Canto del cigno

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Incarcato
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Canto del cigno

Intervento di Incarcato »

Leggo dal Corriere in linea:
Al culmine del suo successo [si parla dello scultore Arno Breker], in cappotto e bustina delle SS, ebbe il privilegio di accompagnare Hitler nella sua celebre visita a Parigi occupata. Il suo canto del cigno. Caduto il nazismo, un po' troppo generosamente giudicato un semplice compagno di strada, Arno Breker se l'era cavata con una multa di 100 marchi.
Secondo voi è usata correttamente quest'espressione?
L'autore intendeva dire che Arno Breker era al vertice del successo, secondo voi?
Avatara utente
Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

Noto intanto una consecutio temporum un po' troppo disinvolta.

L'espressione è ampiamente traslata:
Treccani in linea ha scritto:canto del cigno, l'ultima opera di un artista o comunque di una persona illustre, secondo la tradizione che attribuiva al cigno, prima della morte, il canto più bello.
La metafora si basa sull'idea di un esaurimento delle proprie energie cui consegue la morte (o il decadimento, se vogliamo), mi pare (o semmai un'ispirazione massima subito prima della morte): perciò no, non credo che sia molto appropriata in quel caso.
Anche perché qui Breker non compie nessuna opera, ma è semplicemente investito di un onore.
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