Soltanto il cognome?

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Moderatore: Cruscanti

CarloB
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Soltanto il cognome?

Intervento di CarloB »

Sempre a proposito di riconoscimento del genere della persona cui ci si riferisce. Talvolta su quotidiani e settimanali si trova citata una donna col solo cognome, non preceduto dall'articolo "la". Credo, ma non ne sono sicuro, che si riprenda un uso originariamente statunitense, che però da loro ha probabilmente motivazioni linguistiche che da noi non si riscontrano. Insomma, scrivere "Pivetti" invece che "la Pivetti", "Gruber" invece che "la Gruber", a me sembra fonte di confusione. Che cosa ne pensate?
ann
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Intervento di ann »

In francese questo articolo non si usa mai... Quindi forse non è solo un'influenza degli stati uniti

Ma sinceramente non ho mai sentito qualcuno parlare di "il Stendhal" o "il Berlusconi" (sembra che questi cognomi diventino così dei sopranomi).
Sembra una cosa esclusivamente femminile (è vero ho spesso sentito "la Yourcenar" per esempio) ma credevo che l'uso di questo genere di articolo fosse esclusivamente milanese.
pile ou face?
atticus
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Intervento di atticus »

La questione è seria, non opprimente.
Dino Provenzal scriveva (Conversazioni linguistiche, Le Stelle, 1967):
«L'uso di chiamar le donne senza l'articolo [...] è sgarbato, è sguaiato: uno dei tanti modi che vogliono mascolinizzare la donna credendo di mostrarla piú seria col toglierle la femminilità».
Dipendesse da me, in verità, lo escluderei anche davanti ai cognomi riferiti a soggetti maschili, sebbene illustri: Petrarca Carducci Svevo, e Bianchi Rossi Romano. «Ha insomma l'articolo premesso al nome (leggi "cognome", ndr) non so che effetto dominutivo» (Pestelli).
Non ho nominato Romano a caso. Tempo fa nacque la seguente disputa:
il settimanale Panorama, nel recensire un'opera di Lalla Romano, aveva costantemente eluso l'articolo davanti al cognome. Alberto Arbasino era insorto dalle pagine del quotidiano La Repubblica, stigmatizzando la moda di abolire l'articolo determinativo davanti ai nomi di scrittori e scrittrici.
La signora Romano, chiamata in causa, risolveva la questione saggiamente. Ella scriveva: «Il mio cognome è diffusissimo, ma si può rimediare semplicemente scrivendo il nome di battesimo al posto dello sconveniente articolo».
CarloB
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Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Il, la

Intervento di CarloB »

Grazie per gli interventi. In effetti negli articoli di settimanali come l'Espresso e Panorama, ma anche sulle pagine di Repubblica, mi è capitato spesso di trovare citate per cognome donne senza che l'articolo "la" le identificasse. Quando la gentile Giovanna Melandri era la mia ministra, dei Beni Culturali, trovai un impagabile "il ministro Melandri", e talvolta semplicemente Melandri. E ora si legge Mussolini (che non è Benito, ma Alessandra), Bellillo, Santanché (o Santanchè?) eccetera.
L'espediente di premettere il nome di battesimo è appunto un espediente. Che c'è di male a omettere l'articolo per i maschi (convengo che il Leopardi, il Carducci, il Pascoli suoni antiquato; e d'altra parte non ho mai sentito il Pasolini, il Bassani, il Tondelli, il Busi: come se "il" qualificasse lo scrittore come un classico) e a tenerlo, a puro scopo di precisione e di informazione, per le femmine?
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Un'aggiunta

Intervento di CarloB »

In questi giorni La Repubblica ha pubblicato alcuni articoli nel trentennale dell'elezione di Margaret Thatcher a leader del partito Conservatore. In almeno uno degli articoli, forse tradotto dall'inglese, si trovava regolarmente scritto Thatcher, come Churchill, Major, Blair o Wilson. Eppure è stata l'unica donna primo ministro del governo inglese! L'italiano ha il vantaggio rispetto all'inglese e al francese (grazie, Ann, di averlo ricordato) di poter introdurre l'articolo. Perché rinunciarvi?
ann
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Intervento di ann »

[ :oops: sono forse troppo influenzata dalle mie letture femministe] alle mie orecchie sfortunatamente sorde alla storia della vostra lingua come sfortunatamente anche per molti utenti dell'italiano : se capisco bene il "il + cognome maschile" suonava come una cosa positiva poiché si aggiungeva e si aggiunge tutt'ora davanti a nomi illustri di scrittori classici, questa possibilità di aggiungere un articolo esclusivamente per i cognomi femminili è una forma di distinzione fra donne e uomini che può essere vista come negativa se comparata al suo uso prima dei nomi "la Maria", "il Roberto". Non so se mi sono spiegata bene?
pile ou face?
Uri Burton
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Intervento di Uri Burton »

