Tanto per ironizzare su noi stessi

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Moderatore: Cruscanti

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rossosolodisera
Interventi: 198
Iscritto in data: lun, 30 dic 2013 17:30

Tanto per ironizzare su noi stessi

Intervento di rossosolodisera »

Mi sembra di evincere dalla vostra esperienza, che la maggior parte di noi del forum sia adulta. Pertanto chiedo: c'è qualcosa della lingua italiana (sintassi, ortografia, morfologia, ecc.) che sia clamorosamente sfuggito alle maglie delle verifiche dei prof che avete avuto, o che non via abbiano insegnato, in cui soltanto di recente e grazie alla Rete abbiate colmato le vostre lacune?
Personalmente ho scoperto come si scrive qual è circa quattro anni fa: sono rimasto male del fatto che nessuno mi abbia ripreso (altrimenti mia avrei fatto tesoro e non lo avrei più scritto con l'apostrofo) e mi ripropongo di ricontattare, per vederci più chiaro, la professoressa più competente che abbia avuto (o forse unica tale).
Inoltre non mi ero posto il problema dei come venissero rese in scrittura le accentazioni aperte e quelle chiuse (caffè e giacché) e non conoscevo la differenza tra accento acuto e accento grave. Ma questo è presto spiegato: si scriveva a mano e l'accento veniva reso con un segno veloce che dipendeva dalla grafia di ognuno.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Re: Tanto per ironizzare su noi stessi

Intervento di Animo Grato »

rossosolodisera ha scritto:Inoltre non mi ero posto il problema dei come venissero rese in scrittura le accentazioni aperte e quelle chiuse (caffè e giacché) e non conoscevo la differenza tra accento acuto e accento grave. Ma questo è presto spiegato: si scriveva a mano e l'accento veniva reso con un segno veloce che dipendeva dalla grafia di ognuno.
Confermo. L'accento che mi è stato insegnato (e che uso ancora, nelle rare occasioni in cui scrivo a mano - e quindi in corsivo) assomiglia al "baffo" della Nike (prendo una percentuale sulla pubblicità occulta :wink: ), che è insieme discendente e ascendente. Perciò solo quando sono passato dalla stilografica alla tastiera sono diventato pienamente consapevole del "problema".
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Avatara utente
SinoItaliano
Interventi: 384
Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
Località: Pechino

Intervento di SinoItaliano »

Sì, anche a me era stato insegnato così alle elementari dalla maestra d'italiano, mentre la maestra di matematica scriveva gli accenti "come quelli stampati' e così anch'io seguivo lei nello scrivere gli accenti.
Soprattutto dopo aver appreso la differenza tra accento acuto e grave, li distinguo anche nella scrittura manuale.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
domna charola
Interventi: 1624
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Gli accenti li ho imparati anch'io con la tastiera, appena mi sono trovata alle prese con le correzioni a un testo da pubblicare, da parte di un solerte quanto anonimo revisore... poi mi sono resa conto della loro importanza a un corso di dizione, che mi ha lasciato di fatto solo questa consapevolezza, poiché gli accenti parlati continuo a sbagliarli... o meglio, non riesco a ricordarmi le "regole".

Tutt'ora (lavori in corso) sto affinando la capacità di non spargere congiuntivi in tutte le subordinate.
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