Insegnare l'italiano agli stranieri

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Moderatore: Cruscanti

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SinoItaliano
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Insegnare l'italiano agli stranieri

Intervento di SinoItaliano »

Buon giorno a tutti!
Tra qualche mese ho intenzione d'andare a insegnare in una scuola d'italiano, sita qui in Cina.
Data la mia esperienza nulla nell'insegnamento, e per la mia intrinseca scarsa competenza linguistica in italiano, lo insegnerò soltanto a un livello base, come L2, per i parlanti non-madrelingua.
Noto che molti utenti del forum sono docenti (anche se tuttavia non so se insegnano a Italiani o a stranieri) e quindi volevo chiedervi un po' di consigli. :)
Magari su come insegnare, cosa insegnare, metodi di insegnamento, ecc.
E poi al termine del corso, questi studenti dovranno sostenere l'esame PLADA, che non so cosa sia :?

Da quanto ho capito, forse il «cosa» insegnare è deciso dalla scuola.
Però sarei interessato a trovare un metodo interattivo, accattivante, che faccia appassionare gli studenti.
Non voglio diventare l'insegnante che ripete le nozioni a macchinetta e rende la lezione soporifera, come alcuni che ho avuto a scuola e all'università. :)
Anche se purtroppo il metodo cinese di imparare le lingue, cioè memorizzare una grande quantità di vocaboli e idiomi ogni giorno, non aiuta...

Mentre la cosa che sento piú frequentemente dagli insegnanti madrelingua che lavorano in Cina è: «vado a ripassarmi la grammatica italiana». ;)
(Che anche a me non farebbe male.)

Vi ringrazio per i preziosi consigli che mi vorrete dare!
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Avatara utente
Modna
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Intervento di Modna »

Buongiorno anche a lei! :)

Non sono un professore, quindi non posso darle consigli in quel senso, ma posso darle informazioni sul PLIDA. ;)
L'acronimo sta per Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri, ed è una certificazione della competenza in italiano come lingua seconda (L2) di livello mondiale, nata su iniziativa della Dante per rispondere alla crescente richiesta di apprendimento dell'italiano da parte degli stranieri.
Qui la pagina del sito della Società Dante Alighieri (che se ne occupa), con informazioni e spiegazioni. Le do anche l'indirizzo del sito dedicato, plida.it/plida, del quale però mi rammarico un poco: potevano davvero evitare di scrivere Home quando sul sito della Dante c'è correttamente scritto Inizio, e tradurre anche newsletter, davvero non necessario. :evil: Com'è possibile che proprio in questi siti siano così approssimativi riguardo alla terminologia impiegata? :?

In bocca al lupo per il suo impegno didattico! :D
Ultima modifica di Modna in data mer, 28 mar 2012 11:17, modificato 1 volta in totale.
Cosimo Piovasco
Interventi: 7
Iscritto in data: sab, 24 mar 2012 11:37

Intervento di Cosimo Piovasco »

Le direi, se non è ad un ottimo livello di conoscenza tecnica, di non insegnarla, per una semplice questione di rispetto verso il discente. Se poi si sentisse in grado lo stesso di farlo, dovrebbe certamente ripassare, per settimane, la grammatica italiana, e prima di ogni lezione preparare l'argomento che deve poi spiegare. Quanto al metodo, l'importante è che sia efficace, non accattivante (quello credo verrà poi dall'effettiva pregnanza delle lezioni).
Avatara utente
SinoItaliano
Interventi: 384
Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
Località: Pechino

Intervento di SinoItaliano »

Ringrazio Modna per la spiegazione, e Cosimo per i consigli.

Tuttavia, insegnare una lingua a stranieri non è la stessa cosa che insegnarla ai madrelingua (in questo caso non avrei mai la capacità necessaria).
Quindi il mio dubbio è: su cosa concentrarsi?
Forse l'esperienza italiana dell'insegnamento dell'inglese dovrebbe farsi riflettere, cioè non è utile insistere tanto sulla grammatica, quando poi anche sapendo scrivere una frase perfettamente corretta grammaticamente, poi quando gli studenti vanno all'estero non riescono a comunicare.

E qui si perde lo scopo fondamentale delle lingue: comunicare.
Quindi magari insegnare l'italiano a chi parte da zero, avevo pensato che potrei insegnare principalmente il lessico e la fonetica (che viene trascurata nelle scuole italiane), e fare conversazione.
Che ne pensate?

Avevo già pensato a delle risorse bibliografiche, magari un buon dizionario (Treccani? Garzanti? Zingarelli?), la grammatica del Serianni, il DiPi o il DOP per la pronuncia, ecc.
Ho trovato anche il videocorso "Italiano in famiglia" molto utile, potrò predere esempio da lì.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Dario Brancato
Interventi: 71
Iscritto in data: mar, 25 set 2007 1:45

Intervento di Dario Brancato »

Il settore della glottodidattica è sterminato: in Italia, le università Ca' Foscari di Venezia e quella per stranieri di Siena offrono ormai da tanti anni corsi di formazione per insegnanti di italiano come lingua seconda, riconosciuti anche dal governo italiano. Per farsi una prima idea di chi si troverà davanti in classe, le consiglio quantomeno di prendere visione del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue: il testo completo in inglese si trova qui.
Le grammatiche e i dizionari da lei indicati vanno bene per un pubblico di specialisti o al limite di studenti di livello avanzato, ma per chi si appresta a muovere i primi passi nella nostra lingua sarebbero quantomeno sproporzionati all'obiettivo comunicativo che ci si prefigge. In altre parole, a che serve il DOP se lo studente deve imparare a dire "Ciao come stai?". Poche nozioni di fonetica e di grammatica (sulle quali ovviamente si può e si deve tornare in futuro) spiegate a lezione sono più che sufficienti.
In bocca al lupo e buon lavoro!
Avatara utente
SinoItaliano
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Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
Località: Pechino

Intervento di SinoItaliano »

La ringrazio per il collegamento fornitomi e per l'incoraggiamento!

Se non sbaglio, anche c'è anche l'Università per Stranieri di Perugia, vero?

Ovviamente, non raccomanderei quegli strumenti ai miei studenti, ai quali basterebbe un buon dizionario cinese-italiano e viceversa.

Li userei piuttosto per me, per consultarli in caso di dubbio, e appunto, per ripassare/imparare alcune cose che non m'hanno insegnato a scuola.

Per quanto riguarda il DOP o il DiPi, l'ho citati come possibili riferimenti per la pronuncia standard per gli studenti.
Anche se ancora non insegno l'italiano, ho spesso amici stranieri che mi chiedono come si pronuncia zio? /'dzio/ o /'tsio/
Come si pronuncia casa? /'kasa/ o /'kaza/
Alla fine ero costretto a dirgli, io dico cosí, però si dovrebbe dire cosí in italiano standard (io dico /kaza/ invece di /kasa/)... oppure in alcuni casi... io lo pronuncio in entrambi modi (zio).
Spesso ogni insegnante insegna la sua di pronuncia.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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