Dipende da che cosa intende per negativo. «Moratti ha detto» parlando della signora Moratti è privo di grazia e rozzamente egualitario. La parità dei sessi è un risultato che non si raggiunge a buon mercato. Comunque sia, per avere un’idea delle possibili sfumature potrebbe consultare «Come si dice» di Luciano Satta alla voce «articolo».
Cordialmente,
Uri Burton
ann
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Iscritto in data: ven, 04 feb 2005 10:59

Intervento di ann »

Uri Burton ha scritto:Dipende da che cosa intende per negativo. «Moratti ha detto» parlando della signora Moratti è privo di grazia e rozzamente egualitario. La parità dei sessi è un risultato che non si raggiunge a buon mercato. Comunque sia, per avere un’idea delle possibili sfumature
ancora una volta siccome l'italiano non è la mia lingua madre, non sono così "purista" in italiano come in francese, ma anche per il francese provo spesso a dimenticare la mia prima impressione estetica negativa perché so che certe parole possono "suonare male" in un primo momento ed uno ci si abitua e dimentica questa impressione. Odiavo una volta la parola "auteure" inventata in Canada, l'ho vista scritta tanto ormai che non mi sembra più così orrenda! è una parola "rozzamente egualitaria" e poi? essere un po' rozzi per essere egualitari è forse un male minore, no? Non credo neanch'io che la disparizione dell'articolo farà sparire la "disparità dei sessi" e, certo, si farebbe molto di più per l'immagine delle donne in Italia eliminando tutte le "donne oggetto" dalla TV per esempio, pure conservando la parola "veline" come un ricordo...
Uri Burton ha scritto:potrebbe consultare «Come si dice» di Luciano Satta alla voce «articolo».
Dove?
pile ou face?
Uri Burton
Interventi: 235
Iscritto in data: mar, 28 dic 2004 6:54

Intervento di Uri Burton »

Cara Ann,
avrei dovuto dire «in modo ingenuo, senza sottigliezza». E aggiungere che il cognome senza l’articolo quando si parla di donne non ha poi una tradizione così illustre. Era ed è tuttora usato dai «capoccia» delle burocrazie pubbliche e private per interpellare le dipendenti e dagli insegnanti per rivolgersi alle alunne.
Dovrebbe trovare «Come si dice» di Luciano Satta in qualche biblioteca della sua città. Io ho una vecchia edizione (1968: Sansoni) ma credo ce ne sia una molto più recente.
Cordialmente,
Uri Burton
ann
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Iscritto in data: ven, 04 feb 2005 10:59

Intervento di ann »

Grazie mille per la risposta
:oops: pensavo che mi mandasse ad un'altra parte del forum !!! (mi vergogno della mia ignoranza...)
E' un dizionario o un saggio sulla lingua, una grammatica?
lo cercherò ... spero di trovare tempo per scoprire le richezze delle biblioteche fiorentine dove dovrò passare molto tempo nei prossimi anni/mesi e di certo comincerò per i dizionari

[fuori tema] ci sarà sicuramente qualcuno fra voi che mi potrà dire dove posso andare a consultare i miei dizionari in santa pace in questo labirinto di biblioteche fiorentine - ho sempre odiato le grande biblioteche dove non si può andare a fiutare i libri ma dove uno deve sapere prima di entrare ciò che vuole consultare... [fine fuori tema]

Un'interpretazione tutta mia :lol: che forse potrebbe essere una pista interessante: la perdita di quest'articolo non potrebbe essere un'influenza non straniera ma tutta milanese: ho intervistato il mio marito (molto milanese...) ieri sulla differenza per lui fra dire "la Pivetti" e "Pivetti" e lui usa sempre la seconda forma
[rettifica dopo qualche ora : il marito milanese stasera mi dice che mi ha detto il contrario ieri... Presa in flagrante... ]
sono quindi andata stamattina a cercare nella mia grammatica del milanese e vedo che l'articolo è usato prima dei nomi (el Carloeu) ma non si usa prima dei personaggi della storia antica ecc come in italiano : Apòll, Ceser senza articolo. I cognomi richiedono invece l'articolo quando preceduti da titoli: el dottor X ecc.
pile ou face?
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Il, La

Intervento di CarloB »

Ad Ann vorrei precisare che intendevo dire questo. Il Carducci, il Pascoli eccetera sono forme ormai desuete, ma comunissime ed anzi approvate un po' di anni fa, ed usate dagli/dalle insegnanti (e non solo da loro) per riferirsi ai classici del nostro canone letterario (come ho detto, mai sentii dire il Pasolini, l'Arbasino, il Tondelli: per meritare l'articolo era opportuno essere trapassati e indiscussi) e a personaggi storici (il Cavour, il Depretis). Allo stesso modo si sentiva dire, a proposito di storici, lo Chabod, il Cantimori, il Saitta, lo Spini e così via. Oggi direi che questa forma è in ritirata, e che viene avvertita forse come un tantino pomposa.
In compenso, non dire la Bellonci, la Thatcher, la Pivetti mi sembra privare l'ascoltatore e il lettore di un elemento di informazione importante. Per questo mi sembra che l'uso di non far precedere dall'articolo il cognome maschile, ma di mantenerlo per quello femminile sia ragionevole e utile, mentre l'uso di sopprimerlo in tutti i casi sia solo fonte di confusione. Piuttosto che questo, meglio reintrodurre l'articolo per tutti. Si dica e scriva pure il Fassino e il Berlusconi, pur di non dire e scrivere Pivetti, Melandri, Turco!
ann
Interventi: 115
Iscritto in data: ven, 04 feb 2005 10:59

