Quanto è importante l'etimologia?

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Moderatore: Cruscanti

domna charola
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Intervento di domna charola »

rossosolodisera ha scritto:Mi piacerebbe inoltre riscontrare la capacità di ragionare anche con la propria testa, sia pure con la consultazione del vocabolario.
...una testa ragiona autonomamente anche quando decide di aprire un dizionario, o, addirittura sceglie di condividerne (= essere d'accordo) le affermazioni... :roll:
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Scilens
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Re: Error communis facit ius

Intervento di Scilens »

Credo che qualche volta si dica ancora "fortuna avversa", il che testimonia la resistenza dell'antico significato, mentre il termine 'calligrafia' è venuto a colmare un vuoto. Grafia non è usato, cacografia credo che non esista, anche se la possibilità ci sarebbe, e dire "brutta scrittura", specialmente in quest'epoca di scrittura meccanica, potrebbe far pensare più ad uno stile scrittorio sciatto che ad una grafia sgraziata.
rossosolodisera ha scritto:Tuttavia ribadisco la mia delusione nel constatare che molti di voi si battano per difendere l'italiano e al contempo giustifichino le involuzioni col fatto che "ormai è nell'uso comune": mi pare di riscontrare una logica contraddittoria.
L'ho notato anch'io e infatti non me lo spiego.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Infarinato
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Re: Error communis facit ius

Intervento di Infarinato »

Scilens ha scritto:
rossosolodisera ha scritto:Tuttavia ribadisco la mia delusione nel constatare che molti di voi si battano per difendere l'italiano e al contempo giustifichino le involuzioni col fatto che "ormai è nell'uso comune": mi pare di riscontrare una logica contraddittoria.
L'ho notato anch'io e infatti non me lo spiego.
Innanzitutto bisognerebbe definire il concetto d’«involuzione [linguistica]» (rispetto a cosa? rispetto a quali criteri quantificabili/falsificabili/scientifici? [*]), ma poi la maggior parte di coloro che qui parlano di «uso comune» si riferisce generalmente all’«uso comune cólto»… ovvero: quando un determinato costrutto/accezione/pronuncia smette di essere oggetto di censura sociale da parte delle persone istruite «di cultura medio-superiore» (per dirla col Canepàri), le quali anzi cominciano a usarlo esse stesse, ecco che error communis fecit ius, che ci piaccia o no. :)

____________
(*) Si può fare (per esempio, cosí o cosí), ma non è cosa semplice… ;)
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Per quanto riguarda me, ho interpretato "involuzione" come volgari "errori" secondo le grammatiche comuni del mio tempo, ma per il significato voluto dallo scrivente va interpellato Rossosolodisera.
Per persone "colte", con "istruzione medio superiore" che possano avere un'influenza sul pubblico s'intendono personaggi che si rivolgono al pubblico, come politici, giornalisti, commentatori, scrittori anche neorealisti di diverse correnti, professori (compresi quelli indottrinati che usano la cattedra come in una tribuna politica) ? Non è detto che costoro amino la Lingua come Lei.
L'error di un presentatore o martellato in una pubblicità non è tanto communis, anche se lo può diventare.
Una persona colta che ho conosciuto era un buon contadino, e sensale all'occorrenza, che sapeva tutta la Divina Commedia, la Gerusalemme Liberata, l'Orlando furioso, l'Odissea, più i sonetti e varie altre poesie di autori locali e toscani; cantava di poesia (cioè componeva all'impronta, ma gli ci voleva il fiasco) e parlava il più bel toscano-italiano che abbia mai sentito. Lo volevano a tutte le feste, alle battiture e vendemmie, alle veglie. Lo spiritaccio tosco non avrebbe lasciato passare l'errore. Le sue volgarità erano sempre delicate, anche quand'eran caustiche; doppi sensi e sottintesi erano il suo pane. Fu un gran corteggiatore stornellatore, e donnaiolo anche da vecchio, così dicevano, perché era davvero affascinante, con quegli occhi vispi, Dio l'abbia in gloria. Non ce ne son più così.
E io per cultura, per quel che riguarda la Lingua, intendo questa.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
sempervirens
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Re: Quanto è importante l'etimologia?

Intervento di sempervirens »

rossosolodisera ha scritto:Voi quanto siete influenzati dall'etimologia nella scelta del vostro linguaggio?
Sinceramente non sono un etimologo, anche se non nego che la disciplina mi interessa. Aggiungo che da profano avverto la necessità di approfondire le motivazioni che spingono un parlante a scegliere una parola tra i possibili sinonimi di questa.

Cercando un articolo ho notato che le varie traduzioni impiegano ora una parola in una lingua ora un sinonimo in un'altra.

Per esempio nell'articolo del sito di cui riporto il collegamento più in basso noto che nella traduzione italiana viene usata la parola monumento, e nella traduzione spagnola invece si fa uso della parola escultura, scultura. Personalmente condivido le scelte del traduttore spagnolo, perché anch'io avrei usato molto probabilmente la parola scultura.

L'articolo di cui parlo è questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones In italiano.
https://es.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones In spagnolo.

Buona lettura!
:)
Io nella mia lingua ci credo.
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