leggero ritocco all'aspetto del sito per renderlo piú attraente e dargli un tono piú 'ufficiale' (ma senza snaturarne la semplicità ed eleganza di fondo che mi piacciono molto). Anche l'occhio, si sa, vuole la sua parte.
Modna ha scritto: Sono pienamente d'accordo con i suggerimenti espressi da Jonathan: io stesso ho beneficiato moltissimo della scoperta di Cruscate, trovandovi supporto e consigli...credo che un po' di pubblicità, e un ritocco in chiave estetica e ufficiale, gioverebbero sia al fòro che alla diffusione del tema della tutela della nostra lingua.
Allora, rispondo a nome mio, e Infarinato interverrà se lo vorrà.

Sul primo punto, di pubblicizzare maggiormente questa piazza, da una parte sono d’accordo – per diffondere di piú la coscienza linguistica – e dall’altra non vorrei neanche che fossimo invasi dai «bimbi»: auspicherei che Cruscate mantenga [sic ;)] l’alto livello che lo contraddistingue da tutte le altre piazze virtuali dedicate all’italiano.

Sull’aspetto grafico e estetico, gradirei maggiori spiegazioni e suggerimenti. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Marco1971 ha scritto:Sul primo punto, di pubblicizzare maggiormente questa piazza, da una parte sono d’accordo – per diffondere di piú la coscienza linguistica – e dall’altra non vorrei neanche che fossimo invasi dai «bimbi»: auspicherei che Cruscate mantenga [sic ;)] l’alto livello che lo contraddistingue da tutte le altre piazze virtuali dedicate all’italiano.
Penso che sia meglio aprire un filone a parte al riguardo: è un argomento che può interessare molti, e che qui rischierebbe di deviare l'attenzione dal tema di questo filone.
Jonathan
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Intervento di Jonathan »

Modna ha scritto:Attenzione, non sto proponendo di confluire nella causa esperantista, ma di associarsi in nome del comune obiettivo di democrazia linguistica. ;)
Era stato molto chiaro, caro Modna, sono io che ho divagato. Grazie per le interessanti informazioni e i collegamenti. :D

Come suggerito da Andrea Russo, aprirò un nuovo filone nella sezione inter nos per rispondere ai commenti di Marco sulle mie modestissime proposte.
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