Uso creativo dei segni diacritici

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Carnby
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Uso creativo dei segni diacritici

Intervento di Carnby »

È un argomento che tocca solo marginalmente la lingua italiana: una buona parte delle persone usa a casaccio perfino l'accento obbligatorio per le parole tronche, sostituendolo troppe volte con un apostrofo. In altri casi invece si usano lettere «diacritic(izz)ate» per motivi estetici, prendendole soprattutto da lingue che usano alfabeti di tipo latino arricchiti di segni speciali (come quelle scandinave o quelle slave) e talvolta anche da altri alfabeti. Ho riscontrato quest'uso sulle ciatte (chats) e anche sulla Wikipedia (quasi) italiana in un'immagine relativa agli abbozzi linguistici («Ştůß»).
Fuori d'Italia, si può notare come negli ambienti metallari si usi la dieresi per dare un tocco di «durezza» germanica, ispirandosi all'uso tedesco dell'Umlaut. Sul versante delle bevande alcoliche, una ditta francese commercializza, anche nel nostro Paese, un prodotto dal nome simil-portoghese: Passoã. Il nome si riferisce al fatto che contiene il frutto della passione (in portoghese maracujá); il francese/inglese passion è stato evidentemente «tradotto in portoghese» come *passoã (invece del più complicato, ma corretto, paixão) con tanto di esotica tilde, ma la cosa più buffa è che sull'etichetta c'è scritto anche «Exotic flavour of passiõn fruits», con la tilde portoghese!
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