Elenco delle regole fantasma
Moderatore: Cruscanti
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C'è, ma non è quella indicata nella "regola fantasma" che ricordavo (che opponeva l'uomo agli altri animali): qui invece si parla di "ossa", in senso proprio, contrapposto a "ossi", in senso improprio o metaforico (di seppia, di pesca): tutti i vertebrati (dall'uomo al topolino) rientrano nella stessa categoria. Quindi "ossa" estende il suo dominio su alcuni casi da cui era stato escluso dalla regola fantasma. D'altro canto, non è vero che "ossi" non possa mai essere usato anche in senso proprio (come lascerebbe presupporre la schematizzazione del Sabatini-Coletti): sono chiaramente vere e proprie ossa gli "ossi" che si danno al cane, come giustamente riporta la voce (al punto 2) a cui rimanda il collegamento di PersOnLine.Novizio ha scritto:La differenza, secondo loro, c’è.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Parlare di "osso della pesca" è improprio, si chiama nòcciolo, come quello d'ogni altra frutta.
Ossi o ossa?
Le ossa del Santo o le ossa della fossa comune.
Gli ossi del cane, ma le ossa del pollo o del coniglio.
Come i bracci (del fiume, della gru ecc.) e le braccia (umane o dei primati).
Qui si dice ancora, anche se va a sparire, le mela, le sorba, le pera e, in generale, le frutta. E' italiano arcaico che ha le sue ragioni etimologiche, ma nello scritto non si usa, credo che una regola vera e propria non ci sia, si va a senso.
Ossi o ossa?
Le ossa del Santo o le ossa della fossa comune.
Gli ossi del cane, ma le ossa del pollo o del coniglio.
Come i bracci (del fiume, della gru ecc.) e le braccia (umane o dei primati).
Qui si dice ancora, anche se va a sparire, le mela, le sorba, le pera e, in generale, le frutta. E' italiano arcaico che ha le sue ragioni etimologiche, ma nello scritto non si usa, credo che una regola vera e propria non ci sia, si va a senso.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Anche al mio orecchio suona molto male.Scilens ha scritto:Parlare di "osso della pesca" è improprio, si chiama nòcciolo, come quello d'ogni altra frutta.
Il Treccani lo dà come regionale, ma non dice di quali regioni. Personalmente l'ho sentito nelle Marche, insieme a un'altra identica stranezza: le "bucce" dove io direi i "gusci" (i resti dei piatti di cozze e vongole).
Qui popolarmente il plurale in -a è quasi scomparso: si dice gli urecchi, gli ossi, i bracci, i diti, i calcagni, in qualsiasi contesto. Resistono meglio le budella (ma budelli nel senso di «donne di malaffare»), le mura (della città) e le fondamenta. Per frutta il singolare è una frutta e al plurale si usa il collettivo la frutta.
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Il tema del filone era il plurale di "osso", ma accolgo sempre favorevolmente queste digressioni - saranno poi cavoli degli amministratori rimettere le cose in ordine!valerio_vanni ha scritto:Anche al mio orecchio suona molto male.Scilens ha scritto:Parlare di "osso della pesca" è improprio, si chiama nòcciolo, come quello d'ogni altra frutta.

Orbene, sicuramente è improprio, dal punto di vista scientifico, parlare di "osso della pesca", ma è vero che esiste una varietà di pesche comunemente chiamata "staccalosso" (per la facilità con cui la polpa si separa dal nocciolo) o "spaccalosso" (perché a volte il nocciolo si spacca a metà). Confesso la mia ignoranza in ambito ortofrutticolo: non so se i due nomi siano alternative regionali per la stessa pesca o se identifichino due varietà diverse, ma poco importa: il nòcciolo* della questione è che con "osso" si intende proprio il nocciolo (appunto!), e che si tratta di un'espressione cristallizzata: se al banchetto del mercato parlassi di "pesca staccanocciolo" (o "spaccanocciolo") mi guarderebbero con tanto d'occhi. Quindi scientificamente è senz'altro un'aberrazione, ma linguisticamente non sarei così severo.
* O nocciòlo?

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