Do qui i collegamenti (1 e 2) a due interviste fatte a Marcello Ravesi sulla storia della lingua italiana durante la trasmissione Detto fra noi. Non è che dicano niente di particolarmente nuovo ma potrebbero comunque interessare.
Tra l'altro a questa trasmissione partecipò anche Serianni. Non so se misi il collegamento anche a quell'intervista o se qualcuno lo aveva fatto... A ogni modo, è qui.
Marcello Ravesi - 150 anni dall'Unità d'Italia: L'italiano
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Grazie, Andrea.
Il professore dice cose del tutto giuste e sensate. In particolare – e questo lo sottolineo perché sono stato criticato da qualcuno per un tale giudizio tempo fa in queste stanze – dice di noi che siamo indisciplinati e individualisti; contento di trovarmi in buona compagnia.
Peccato invece, specie nella seconda parte, che il professore venga interrotto sul piú bello perché sopraggiunge una «mèil», e peccato ancora per l’artificiosità delle intervistatrici, che non mi fa rimpiangere affatto l’aver rinunciato alla tivvú italiana.
Il professore dice cose del tutto giuste e sensate. In particolare – e questo lo sottolineo perché sono stato criticato da qualcuno per un tale giudizio tempo fa in queste stanze – dice di noi che siamo indisciplinati e individualisti; contento di trovarmi in buona compagnia.
Peccato invece, specie nella seconda parte, che il professore venga interrotto sul piú bello perché sopraggiunge una «mèil», e peccato ancora per l’artificiosità delle intervistatrici, che non mi fa rimpiangere affatto l’aver rinunciato alla tivvú italiana.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Di nulla!
La seconda parte in realtà devo ancora finire di vederla. L'intervistatrice della prima parte mi urtava con quei sí? striduli... Per non parlare delle e-lettere che arrivavano: fintissime!
A ogni modo, almeno questa rete televisiva s'è sforzata di proporre delle interviste a dei linguisti, mentre sulle reti principali niente di niente... Sul tiggí 5 c'è posto per tutte le rubriche di questo mondo (e soprattutto per Bau e Miao!), tranne che per una sulla lingua. Il livello piú alto penso si sia raggiunto con un'intervista di 30 secondi a Sabatini sulle tracce dell'esame di maturità.
La seconda parte in realtà devo ancora finire di vederla. L'intervistatrice della prima parte mi urtava con quei sí? striduli... Per non parlare delle e-lettere che arrivavano: fintissime!
A ogni modo, almeno questa rete televisiva s'è sforzata di proporre delle interviste a dei linguisti, mentre sulle reti principali niente di niente... Sul tiggí 5 c'è posto per tutte le rubriche di questo mondo (e soprattutto per Bau e Miao!), tranne che per una sulla lingua. Il livello piú alto penso si sia raggiunto con un'intervista di 30 secondi a Sabatini sulle tracce dell'esame di maturità.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Ho qualche dubbio sulla presunta lingua intermedia che avrebbero usato i contadini con gli avvocati, i notai ecc. nella seconda metà dell'Ottocento. Nella maggior parte dei casi questi professionisti erano dello stesso paese o di paesi vicini ed erano perfettamente dialettofoni. Io stesso uso abitualmente il dialetto con amici che esercitano queste professioni.
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