Intervento di ann »

effettivamente si potrebbe aggiungere l'articolo dappertutto se l'informazione sul sesso della persona di cui si parla è "interessante" e che permette di non fare distinzione (dello stesso modo che al posto di ritirare come in Quebec Mademoiselle / signorina per evitare la distinzione di stato matrimoniale esclusivamente per le donne sono per la riabilitazione di damoiseau / signorino!) :wink:
pile ou face?
Avatara utente
arianna
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Intervento di arianna »

Sono anch'io del parare che bisognerebbe mantenere l'articolo per il cognome femminile, sia per non creare confusione nel lettore (che potrebbe anche non capire se si tratta di una donna o di un uomo, come nel caso di Mussolini) sia per una questione, a mio parere, di stile e buon gusto. Arianna
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________

Arianna
Avatara utente
giulia tonelli
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Località: Stoccolma

Intervento di giulia tonelli »

Riprendo un filone abbandonato perché l'argomento mi interessa. Mi sembra che le argomentazioni a favore dell'articolo prima del cognome di una donna siano, sostanzialmente:
1. Se non si mette, suona sgraziato
2. Non si capisce se è un uomo o una donna
Mi permetto un paio di considerazioni. Sul punto 1, vorrei far osservare che tantissime pratiche discriminatorie sono state (nel passato e nel presente) sostenute proprio da questa argomentazione. Negli anni Venti una legge vietava alle donne di fumare in pubblico, e chi sosteneva questa legge lo faceva dicendo che era inelegante, per una donna, fumare in pubblico. Lo stesso vale per le leggi che proibivano (ripeto, leggi che proibivano) alle donne di andare in bicicletta. In ambienti retrogradi dei nostri anni non lontanissimi, si sosteneva che era "sgraziato" e "inelegante" per una donna parlare di politica, di argomenti controversi che riguardassero la società, ecc. A tutt'oggi, in una donna si tollera molto meno che in un uomo la sicurezza di sé, la forza nel sostenere le proprie opinioni, la veemenza nelle argomentazioni, e tutto in nome della grazia e dell'eleganza "femminili": sembra proprio che spesso in nome della "grazia" si pretendono donne miti e accondiscendenti. Mi permetto quindi di contestare questa argomentazione, perché troppo spesso usata a sostenere sciocchezze anche molto pericolose. "Odora di sessismo". (NB: non sto AFFATTO dicendo che chi l'ha proposta sia sessista, non lo penso assolutamente).
Sul punto 2 ho una sola considerazione: è così importante, sapere se il primo ministro inglese, o il minstro dei beni culturali, o un membro del parlamento italiano, sia un uomo o una donna? Se si parla di una persona nella sua veste professionale e istituzionale, dove sta la necessità di saperne il sesso?
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

giulia tonelli ha scritto:…è così importante, sapere se il primo ministro inglese, o il ministro dei beni culturali, o un membro del parlamento italiano, sia un uomo o una donna?
Forse no, ma è «comodo», e si noti che, se si segue pedissequamente la «norma», il la innanzi al cognome d’una donna non è affatto discriminatorio, in quanto la sua assenza denota automaticamente un referente maschile non meno di quanto la sua presenza denoti un referente femminile.

Anche il concetto di «sgraziato» (che è sicuramente concetto soggettivo e mutevole nel tempo) dev’essere -mi sembra- inteso in senso meramente «estetico», e cioè: la maggior parte degl’italofoni tuttora percepisce come linguisticamente «sgraziato» (i.e. «poco italiano») un cognome non preceduto da articolo quando questo si riferisca a una donna.

Si obietterà che questa «norma» non dà la possibilità di distinguere tra «donne ordinarie» (absit iniuria verbis) e «donne illustri», cosí come accade per gli uomini. Tuttavia, la forma con articolo è quella [piú] «nobile», ergo… :wink:

Il fatto è che siamo di fronte alla naturale evoluzione d’una lingua storico-naturale, nella quale -per esempio- aggettivi che si riferiscono a sostantivi di genere diverso si concordano [con l’ultimo di questi o] al maschile, l’impersonale richiede la concordanza al maschile, etc. […in molti casi anche perché, con la caduta delle consonanti finali, il neutro latino è confluito nel maschile].

Per il momento l’uso sembra preferire ancora la forma con l’articolo: domani si vedrà…
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